CORAM LETHE
...A Splendid Chaos
Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2009
Durata: 50 min
Genere: techno-death metal
Oh, i Coram Lethe! Questo gruppo è un'ottima realtà musicale italiana,
che da anni ci allieta con il suo death metal tecnico e melodico. "...A
Splendid Chaos" è il loro terzo lavoro ufficiale, dopo "The Gates Of
Oblivion" del 2005 e "Reminiscence" del 2000 (escludendo dunque il
quattro tracce promozionale del 2003). Si tratta anche del primo album
con Erica Puddu alla voce. Ho avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo,
proprio con i Coram Lethe, e di aver gradito la sua prestazione. Il
resto della formazione consiste nei chitarristi Leonardo Fusi e Filippo
Occhipinti, nel bassista Federico Stiaccini e nel batterista Francesco
Miatto.
La copertina del promo in mio possesso è strana, quasi astratta.
Delle lingue dense color giallo sporco convergono verso il centro, dove
si trova una forma strana, dal colorito marroncino/grigio. Lo sfondo è
blu scuro.
"...A Splendid Chaos" contiene dieci tracce per un totale di cinquanta minuti di musica.
Si parte con "Splendid Chaos", un'introduzione lenta e melodica,
però fiera nel suo incedere. Sin dalle prime battute, si avverte
l'ottima qualità della registrazione, che mette in evidenza tutti gli
strumenti. Il basso svolge un lavoro melodico notevole, mentre le
chitarre danno vita a successioni armoniche tanto piacevoli quanto
malinconiche.
Il disco però entra nel suo vivo con "Condamned To Darkness". I
Coram Lethe pigiano subito sull'acceleratore, liberandosi in una
cavalcata death carica di grinta, la cui spinta è spesso frenata
dall'inserimento di pause brusche. Erica è perfettamente calata nella
parte, ed il suo timbro è aspro ed estremo. La melodia mantiene una sua
coerenza di fondo, mentre i Coram Lethe, mano a mano che "Condamned To
Darkness" procede, si liberano in tutta una serie di variazioni
ritmiche di classe, dove l'impeccabile lavoro di Francesco e Federco
mette in mostra tutto il talento dei nostri. In alcuni frangenti, i
musicisti si dimostrano molto agili e delicati sui loro strumenti;
principalmente però, i Coram Lethe picchiano di brutto, e la cosa è
testimoniata dalle varie sezioni ultrapesanti, tradizionalmente death.
La melodia forse non è il massimo dell'originalità, cioè, il giro
armonico risulta un po' abusato e banale: i Coram Lethe sono però tanto
talentuosi, che riescono a rendere il tutto ugualmente interessante e
piacevole.
"The Gift Of Providence" è una gran bella canzone, più spigolosa
della precedente, ma ricca di fascino. Il quintetto non si nega
aperture melodiche, ma gioca con la consueta perizia con pause,
dissonanze, anomalie ritmiche ed arrangiamenti perfetti. E' impossibile
non farsi trascinare da una musica così vigorosa! Come di consueto, i
Coram Lethe snocciolano le influenze più disparate: e se il passaggio
con il ritmo in blastbeat potrebbe strizzare l'occhio al black
melodico, l'assolo di chitarra successivo ci riporta su territori
personalissimi. In "The Gift Of Providence", il gruppo trova il giusto
equilibrio tra buon tasso tecnico, arrangiamento gustoso e perfetta
fruibilità del brano.
"Mystical Pentagram" prosegue sui medesimi territori, dimostrando
come il gruppo sia in possesso di un sound coerente. La canzone rimane
impressa più che altro per le sezioni più lente, e per la melodia
malinconica di facile presa. I passaggi maggiormente prodigiosi sono
però quelli strumentali, ad esempio tutta la serie di assoli attorno ai
due minuti, ma anche le varie finezze in sede ritmica. "Mystical
Pentagram" ha tutte le carte in regola per rivelarsi un buon singolo.
"Half Identity" è una canzone aggressiva e catchy. Scrivo questo
perchè le linee melodiche la rendono davvero accostabile. "Half
Identity" può essere ascoltata con due atteggiamenti: uno superficiale,
grazie al quale la canzone può essere goduta in maniera schietta,
apprezzandone l'impatto e l'appeal melodico. Un altro ascolto, più
approfondito, consente all'ascoltatore di godere della cura certosina
dei nostri in fase di arrangiamento, e dei piccoli colpi di classe che
arricchiscono sovente una musica tanto interessante.
"Ancient Reflection" è un intermezzo non dissimile dall'opener
"Splendid Chaos". Le atmosfere sono abbastanza rilassate, sebbene il
suono sia intenso e denso.
"Circles And Crosses" è una grande canzone, capace di calamitare
l'attenzione dell'ascoltatore sin dalle prime battute. La violenza
esecutiva è ai massimi livelli, almeno quando il gruppo pigia
sull'acceleratore. Altrimenti, il suono si fa più morbido, pur
mantenendo intatta la tensione. La prova di Erica è notevole, così come
quella di ogni singolo musicista, dalle due asce di Leonardo e Filippo,
alla già citata sezione ritmica. Una sezione ritmica che non si limita
mai soltanto ad accompagnare, ma contribuisce all'arrangiamento grazie
a trovate intelligenti, quando non addirittura geniali. In "Circles And
Crosses" le melodie risultano sempre azzeccate, e non si riscontrano
passaggi particolarmente derivativi. Il riff principale, tra l'altro,
ha in sè suggestioni thrash. Gran bel pezzo.
"Passione Della Carne" non aggiunge nè toglie nulla a quanto
ascoltato in precedenza. E' una canzone in linea con quanto ascoltato
in precedenza, ovviamente con i suoi tratti peculiari ed unici.
Piuttosto, non mi fanno impazzire alcuni giri di accordi, forse un po'
troppo abusati, soprattutto quando la melodia sale in cattedra. Per
fortuna, il gruppo è abbastanza creativo e originale da sapersi
sbrogliare da tali antipatiche matasse, riuscendo a dar vita a passaggi
unici e gustosissimi. Ad esempio, quella lunga sezione strumentale e
ritmica che divide la canzone in due.
"XI Comandment" inizia subito in maniera vigorosa. E' una buona dose di
adrenalina iniettata nelle nostre vene, che ci spinge ad assecondare il
ritmo con le nostre teste e le nostre gambe, anche quando il tempo
cambia, e si assesta su territori più morbidi. La composizione mostra
un equilibrio perfetto, senza una sezione fuori posto. Questo dimostra
come i Coram Lethe siano attenti e severi nella scelta dei vari riff, e
nella strutturazione stessa dei brani. Molto piacevole l'assolo di
chitarra.
"Textures Of Delight" è la canzone di chiusura del CD. La sezione
iniziale potrebbe ricordare i Death, se non fosse per il timbro
peculiare della cantante. La traccia si evolve comunque su territori
melodici, che probabilmente fanno scemare un po' la tensione accumulata
nelle battute precedenti. Il risultato complessivo è comunque
soddisfacente, ed intrigante. Anche perchè, come già ho avuto modo di
ribadire più volte nel corso della recensione, i musicisti ci sanno
fare eccome. Comunque sia, lo spettro dei Death è più presente del
solito in questa traccia, almeno fino a quando non intervengono i
consueti giri melodici un po' abusati.
"...A Splendid Chaos" è senz'altro un album solido, uno dei più
interessanti usciti ultimamente nel panorama techno-death italiano. Al
tempo stesso però, i vari ascolti mi hanno suggerito che forse i Coram
Lethe non abbiano espresso al meglio il loro talento. E' un disco
notevole, questo sì, ma dopo "The Gates Of Oblivion" mi sarei aspettato
di più. Penso che una delle pecche principali siano le melodie, spesso
e sovente scontate. Non tanto nella successione delle note, e nel loro
sviluppo anche ritmico, ma soprattutto nelle successioni armoniche, in
quei giri di accordi che recano ben visibile il marchio di certo death
melodico svedese, che pare aver influenzato la band nel corso degli
ultimi anni (anche se qualcosa era rilevabile già nel disco
precedente). Non che questo sia un male assoluto, ma da un gruppo come
i Coram Lethe sarebbe lecito aspettarsi di più: melodie più sghembe,
accordi inattesi, un maggior ricorso alle dissonanze. Insomma, il disco
è bello, ma sono fermamente convinto che il quintetto possa dare ancora
di più, perchè è in possesso di un grandissimo talento. Deve solo avere
il coraggio di rischiare fino in fondo, anche a costo di perdere parte
dei suoi fan. Ma, quando si vuole creare una musica che resti nel
tempo, è necessario lasciarsi i compromessi alle spalle.
(Hellvis - Giugno 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
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Sito Coram Lethe: http://www.coramlethe.com/
Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records/