DELYRIA
Regression In Mind

Etichetta: SG Records
Anno: 2009
Durata: 48 min
Genere: death melodico con influenze thrash


Qualche anno fa avevo già avuto modo di conoscere i Delyria con il loro demo "Tales From The Abyss", un bel lavoro di cinque pezzi che mostrava delle buone capacità. Allora lo stile del gruppo era descrivibile come un death/thrash metal con un piede ben saldo nel passato e lo sguardo verso il futuro, quindi ero curioso di sapere, una volta raggiunto il traguardo del primo full-length, come si sarebbero mossi questi ragazzi. Il risultato è qui che picchia nel mio stereo e si chiama "Regression In Mind", un album che mostra alcuni passi avanti e, a mio parere, anche un piccolo passo indietro.
Innanzitutto bisogna dire che i Delyria, assieme ai ragazzi della SG Records, hanno fatto un buonissimo lavoro: la copertina e il libretto sono ben fatti, adatti allo stile del gruppo, con figure inquietanti e toni scuri di marrone; anche da un punto di vista sonoro il CD ne ha sicuramente guadagnato, con una produzione limpida, con suoni che restano cattivi pur senza rinunciare a melodia e scorrevolezza. Basta ascoltare i brani che erano contenuti in "Tales From The Abyss" che sono stati inseriti per buona parte nella scaletta dell'album: la differenza è notevole.
Proprio parlando di differenze, quindi, possiamo iniziare a presentare questo "Regression In Mind", che non si distanzia solo nei suoni dal precedente CD. Anche lo stile del gruppo, infatti, ha subito una evoluzione che non sarà enorme ma resta comunque sostanziale: se prima, infatti, il loro death thrash aveva una matrice più vicina alle sonorità classiche del genere, adesso mi pare che i Delyria si siano focalizzati verso un taglio più vicino alla scena di Gotheborg, in particolar modo agli In Flames, che da una parte aggiunge un taglio moderno alle composizioni, dall'altra però, abbassa un po' il grado di peculiarità del gruppo, avvicinandolo ad un sound fin troppo usato di questi tempi.
Questo, a mio parere, è l'unico passo indietro compiuto dal gruppo, in un album dove comunque tutto funziona e si lascia ascoltare con piacere e infatti il giudizio finale non può che essere positivo: da una parte brani come "Engraved In A Web Of Hate", "Eternal Slaves Of The Mirrors" e l'articolata "Lost", continuano a convincere anche in questa nuova veste; mentre dall'altra si aggiungono nuove composizioni di tutto rispetto come "Empty End For An Empty Man", un pregevole pezzo di death metal in chiave moderna, teso e nervoso come si conviene al genere; "Freedom", ben giocata tra rallentamenti groovy e accelerazioni; fino a mazzate senza pietà come "Life Under Rotten Sky" o dinamici incontri tra furia e melodia isterica come in "Eulogy". C'è spazio anche per un piccolo strumentale acustico, "Far From Reality", che mi ha ricordato parentesi come "Pallar Anders Visa" degli In Flames o "Mine Is The Grandeur..." dei Dark Tranquillity.
Che altro aggiungere, quindi? Questo CD, come dicevo, è sicuramente interessante e credo che sia superiore a tutte quelle uscite mediocri che affollano il mercato, ma è anche vero che la band ha fatto una scelta difficile, inoltrandosi in un territorio impervio dove dovrà fare i salti mortali per poter rimanere un passo davanti agli altri; io sono convinto che i Delyria abbiano le carte in regola per farcela, quindi al momento confermo la buona impressione avuta con il precedente demo e mi auguro che questi ragazzi non mollino ma continuino a lavorare per migliorare. Voi, nel mentre, potete tartassare i vostri timpani con questo "Regression In Mind".
(Danny Boodman - Gennaio 2010)

Voto: 7


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