BLACK SUN
Rebirth
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 17 min
Genere: metal melodico
Lo ammetto, scrivere questa recensione non sarà affatto facile, per una
sorta di paradosso che mi impedisce di formulare un giudizio ben
preciso su questo gruppo. I Black Sun sono una band greca che si
prodiga in un metal melodico mai troppo pesante né aggressivo, giocato
tutto sulla trama e gli intrecci degli strumenti, limpidi e fluidi.
Almeno questo dovrebbe essere in teoria, ma sfortunatamente questo demo
è stato prodotto in maniera oscena, tipo mettendo un registratore a
cassette al centro della sala prove e via di tasto 'rec' (ok, esagero,
ma non di molto). Capite anche voi che questo risulta essere davvero un
problema, perché anche con tutta la buona volontà si può soltanto
intuire quali siano le potenzialità di questi ragazzi. Tutto risulta
ovattato, spesso fuori tempo (almeno così pare, vista la confusione) in
cui gli strumenti si sovrappongono, soffocandosi a vicenda. Ora, io lo
so che la qualità del suono non dovrebbe influire sul giudizio di un
demo che, non essendo per definizione un prodotto professionale,
dovrebbe essere ascoltato solo in funzione della musica; d'altra parte
come si fa a soprassedere? Come si fa a dare un giudizio alla musica
quando questa è così rovinata da risultare semplicemente brutta?
Il fatto è che non stiamo parlando di un genere già sporco di suo:
voglio dire, ci sono infinità di lavori black metal prodotti molto
peggio di questo demo, ma è diverso. Il melodic metal dei Black Sun
necessita di ben altre qualità sonore.
Fatta questa premessa, comunque, proviamo ad entrare un po' di più nel
dettaglio di questo "Rebirth", settimo tassello della storia dei Black
Sun, che ormai possono vantare una discreta carriera (almeno a livello
quantitativo): il gruppo, infatti nasce nel 1993 e ruota sempre attorno
alle figure di Minas Papadopoulos (chitarra) ed Anthony Argyropoulos
(batteria), a cui si uniscono un numero elevato di musicisti nel corso
degli anni. Per la registrazione di "Rebirth", che segna un ennesimo
ritorno dopo un momento di crisi, troviamo Steve Venardo alla voce,
Stavros Gatsopoulos alla seconda chitarra e Nick Kokozides alle
tastiere.
Venendo al demo in questione, posso dire che la title-track non è
malaccio, soprattutto per le linee di chitarra solista che guidano
l'ascolto su buone melodie. Non è un granché la prova vocale di Steve,
ma la musica sembra buona: un brano di velocità media, orecchiabile e
immediato. Con "Ghostdance Under The Moonlight", invece, si arriva
vicini al baratro: gli strumenti si ricorrono stancamente e sembra
quasi che non riescano a stare l'uno al passo dell'altro; la voce è
poco incisiva e ci sono interi passaggi completamente confusi, dove
davvero non si capisce dove vogliano andare a parare. L'unica cosa
davvero positiva è l'assolo di Minas, ben dosato e suonato con perizia.
"Distant Thoughts" rispolvera un incedere più veloce, dando un
taglio al brano più vicino al metal scandinavo. Nel complesso si tratta
di un brano piuttosto prevedibile, abbastanza sostenuto da coinvolgere,
senza mai sfociare in territori power (anche se qualcosa degli
Helloween di Deris si sente). Chiude il CD "Sunrise To Sunset", pezzo
più roccioso e magniloquente che però non mi sembra aggiungere niente
di nuovo a quanto già detto, lasciando la confusione a regnare sovrana
sul tutto.
Insomma, non posso farci niente: questo demo non mi è piaciuto e,
oltre tutto, è difficilissimo da giudicare positivamente anche a causa
dei suoni utilizzati. Speriamo che il nostro prossimo incontro con i
Black Sun sia migliore!
(Danny Boodman - Dicembre 2008)
Voto: 5.5
Contatti:
Mail: min_papadopoulos@blacksun.gr
Sito internet: http://www.blacksun.gr/