BUFFALO GRILLZ
Grind Canyon
Etichetta: Gangsta Paradise / Kick Agency
Anno: 2010
Durata: 29 min
Genere: grindcore
Buffalo Grillz è il nome di un gruppo grind attivo dal 2009. Questo
progetto è stato fondato dal cantante degli Undertakers Enrico Giannone
e dal batterista dei Natron Max Marzocca. Poco tempo dopo, ai due si è
aggiunto il bassista Cinghio, degli Orange Man Theory: con il suo
arrivo, il gruppo ha realizzato diverse composizioni. Ecco però un
imprevisto: Max ha deciso di abbandonare i Buffalo Grillz. Per questo
motivo, Cinghio è passato dal basso alla chitarra, ed altri due
musicisti sono entrati a far parte della band: il bassista Gux (attivo
negli Tsubo) ed il batterista Mastino (dei Dr. Gore).
"Grind Canyon" è dunque l'opera prima di questo assieme di stelle
dell'estremo. Il disco è stato registrato allo studio 16th Cellar sotto
la supervisione di Stefano Morabito, ed è stato masterizzato da Scott
Hull al Visceral Sound Studio, in Virginia. La formazione che ha inciso
questo lavoro è dunque quella citata in precedenza. Gli ospiti Ken
Shiro (dagli Hokuto Shinken) e Gianni Serusi (The Orange Man Theory)
danno il loro contributo a due canzoni ("Grind Canyon" e "Grind Galà").
La copertina di "Grind Canyon" è molto bella, e rappresenta un
cupo paesaggio desertico (tipicamente americano), con il teschio di una
vacca in primo piano. Il libretto, di otto facciate apribili a
fisarmonica, contiene i ringraziamenti, una foto dei musicisti e i
"testi" delle canzoni. Ho messo la parola testi tra virgolette, perchè
in realtà ci sono solo delle figure al posto delle lettere. Infatti, i
testi dei Buffalo Grillz non esistono! Sì, avete letto bene. Il gruppo
vuol far male, e puntare sulla musica. E, come il titolo può far
supporre, questo progetto è in possesso di una grande ironia di fondo.
Non dev'essere preso troppo seriamente. Dei testi sarebbero stati
superflui.
"Grind Canyon" contiene sedici tracce (diciassette con la
bonus-track), per un totale di meno di mezzora di musica. La cosa non
può stupire, dato che i Buffalo Grillz suonano grindcore. Tra l'altro,
dimenticavo, sapete perchè il gruppo si chiama così? Perchè i ragazzi
si sono ispirati a quei famosi ristoranti americani dove servono carne
e bistecche. Infatti, il foglio promozionale allegato al CD ricorda nel
retro una di quelle tovagliette che vi servono in questi posti di
ristoro. Stando alle loro parole, i musicisti vogliono offrire
all'ascoltatore un "barbecue" di sonorità violente, eheh!
Ritorniamo comunque alla musica. Grindcore dunque, ma di che tipo? Beh,
si tenga conto che i musicisti sono tutti molto preparati tecnicamente.
E che la qualità di registrazione è ottima. Bisogna quindi escludere un
grindcore istintivo e privo di qualunque criterio tecnico. Per quanto i
musicisti abbiano cercato di agire d'istinto (tra l'altro, le parti di
batteria sono state registrate in sole cinque ore), il risultato finale
è comunque di qualità. Proprio perchè gli artisti hanno una grande
dimistichezza con i propri strumenti. Il lettore quindi cancelli dalla
sua mente qualsiasi riferimento al grindcore delle origini. I Buffalo
Grillz sembrano più ispirarsi ai Nasum, in parte agli Asesino. In parte
ancora ad altre realtà musicali, più vicine al death metal. Comunque
sia, la musica contenuta in "Grind Canyon" risulta efficace e di sicura
presa, per gli amanti del grind dei giorni nostri. I titoli delle
canzoni sono poi molto divertenti, più per noi italiani che per gli
ascoltatori stranieri. Ecco un po' di esempi: "Il Grind E' Servito"
(con la sigla della famosa trasmissione condotta da Corrado), "Graind
Raccordo Anulare", "Grind Galà", "Veni Vidi Grindi", "Cous Cous Clan" e
così via. Musicalmente, le tracce sono quasi tutte molto serrate, ma
spesso presentano dei rallentamenti consistenti. Però, tutte le energie
dei musicisti sono rivolte a creare un muro sonoro impressionante. Gux
si dimostra il solito bassista creativo, mentre la batteria di Mastino
distrugge e travolge tutto ciò che trova davanti a sè. Cinghio è un
chitarrista capace, che nei Buffalo Grillz ha trovato un modo di
esprimersi estremamente diverso da quello col quale è abituato nei The
Orange Man Theory. Enrico infine è un cantante abile, che in questa
occasione ha potuto esibirsi in tutto il suo repertorio di ruggiti,
urla e grugniti senza doversi impegnare a seguire dei testi.
Al di là degli aspetti goliardici di questo progetto musicale, i
Buffalo Grillz hanno dimostrato di essere un vero gruppo. Le canzoni
non sono mai campate in aria, ma hanno tutte una loro dignità. A volte
sorprendono, come il quasi-bluegrass di "Fisting Daisy". Altre volte ci
gettano addosso tutta la tradizione grindcore, senza farsi troppi
problemi. Per gli amanti del grind, dunque, "Grind Canyon" è una perla
da acquistare ed ascoltare più e più volte. Certo, chiunque nel grind
cerchi anche un minimo di impegno sociale, potrà forse considerare
puerile la proposta musicale del quartetto (relativamente ai testi, ben
si intenda). Credo però che questo sia un atteggiamento sbagliatissimo,
perchè la musica contenuta in questo lavoro è valida. Eccome se è
valida. A me "Grind Canyon" è piaciuto parecchio, e sono certo che i
Buffalo Grillz sapranno far meglio in futuro. Chissà dove arriveranno!
(EGr - Gennaio 2011)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Buffalo Grillz: grind@buffalogrillz.com
Sito Buffalo Grillz: http://www.buffalogrillz.com/
Sito Gangsta Paradise: http://www.gangstaparadise.biz/
Sito Kick Agency: http://www.kickagency.com/