BREACH THE VOID
The Monochromatic Era
Etichetta: Coroner Records
Anno: 2010
Durata: 41 min
Genere: cyber metal moderno
Da quando ha esordito sulle scene, la Coroner Records ha pubblicato
diversi lavori di alta qualità artistica e professionale, il tutto
all'insegna di un metal decisamente al passo con i tempi. Questo "The
Monochromatic Era" dei Breach The Void non fa certo eccezione, a
partire dalla copertina bella e visionaria realizzata in una monocromia
(ovviamente) grigia. Il disco contiene dieci tracce per un totale di
quarantun minuti di musica, e rappresenta la prima uscita ufficiale per
il gruppo di Ginevra, autore in precedenza soltanto del demo
"Retribution Engine".
Penso che qualche nota biografica sui Breach The Void sia
doverosa. La band ha preso vita nella città svizzera da un'idea del
batterista Alex Anxionna, già attivo nei Sybreed. Per un breve periodo,
il gruppo ha avuto il nome di Etna. In seguito, i Breach The Void hanno
avuto la possibilità di fare esperienza sul palco, e grazie al loro
demo d'esordio (premiato su Rock Hard) si sono guadagnati una piccola
fama nei paesi francofoni. Anno dopo anno, la formazione si è
modificata fino a raggiungere la forma attuale: Alex Anxionna alla
batteria, ai sintetizzatori ed alla programmazione, Marko Romero alla
voce, Frederic De Cecco alla chitarra e Fabian Ferraglia al basso.
"The Monochromatic Era" è dunque l'esordio su full-length per il
quartetto. E' stato registrato allo studio Taurus e Tue Madsen si è
occupato del mastering. Già questi due nomi sono indicativi sulla
qualità della registrazione: lo studio Taurus è infatti stato
utilizzato più volte sia dai Samael che dagli stessi Sybreed; Tue
Madsen invece ha operato in passato con gruppi del calibro di Mnemic,
The Haunted, Sick Of It All e cosi' via. Siamo di fronte quindi ad una
qualità di registrazione potente e sfolgorante, molto nitida e
dinamica. In linea quindi con il credo musicale della Coroner, per
intenderci. Per quanto riguarda la musica, anche questa non tradisce le
aspettative degli appassionati della giovane etichetta italiana: un
metal moderno e fragoroso, realizzato con una precisione impressionante
anche nei passaggi nei quali la tecnica non viene esibita. Lo stile del
quartetto coniuga la furia di passaggi feroci influenzati dal
death/thrash melodico dei giorni nostri, con sezioni melodiche ricche
di carica emotiva. La musica racchiude in sè forti connotazioni
metalcore e tracce di progressive metal, dalle forme pero' essenziali e
mai ipertecniche. In più, e questo è il tratto distintivo dei nostri,
il tutto è condito da intelligenti coloriture cibernetiche, grazie
all'ottimo lavoro di Alex ai sintetizzatori ed in sede di
programmazione. In pratica, i Breach The Void hanno dato vita ad una
musica che potrebbe incontrare i favori dei fan di gruppi quali Mnemic,
Fear Factory, Soilwork o anche Meshuggah.
Le canzoni sono tutte di buon livello, e mostrano la propensione
di questi ragazzi nell'unire strofe iperaggressive con aperture
melodiche ben congegnate, e che non diminuiscono più di tanto l'impatto
delle composizioni. Buonissima, a tal proposito, la prova del cantante
Marko (con un passato nei Nevent), autore di pregevoli passaggi con
vocalizzi puliti ed in possesso di un gutturale davvero impressionante.
La batteria di Alex è molto precisa, e crea sezioni ritmiche dalla
precisione chirurgica: nel suo lavoro è ottimamente aiutato dal
bassista Fabian. Infine il chitarrista Frederic (ex Last Warning) ci
mette tutto il suo impegno per dar vita a riff assassini ed a melodie
indimenticabili. Nel suo insieme, il gruppo ha dato vita ad un disco
indubbiamente ben fatto. Conseguentemente all'operato dei singoli
musicisti descritto in precedenza, la musica non puo' che essere
trascinante, ben fatta e di notevole spessore artistico. L'unica pecca
è la mancanza di un sound veramente personale: sovente le melodie sanno
di già sentito, e gli stilemi del gruppo rientrano perfettamente nei
canoni espressivi di una scena metal facilmente riconoscibile.
Di conseguenza, "The Monochromatic Era" è un disco che convince
senza stupire, un lavoro professionale e dai tanti aspetti positivi, ma
privo di quella scintilla creativa capace di renderlo unico e
completamente entusiasmante.
E' comunque un ottimo esordio. Sono convinto che il gruppo
crescerà. E complimenti alla Coroner Records per la qualità sempre
elevata delle sue pubblicazioni.
(EGr - Maggio 2011)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Breach The Void: http://www.myspace.com/breachthevoid
Sito Coroner Records: http://www.coronerrecords.net/