CRENSHAW
Forme D'Illusione

Etichetta: Sweet Poison Records
Anno: 2009
Durata: 44 min
Genere: alternative rock


I Crenshaw, band lombarda attiva sin dal 2000, giungono finalmente al primo lavoro completo, questo "Forme D' Illusione" uscito per la nostrana Sweet Poison Records. E' "Idol" ad aprire il lavoro, partiture più tirate e distorte si alternano a passaggi più evanescenti ed eterei, dove fuoriesce prepotentemente una vena marcatamente pop e commerciale. Una visione cristallina e pulita della forma canzone e della struttura compositiva in genere, per un brano che ricorda moltissimo gli ultimi Incubus, con il loro rock, venato di funk e leggera psidechelia. Particolare e non sempre convincente l'avvicendamento tra l'italiano e l'inglese lungo le linee di voce.
Con "New Oxygen" le distorsioni e la rabbia si fanno più palesi e coscienti di se, mentre si fanno più sporadiche e meno incisive le situazioni più pacate e sognanti. Gran tiro e groove, grazie a ritmiche cadenzate e convulse ed il basso martellante e vigoroso, che trovano il proprio apice sonoro lungo una serie di notevoli crescendo emozionali. Atmosfere pop e più commerciali contraddistinguono invece "Argo",dove le chitarre si fanno fluide e vengono appoggiate da lievi tappeti di tastiera, mentre le sonorità in generale si mantengono costantemente su livelli mediamente eterei e sognanti; tutto cambia e muta sui ritornelli, dove trova sfogo la parte più marcatamente hardcore dei nostri e quindi chitarre dure, violenza e rabbia. Di notevole impatto e riuscita, nell' occasione, l'idea di suddividere, ancora una volta, i cantati tra l'inglese e l'italiano, in netto contrasto tra loro, ma assolutamente calzanti, nell'immediato.
Sono i netti cambi d'atmosfera a caratterizzare anche "Belanov", quarto brano in scaletta: il doppio volto dei Crenshaw, la loro doppia personalità musicale, trova ancora compimento lungo le partiture del brano, grazie a strofe più lente e sentite e bridges e chorus decisamente più aggressivi e distorti; break e stacchi vuoti e d'atmosfera creano e preparano la strada ai passi successivi. Forse meno scorrevole dei brani precedenti, riuscendo a colpire sino in fondo solo sul finale, con i suoi cantati in italiano.
Il basso, incisivo e martellante, e riff di chitarra in lieve flanger e dal netto retrogusto ottantiano, costituiscono la base portante di "Understanding A Smile"; di grande impatto l'atmosfera emanata dai ritornelli, dove i suoni tornano improvvisamente pieni ed avvolgenti, riuscendo a coinvolgere in pieno l'ascoltatore. Bravi.
"Apparently Nothing" si sviluppa interamente su di una serie di crescendo, sia musicali che d'atmosfera; i cantati continuano a dividersi equamente tra la nostra lingua madre e l'inglese, trovando inaspettatamente un'unione d'intenti capace di innalzare, e non di poco, l'appeal generale del brano. Sul finale, poi, riesplode lo spirito più tosto e vigoroso dei nostri, spostandosi su lidi molto vicini all'emo.
Con "One Thousand Circles" non possono che non tornare alla mente i Vex Red, gruppo inglese dalla breve vita e fortuna, ma a cui è facile e d'obbligo accomunare le sonorità espresse dal gruppo, sempre e comunque in bilico tra l'asprezza e la durezza dei suoni e l'evanescenza e la leggerezza delle strutture e delle atmosfere.
Anche "She's Such A Beautiful Girl" può tranquillamente essere accomunata al pezzo precedente; l'italiano diviene ancor più protagonista ed il brano è nettamente diviso tra una prima parte più pacata e quasi sensuale ed una parte finale sicuramente più energica e movimentata, dove le linee vocali riportano alla mente, in più di un'occasione, Cristiano Godano ed i suoi Marlene Kuntz.
Le reminiscenze musicali legate agli Incubus ed al funk in genere si palesano di nuovo lungo "Sleep Today"; le strutture compositive alternano nuovamente momenti più riflessivi a partiture leggermente più dure, non raggiungendo mai, però, il culmine immaginario, come se tutta la voglia di sfogarsi e di lasciarsi andare rimanesse lì, latente, per poi trovare finalmente sfogo e significato sui chorus, dove le distorsioni e le sonorità vanno ad aprirsi notevolmente. Buonissimo pezzo.
Tocca quindi ad "Inferno" chiudere questo primo lavoro dei nostri; per la prima volta l'uso dell'italiano e le linee di cantato utilizzate non riescono a convincere sino in fondo, mancando un poco di quel vigore e di quella personalità necessari, che invece sussistono e convincono lungo i tratti in lingua inglese, dove anche le capacità tecniche e compositive dei nostri trovano giusto compimento.
Progetto di assoluto valore per questi ragazzi lombardi, capaci di far convivere molteplici visioni musicali e diversi stili lungo composizioni sempre fresche e scorrevoli; grazie all'eccellente produzione ed alla notevole personalità espressa è assolutamente necessario accomunare i Crenshaw a realtà musicali ben più famose e conosciute; tra i dieci brani proposti ce ne sono almeno un paio dall'appeal radiofonico assoluto, così come non mancano i momenti più introspettivi e dal sapore più particolare. Quindi, le capacità, la personalità, la musica ed i brani ci sono, ora tocca a noi, dar loro la giusta e degna possibilità.
(Pasa - Settembre 2009)

Voto: 8


Contatti:
Mail Crenshaw: dokcrenshaw@gmail.com
Sito Crenshaw: http://www.myspace.com/crenshawband

Sito Sweet Poison Records: http://www.myspace.com/sweetpoisonrecords