CRIMINAL
White Hell
Etichetta: Massacre Records
Anno: 2009
Durata: 50 min
Genere: modern thrash metal
Vorranno scusarmi ancora una volta i fan del genere, ma non sono
propriamente "addicted" al thrash metal moderno, come quello proposto
dai qui presenti Criminal; vorrei però porre alla vostra attenzione
come la critica che viene abitualmente rivolta agli appassionati di
thrash vecchio stampo può essere facilmente indirizzata ai sostenitori
di questa nuova frangia, che altro non fa se non riprendere i clichè
della vecchia guardia e riproporli con sonorità moderne, senza
apportare realmente innovazione ad un genere che da anni è saturo di
idee, ma foriero di band dalla fortissima personalità.
Il discorso non può e non deve essere associato del tutto ai
Criminal, in quanto andiamo a collocare la nascita temporale della band
cilena nella prima metà degli anni '90, facendo risalire il debutto
discografico al 1994 ("Victimized"), e contando 6 album all'attivo con
il presente, un curriculum non da poco. Si parla dei Criminal in
termini "pionieristici", se così è lecito, come di una band che già in
"tenera età" decideva di esplorare più lidi musicali
contemporaneamente; più precisamente si parla di thrash metal, di death
melodico europeo che proprio in quegli anni cominciava ad assumere
forme concrete, di hardcore... insomma, una delle band che, anticipando
i tempi, si apprestava a presentarsi al pubblico con quello che adesso
indichiamo come metal core (e molti, come il sottoscritto, sono soliti
definire "modern thrash metal"). Il quartetto è stato fortemente
penalizzato dalla stampa per quest'ultimo lavoro in studio; una grande
fetta delle testate specializzate si è dichiarata fortemente
insoddisfatta, non riuscendo a porre sullo stesso piano "White Hell" ed
il precedente lavoro in studio, "Sicario", accusando i Criminal di
essersi accodati ai trend attuali, con una conseguente perdita della
personalità e della maturità raggiunte in precedenza. Nel mio piccolo,
vedo una band che non si discosta dal precedente e più blasonato
lavoro, pur avendo avuto la possibilità di ascoltare solo poche tracce
dell'album datato 2005.
Parlavamo di un sound debitore del thrash metal, quello made in
Bay Area, riconducibile soprattutto a quel "The Gathering" dei
Testament, che molti, a ragion veduta, pongono come antesignano di
quest'epoca di produzioni altisonanti e cariche di aggressività, oltre
alle produzioni sudamericane dell'ultima decade, death melodico sullo
stile dei soliti At The Gates, ma anche nomi come Nevermore si
accompagnano senza difficoltà ai Criminal, che si stagliano nell'ombra
dei nomi famosi.
Quasi inutile una rassegna track by track di "White Hell", che
risente di una ben rodata "forma canzone", dalla quale nascono tutte le
composizioni qui presenti (12 brani per ben 50 minuti di musica,
essendo stati 4 gli anni intercorsi dal precedente album, quindi un
tempo più che sufficiente per raccogliere molto materiale; per la
cronaca, questa la tracklist: "21st Century Paranoia", "Crime and
Punishment", "Incubus", "Black Light", "The Deluge", "Strange Ways",
"Mobrule", "The Infidel", "Invasion", "Eyes of Temptation",
"Bastardom", "Sons of Cain"); sia ben chiaro, ciò non vuole sminuire un
songwriting comunque maturo e coinvolgente, ma semplicemente
sottolineare come vi sia una linea guida che si mantiene per tutta la
durata del prodotto, mostrando la dimensione Criminal, ovvero lo stile
che la band ha raggiunto dopo tutti questi anni di gavetta.
Di certo le capacità tecniche dei componenti sono molto al di
sopra della media, con la sezione ritmica di Zack O'Neil a farla da
padrone in quanto a precisione e varietà esecutiva (pur restando
fortemente all'interno dei canoni del genere), e la chitarra di Rodrigo
Contreras (che insieme al chitarrista e vocalist della band, Anton
Reisenegger, proviene da un'altra cult band cilena, i Pentagram),
capace di intessere trame soliste di pregevole fattura, facilmente
accostabile ad asce ben più rinomate del panorama metal mondiale.
Non si può far finta di nulla davanti alla bravura del quartetto
cileno, e sarebbe un punto di vista troppo soggettivo (oltre che
ipocrita) dar contro ad una realtà così ben sviluppata e navigata qual
è l'entità Criminal; da questo deriva una valutazione molto positiva,
pur non essendo estimatore delle sonorità. E' insindacabile, i Criminal
ci sanno veramente fare, e se vi cibate della nuova ondata di violenza
sonora che la Massacre Records sta propinando in tutte le salse
possibili ed immaginabili, sarete ben certi di andare a colpo sicuro
acquistando "White Hell".
(PaulThrash - Maggio 2009)
Voto: 8
Contatti:
Sito Criminal: http://www.criminal1.com/
Sito Massacre: http://www.massacre-records.com/