BRUTART
Mimic
Etichetta: On Parole
Anno: 2007
Durata: 41 min
Genere: alternative death metal
I Brutart nascono nel 2000 in Slovenia. Il nome del gruppo deriva da
Art Brut, stile artistico fondato dal pittore francese Jean Dubuffet
nel 1950.
La formazione iniziale vede la presenza di Blaz e Boris alla chitarra,
Kemal al basso e Seby alla batteria, mentre delle voci si occupano
tutti meno Seby.
Entrano in studio per registrare un demo, ma una carenza di entusiasmo
(!) e di soldi li fa posticipare la fine della registrazione e la
pubblicazione di un anno e mezzo...Registrano anche una cover dei Joy
Division, "She's Lost Control".
Dopo la pubblicazione del demo prima Kemal e poi Boris lasciano il
gruppo, e vengono sostituiti rispettivamente da Eric e da Andrej. Con
questa formazione registrano questo debutto, 'Mimic', pubblicato dalla
On Parole Production.
Il genere proposto non è di facile descrizione, perché raccoglie
non poche influenze anche diverse da loro. Una voce di chiara matrice
Death Metal europea (ricorda molto Peter dei Vader) fa da contorno a
ritmiche spezzate e a riff di scuola quasi post-core. Ricordano quasi i
Mastodon, anche se in chiave più pesante. Nonostante le varie influenze
il disco si muove tutto sullo stesso binario, con la formula utilizzata
per le canzoni sempre uguali e senza particolari picchi degni di nota,
il che rende il disco di impatto immediato, anche se la similitudine
tra i pezzi è un po' troppo evidente.
Purtroppo è proprio quello che rimane più evidente quando si
ascolta il disco. Le canzoni sono veramente tutte uguali e nessuna
presenta ne' un riff ne' una qualsiasi parte che la faccia spiccare
sulle altre; alla fine il senso di noia prevale su tutto.
Anche le ritmiche sono sì complesse, ma sempre sulle solite velocità
senza mai ne premere il piede sull'acceleratore ne rallentare in modo
particolare. Non ci sono nemmeno assoli, ma le canzoni hanno una
lunghezza media superiore ai tre minuti, e spesso ci si ritrova ad
ascoltare il solito riff per lunghi tempi senza variazioni. Per questo
non posso citare nessuna canzone in particolare rispetto ad un'altra.
C'è da salvare però la grande cura che mette il gruppo nel
contorno: la produzione e la scelta dei suoni è veramente degna di
nota, i suoni sono molto caldi e ben bilanciati e anche l'esecuzione è
molto buona. Non passa inosservato nemmeno il package del disco: non
abbiamo ne' un classico Jewel Case di plastica ne' un Digipack
cartonato: il CD è contenuto in un piccolo libro con rilegatura rigida
e con le pagine che riportano i vari testi e disegni. La cura per
questo package è veramente notevole e non passa di certo inosservata.
Peccato per la musica però: il gruppo non ha ancora trovato la sua
strada e si sente, il risultato vorrebbe essere 'alternativo' ma di
impatto diretto, di facile accesso; purtroppo però anche se il genere
risulta particolare e moderno allo stesso tempo gli manca la genialità,
mentre riesce ad essere diretto ma in modo sbagliato, quasi
'commerciale', con le canzoni semplificate all'osso per non annoiare
troppo (anche perché forse risulterebbero ancora più noiosi con canzoni
complesse).
Quindi il consiglio definitivo è badare meno al contorno (comunque
apprezzabile) ed impegnarsi di più a creare uno stile meno anonimo.
(DanieleDNR - Dicembre 2008)
Voto: 5
Contatti:
Sito Brutart: http://www.brutart.com/
Sito On Parole: http://www.on-parole.com/