BLACK WREATH
A Pyre Of Lost Dreams

Etichetta: Head Not Found / VME
Anno: 2010
Durata: 51 min
Genere: funeral doom metal


Da sempre, Shapeless Zine ha avuto un occhio di riguardo per il doom in tutte le sue sfaccettature. Negli ultimi tempi, grazie anche all'ottimo lavoro di alcune etichette specializzate, la nostra attenzione si è concentrata in particolar modo sul funeral doom, la frangia più estrema di questo genere musicale. Come è naturale che sia per ogni musica di nicchia, di norma il funeral doom è legato costantemente al nome di poche etichette discografiche, oppure è proposto da realtà musicali totalmente autoprodotte. In rari casi, invece, può capitare che un disco di funeral doom sia pubblicato da un'etichetta tradizionalmente legata ad altri sottogeneri del metal. Questo è il caso dell'album d'esordio dei danesi Black Wreath, uscito per la piccola label norvegese Head Not Found, il cui nome porta alla mente una stagione irripetibile e mitica del black metal.
Chi sono dunque questi Black Wreath? Si tratta di un trio, formatosi nel 2002, che vede all'opera alcuni musicisti piuttosto esperti. Il leader della band è senza dubbio Kim Larsen (chitarra, tastiera, voce e batteria), già attivo negli Of The Wand & The Moon, nei The Loveless, e con un passato nei Saturn. Peter Mesnickow, dei Blazing Eternity, si occupa anch'egli della voce e della batteria. Il trio è completato infine da Dave Müller, un bassista già dei Whelm, ma ora in forza ai Chasing Eudaimonia.
"A Pyre Of Lost Dreams" è dunque l'esordio sulla lunga distanza di questo gruppo, e presenta quattro composizioni dai minutaggi consistenti, per un totale di più di 50 minuti di musica. La copertina, molto semplice, è un'immagine formata da tonalità grigie e piuttosto sfocata. Non si capisce se si tratti di una fotografia o di una creazione astratta.
Il disco è aperto da "The Black Holes Of Your Mind", che nel suo quarto d'ora di durata fa subito capire di che pasta siano fatti questi Black Wreath. La loro musica è strutturata su ritmiche lentissime, e su riff monolitici, eterni, severi. Sebbene il gruppo definisca la sua musica come "doom metal", il suo stile è comunque più legato al doom/death di inizio anni '90, venato di gothic, e al funeral doom metal attuale, sulla scia dei gruppi della Solitude. "Doom metal" è una definizione troppo vaga. In effetti, i vocalizzi principali sono intonati da un gutturale profondissimo, che ruggisce dei testi incomprensibili su una musica deprimente, disperata, priva di qualunque luce. La tastiera contribuisce ad enfatizzare il potenziale atmosferico del tutto.
"Nocturnal Dominion" è una traccia più spedita, per quanto questo aggettivo possa calzare al genere proposto dai Black Wreath. La creatività dei nostri è notevole, e cresce sulla distanza. Se le prime battute di ogni composizione possono sembrare scontate, mano a mano che i brani procedono, i danesi mettono in mostra tutte le loro qualità. Questo è accaduto per la prima canzone, e non fa eccezione nemmeno per "Nocturnal Dominion".
Il vero capolavoro del CD è però "Solitude Rising (Missing All Exits)", un brano monumentale, devastante, che parte dai consueti territori musicali per svilupparsi in successioni armoniche ricche di fascino e misteriose. Pesantissima, ipnotica, talvolta sembra quasi fermarsi per poi ripartire con uno sforzo sovrumano. Questa canzone, da sola, vale l'acquisto dell'intero CD. CD che, tra l'altro, risulta essere di ottimo livello.
L'album è chiuso da "Níðstöng", una traccia ambient di sette minuti: una coda notturna e carica di malinconia.
Semplice ma intenso, "A Pyre Of Lost Dreams" ci presenta un gruppo senza dubbio talentuoso, amante degli arrangiamenti complessi (si consideri anche il violino dell'ospite Anne Eltard, presente nella prima traccia). La Head Not Found è tornata con questa uscita interessante, e sicuramente i Black Wreath non potranno che crescere, perchè le basi sono già solide e convincenti. Certo, lo stile proposto dei nostri è molto lontano dai gusti del grande pubblico. Però la passione potrà portarli a creare qualcosa che duri nel tempo, candidandoli come una delle realtà più felici in ambito funeral doom.
Da sostenere.
(Hellvis - Giugno 2010)

Voto: 7.5


Contatti:
Sito Black Wreath: http://www.myspace.com/blackwreath

Sito VME: http://www.vme-group.com/