DENIED
...When The Slate Becomes Diamonds
Etichetta: Painkiller Records
Anno: 2008
Durata: 47 min
Genere: heavy metal
I siciliani Denied non sono nuovi sulle pagine di Shapeless, tant'è che
un paio di anni fa il collega J.L. Seagull aveva avuto il piacere di
recensire positivamente il demo "Heavyland!", un CD di tre brani (+
intro) che faceva da preludio proprio a questo "...When The Slate
Becomes Diamonds", primo full-length ufficiale del gruppo. Se andate a
rileggervi la recensione del demo, leggerete di una band che già agli
esordi della sua carriera sapeva darci dentro, raccogliendo una
tradizione classica che viene tanto dagli Iron Maiden, quanto dai
capisaldi del power/epic americano, come Warlord, Omen ed Helstar.
Bene, adesso è arrivato il momento di tirare le somme, partendo da
quelle buone premesse, testando lo stato di salute dei Denied anche su
una durata più importante come quella di un intero album.
La continuità rispetto al passato è ben presente, anche perché
nell'album troviamo tutte e tre le canzoni già ascoltate nel demo, con
in più un bel ventaglio di nuovi pezzi che lasciano pensare che la
prova possa essere sicuramente positiva: lo stile del gruppo è molto
classico, quindi indirizzato ad un pubblico preciso, più legato alle
sonorità metal degli anni '80, ma non per questo le composizioni
risultano vecchie o sorpassate. Sicuramente c'è un approccio nostalgico
alla musica, ma il tutto suona sempre coma una sincera e adrenalinica
rivisitazione di un genere che sa ancora dare delle belle zampate se
suonato col cuore e con passione.
La preparazione del gruppo è indubbia, sia da un punto di vista
tecnico/esecutivo che compositivo, e infatti ci troviamo davanti ad un
lavoro solido, poggiato su una stabile sezione ritmica e impreziosito
dal pregevole lavoro delle chitarre, sempre dinamico, trascinante e
variegato. L'influenza dei Maiden si sente proprio in questo frangente
e in particolare in fase solista, mentre nel riffing le influenze si
fanno più ampie, pur rimanendo sempre in ambito classico. Funziona
anche la voce di Stefano Bottari, il leader del gruppo, che magari non
sarà eccelso da un punto di vista tecnico, ma fornisce una prova
convincente e piena di grinta.
Andando a parlare delle singole canzoni, non posso che concordare con
il giudizio di J.L. Seagull per quanto riguarda i brani già ascoltati,
con un plauso particolare per l'ottima "Ride To The Land Of The Machine
Guns" che resta ancora il brano migliore del CD, a mio parere; mentre
tra le nuove composizioni mi piace citarvi la title-track posta in
apertura, che spinge sull'acceleratore con un bel riff tanto semplice
quanto efficace e gioca la carta vincente nel ritornello trascinante,
melodico, ma non per questo ruffiano; oppure "Denied", altrettanto
convincente, sebbene nella strofa ci sia ancora qualcosa che non mi
convince.
"Before Then After Later", sfodera qualche momento più groovy e un
bellissimo assolo, ma ancora una volta è l'abilità compositiva di
questi ragazzi a fare la differenza, grazie ad un gusto melodico che
non necessita di stranezze varie per convincere.
Finora è andato tutto bene, ma devo ammettere che la seconda parte del
CD non è riuscita a convincermi in ogni episodio: "Horrorama", "Quest
For Deliverance" e "Circle Of Fire" si lasciano ascoltare, ma
sinceramente non mi hanno dato quella scossa che invece ho sentito in
altre canzoni. Lo stesso vale anche per la conclusiva "Bearers Of The
Slate", che con i suoi nove minuti di durata forse compie il
proverbiale passo più lungo della gamba. Poco male, comunque, perché
nessuno di questi episodi è un effettivo passo falso: bisogna solo
perseverare e continuare a limare con pazienza i difetti, raggiungendo
sempre più dei risultati ottimali. Sono stato un po' indeciso sul voto,
ma alla fine voglio premiare l'impegno di questi ragazzi, sperando che
questo sia un piccolo sprone in più a dare sempre il massimo.
(Danny Boodman - Luglio 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Denied: st.bottari@tiscali.it
Sito Denied: http://www.denied.it/
Sito Painkill Records: http://www.painkiller.be/