DEKAPITATOR
The Storm Before The Calm
Etichetta: Relapse Records
Anno: 2007
Durata: 40 min
Genere: thrash metal
La Relapse ha proprio visto giusto in questa occasione, non lasciandosi
sfuggire un combo che ha emozionato ed emozionerà ancora un gran numero
di fans della Bay Area, i qui recensiti Dekapitator. "The Storm Before
The Calm" è la seconda fatica della band (ed ultima, a meno di una
reunion, avendo proprio pochi mesi or sono annunciato di voler deporre
le armi e dedicarsi ai progetti principali, N.d.P.), e segue il debut
album "We Will Destroy...You Will Obey" del 1999, che vedeva James
Murphy nei panni di chitarrista. Solo 8 anni più tardi riesce ad essere
completato il disco oggetto di recensione, esattamente nell'estate del
2007, ma si può ben affermare che sia valsa la pena di attendere, visto
che quanto è contenuto in esso è un concentrato di passione sfrenata
per quella che è la originaria definizione di thrash, suonato con
grinta e passione da musicisti di un certo spessore, capaci di
incanalare la propria concezione musicale all'interno di nove tracce,
per un totale di 40 minuti, una durata consistente se ci si sofferma a
pensare agli standard del genere.
Le band di riferimento sono quelle che avete cominciato ad
immaginare dopo aver letto le due parole "Bay Area"; niente di nuovo
sotto il sole quindi, qui potete assaporare primi Metallica, Anthrax e
Megadeth, Testament, Exodus, Forbidden, Death Angel ed assolutamente
Slayer, senza andare a citare moltissime altre realtà che facilmente
potrete ben intuire per conto vostro dopo un breve ascolto. Niente di
nuovo si diceva, e niente di nuovo asseriscono gli stessi Dekapitator;
nessuna intenzione di innovare, nessuna pretesa di gettare le basi di
una nuova tipologia di suono, ma solo la grande voglia di concretizzare
in una band l'impulso primario, di placare la sete di anni '80 che si
annida nel cuore di molti metalheads, primi fra tutti sé stessi... devo
dire che il risultato è decisamente convincente, un vero concentrato di
adrenalina!
I Dekapitator sono dannatamente abili nel mixare in giuste dosi
ferocia e gusto per una sopraffina melodia, esaltata nei momenti
acustici che si possono incontrare nell'ascolto; seppur ciò risulti un
parere piuttosto soggettivo, la maturità di una band sta anche nel
saper trovare una corretta via di mezzo fra esse, e i nostri riescono
in questo intento.
La titletrack dell'album fa capolino sin dall'inizio, e
posizionata come opener ha l'immediato effetto di riscaldare
l'atmosfera tanto per chi ama velocità e violenza sonora, quanto per
chi ama un assalto ragionato; gli Exodus sono senz'altro il paragone
più azzeccato per inquadrare il brano, e come avverrà in tutti i brani,
un alone chiamato Slayer permeerà l'andazzo, o meglio, attitudine
Slayer e maggiore melodia nella composizione. Sulle stesse orme la
successiva "Toxic Sanctuary", mentre l'arrembante "Deathstrike Command"
ha rimandato la mia mente agli esordi dei Testament, con un attacco
frontale decisamente ben congegnato e mai del tutto prevedibile. "Run
With The Pack" è il brano migliore del lotto, a parere di chi scrive,
dove l'anima speed della band esce allo scoperto; non potrete non
scatenarvi ascoltando la partitura solista di D. Attacker, e lo spettro
degli Anthrax che emerge nel refrain del brano, decisamente un piatto
succulento. La vena melodica del quartetto spicca senza dubbio nei due
brani seguenti, "The Call To Combat", con una cura più
particolareggiata nell'arrangiamento, e "Eye Of The Storm", una breve
pausa a metà fra acustico ed elettrico che lascia un minimo di respiro
prima di ritornare a schiacciare il pedale dell'acceleratore con la
seguente "Earthscorcher", niente mezzi termini e dritti al bersaglio,
in poche parole, un brano "in your face". Concludono la nostalgica
carrellata "Screams From The Holocaust" e "The Scourging", e nulla va
aggiunto a quanto è già stato detto sinora, a buon intenditor...
La qualità della registrazione in sé non è particolarmente
elevata, ma suppongo che sia stato un espresso volere della band
riuscire a mantenere il giusto mood per la propria proposta,
rigorosamente ed indissolubilmente legata in tutto per tutto ad un
amore "retrò" per l'old school. Non è necessario spendere molte parole
in più, e l'unico consiglio è cominciare ad ascoltare quanto
disponibile sul Myspace tutt'ora attivo della band, per farvi un'idea
generale di cosa vi attende.
Sembra pura retorica, ma ancora una volta mi trovo costretto a
dover gettare una netta linea di divisione fra chi potrà apprezzare
quest'album, e chi lo accantonerà con disprezzo stanco del solito
ritornello "thrash til death"... non sperate nemmeno minimamente (e di
certo non lo starete facendo, se siete giunti a leggere fino a questo
punto) di trovare innovazione, ma solo originalità nel riproporre un
genere che ha scritto le sue pagine più importanti ormai 20 anni fa...
ad ogni modo, gli amanti del thrash old school apprezzeranno di certo
questo ennesimo salto nel passato!!!
(PaulThrash - Novembre 2009)
Voto: 8
Contatti:
Sito Dekapitator: http://www.myspace.com/dekapitator
Sito Relapse: http://www.myspace.com/relapserecords