BLAME
Goes To Hollywood
Etichetta: X-Treme Rising / Alkemist Fanatix
Anno: 2009
Durata: 49 min
Genere: metalcore con influenze nu-metal
"Goes To Hollywood" è il secondo full-length degli italiani Blame. In
precedenza, il gruppo ha realizzato un EP nel 2004 ("Food For Your
Brain") e l'album "Life Is Not Like A Porn" nel 2005. "Goes To
Hollywood" segna anche l'inizio della collaborazione tra il quartetto e
la Alkemist Fanatix.
Il CD è stato registrato presso lo studio Zenith di Lucca, tra il
dicembre del 2007 e l'agosto del 2008. L'album è stato successivamente
masterizzato da Mauro Andreoli (Das Ende Der Dinge).
La copertina di "Goes To Hollywood", ci mostra i quattro artisti in una
posa da fighi, che li fa sembrare più un gruppo rap bianco che una band
metalcore. Alle loro spalle, si intravede una bellissima auto nera. Le
sedici facciate del libretto non contengono i testi, ma solo altre
fotografie, nelle quali viene messo in risalto, di volta in volta, uno
dei musicisti. Nè nel libretto, nè sul sito sono riportati i nomi dei
musicisti: ragion per cui, non posso darvi questa informazione. Sò però
che, nel brano "My Epitaph" (che sul MySpace del gruppo è indicato come
"Extinct Instinct"), i Blame godono della prestazione dell'ospite
Guillermo Gonzales dei Mothercare.
"Goes To Hollywood" è un album molto diretto e privo di fronzoli,
che ci propone un metalcore aggressivo, influenzato in maniera evidente
dal nu-metal. Dalla prima all'ultima traccia, i Blame mettono in mostra
la loro indole spaccaossa, perfettamente evidenziata dall'ottima
qualità di registrazione. Il suono esplosivo dei nostri si dimostra
dannatamente efficace nel dar vita a composizioni sanguigne,
caratterizzate da un groove impressionante e da un utilizzo della
melodia costante, ma mai melenso o troppo commerciale.
Strumentalmente, il quartetto si rivela ineccepibile. La sezione
ritmica è sinceramente devastante, anche se il basso si concede spesso
e volentieri delle "libertà", cosa che gli permette di andare in
sostegno alle chitarre. Come ho accennato in precedenza, la melodia è
sempre presente, ma non ruba certo scena all'impatto. Anzi, si prendano
come esempio le linee vocali: quando il cantante si concede dei
passaggi in voce pulita, la melodia è sempre costruita su poche note, e
su motivetti basilari. Nel suo complesso, la musica dei Blame è tutta
tesa alla costruzione di un disco possente, che limiti al minimo i
compromessi. Tra la composizioni più efficaci da questo punto di vista,
non posso che citare "The Light At The End Of The Tunnel", l'opener
"Broadcast Your Death", "...Are Dead Superstars" e "Blue Glasses".
Per contro, talvolta il quartetto mostra dei limiti. In primo
luogo, non sempre la voce del cantante risulta convincente. Se la sua
prestazione sui timbri estremi è ineccepibile, quando ricorre alla voce
pulita sono avvertibili dei tentennamenti, delle incertezze che, in
qualche raro caso, sfociano in piccole stonature. Con tutte le scusanti
che si possono concedere ad un gruppo underground, non sarebbe stato
male se si fosse dedicata una cura maggiore alle linee vocali. Inoltre,
all'interno di "Goes To Hollywood" non è presente alcuna canzone
veramente originale, o personale. Tutto, in questo CD, sà di già
sentito. I Blame si sono rifatti a tanti gruppi più famosi, imitandoli
al meglio, ma senza tradurne le idee prese in prestito nel loro
linguaggio peculiare. E questo è un peccato, perchè in qualche modo non
mantiene le promesse auspicate dopo l'ascolto di "Life Is Not Like A
Porn". I Blame, infatti, hanno composto un disco violento e carico di
energia, che può garantire un sano intrattenimento. Ma non sono
riusciti a fare quel passo in avanti in più, capace di rendere "Goes To
Hollywood" un gioiello: si tratta soltanto di un buon disco. Purtroppo,
le canzoni dei Blame mancano sia di originalità, che di vera e propria
efficacia.
Una curiosità:se nella musica dei nostri sono riscontrabili
parecchie influenze di metalcore internazionale, trovo sia bello che i
Blame abbiano deciso di reinterpretare il brano di un gruppo italiano.
Si tratta di "Psycho" dei Kll, gruppo di Trento, traccia che tra
l'altro chiude il CD.
Come concludere questa recensione, dunque? Beh, "Goes To
Hollywood" è un disco onesto, che non fa gridare al miacolo, ma che al
tempo stesso può divertire. Dato questo presupposto, ritengo sia
importante che i nostri lettori facciano prima un'esperienza diretta
col sound dei Blame, magari ascoltando qualche traccia presente sul
loro sito internet. Sarete voi a giudicare se questa musica possa fare
o meno per voi. Dovendo comunque dare un giudizio, non posso che
ribadire quanto ho suggerito in precedenza: "Blame To Hollywood" è un
album piacevole, ma non entusiasmante.
(Hellvis - Marzo 2010)
Voto: 6.5
Contatti:
Mail Blame: metalblame@hotmail.com/
Sito Blame: http://www.myspace.com/lifeisnotlikeaporn
Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/