DECAYOR
Recurring Times Of Grief... (MCD)

Etichetta: Lugga Music
Anno: 2009
Durata: 33 min
Genere: doom/death metal


I Decayor si sono formati nel 2001, e nel corso della loro carriera non hanno pubblicato molto materiale: un demo nel 2005 ("Live Demo") ed un altro nel 2008 ("Welcome The Stench Of Betrayal").
"Recurring Times Of Grief", pubblicato dalla spagnola Lugga Music, è la loro prima uscita ufficiale. Questo MCD è stato registrato nello studio Firetech, e la formazione che ha inciso il lavoro consiste in Pauric Gallagher (chitarra e voce, attivo anche nei Mourning Beloveth), Kevin McCloskey (basso) e Gary Byrne (batteria).
La copertina di questo lavoro è spettrale: un dipinto sfocato, nel quale si intravedono volti, scheletri, corpi poco definiti. Nelle due pagine del libretto, sono presenti tutti i testi.
"Recurring Times Of Grief" contiene quattro tracce per un totale di 33 minuti di musica.
"Stir Of Echoes" è aperta dal soffiare del vento e da una mesta melodia del pianoforte. Si sentono anche dei tuoni in sottofondo. Questa introduzione prepara il terreno alla prima vera canzone del MCD: "Veil Of Despair". Il titolo è molto tradizionale, ed anche la proposta musicale del trio. La ritmica è pesantissima; il suono della chitarra marcio, oscuro e ribassato. Il gutturale di Pauric è profondo e potente. L'avanzare lento e testardo del riff, e la melodia triste e malinconica ci riportano con la mente indietro di anni, agli albori del doom/death. Anche l'estetica musicale del gruppo è davvero retrò. Come da copione, si susseguono armonizzazioni su melodie tanto semplici quanto cupe, e passaggi dalle sonorità più delicate e soft. Attenzione, non c'è traccia di gothic nella proposta musicale degli irlandesi. Ci sono anche cambiamenti ritmici, e melodici: però tutto rimane coerente con sè stesso. Molto emozionanti le parti più propriamente death, mai velocissime ma abbastanza spedite. Pauric si diletta anche in strilli acuti, rendendo più estrema la musica dei Decayor. La composizione presenta una grande dignità ed una forte severità.
"The Sacred Heart Is Bleeding" è una traccia risoluta ed arrabbiata, nella quale i musicisti mettono in mostra tutto il loro potenziale. In parte, sembra aver cancellato il forte senso di rassegnazione che ha serpeggiato lungo tutti i dodici minuti di "Veil Of Despair". La violenza e la pesantezza del death metal sono asserviti a melodie ed a ritmiche tipicamente doom, ed il tutto è realizzato con una naturalezza stupefacente. La diversa attitudine di questa canzone, rispetto a quella che la precede, è significativa: i Decayor vogliono esprimersi in ambito death/doom a 360 gradi. Vogliono sviscerare fino in fondo questo genere musicale, pescando a piene mani dalla tradizione e cercando, in qualche modo, di dar vita a qualcosa di nuovo. In parte, ci riescono. A dimostrazione della loro ricchezza espressiva, il cantante si esibisce anche in vocalizzi puliti. In questa occasione, "The Sacred Heart Is Bleeding" si carica di una forte intensità emotiva, di un sincero sentimento di nostalgia. Si segnalano dei rallentamenti che spingono la musica dei nostri fino ai territori del funeral doom. Anche il minutaggio di questo brano è consistente: più di dieci minuti.
"Weeping Willows", come il titolo quasi scontato può far presagire, è una canzone deprimente, nella quale Pauric si diletta in un cantato rassegnato e privo di grinta. Si avverte qualche eco dei vecchi My Dying Bride. Anche nella successiva accelerazione, col passaggio al gutturale, ecco ritornare in mente i primordi del gruppo inglese. Facendo un discorso più generale, comunque, il death/doom dei Decayor racchiude in sè tantissime influenze, tra le quali anche quella dei primi Paradise Lost ed Anathema, tracce del doom più classico dei Solitude Aeternus, qualche indizio dei Mindrot, ed anche degli stessi Mourning Beloveth. Come si può notare, quindi, questo MCD dei Decayor fa un po' unpuzzle di tutta la tradizione del doom e del death/doom.
Ottimo esordio questo "Recurring Times Of Grief". E' un MCD abbastanza lungo, ricco di suggestioni. Anzi, il fatto stesso di essere un MCD può rivelarsi un punto di forza. Infatti, spesso i dischi doom/death allontanano alcuni ascoltatori a causa dei minutaggi infiniti. Nel caso invece di questo MCD, tutto diventa più fruibile e l'ascoltatore non corre il rischio di distrarsi od annoiarsi. L'originalità della proposta è quella che è: in effetti, i musicisti vogliono rifarsi ad un certo modo passato di intendere il doom/death. Vogliono semplicemente dar corpo ad una loro passione, e noi non possiamo biasimarli. Sicuramente, i Decayor si rivolgono ad un certo tipo di pubblico, ad una piccola nicchia di ascoltatori. Nel loro ambito, comunque, questi irlandesi si dimostrano bravi e talentuosi, ragion per cui complimenti alla Lugga Music per averli messi sotto contratto.
Sosteneteli.
(Hellvis - Marzo 2010)

Voto: 7.5


Contatti:
Mail Decayor: decayor@gmail.com
Sito Decayor: http://www.myspace.com/decayordie

Sito Lugga Music: http://www.luggamusic.com/