BLACK SUCCUBI
Black Succubi
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 46 min
Genere: hard rock/heavy metal
Circa un anno fa mi ero ritrovato tra le mani un breve CD promozionale
contenente due canzoni dei Black Succubi e ricordo ancora la sorpresa
nell'ascoltare una anteprima così meritevole di un lavoro che, viste le
premesse, si prospettava davvero ottimo. Nonostante il nome da gruppo
black di seconda categoria, infatti, i Black Succubi non avevano niente
da spartire con questo genere e il loro hard rock moderno, viscerale e
incazzato mi aveva convinto al cento per cento, tanto da trovarmi a
sperare nell'uscita a breve termine di un vero e proprio album, sia per
gustarmi le nuove canzoni e sia per testare il gruppo su una durata più
lunga come quella di un album.
Ebbene, finalmente questo CD è arrivato e posso dire senza
problemi di non essere stato deluso da questi ragazzi, che hanno saputo
dare vita ad un lavoro degno di lode, in cui i difetti sono davvero
miseri rispetto ai numerosissimi pregi.
Nella mia precedente recensione, notavo come uno dei maggiori
punti di forza di questa formazione fosse legata alla sua capacità di
mantenere un perfetto equilibrio tra un'attitudine rock decisamente
vicina alla vecchia scuola dell'hard rock e delle sonorità
perfettamente al passo coi tempi; bene, in questa uscita ufficiale la
band ha mantenuto molto bene questa sua peculiarità, dando vita ad un
lavoro roccioso e compatto, in cui gli strumenti si fondono in uno
schiacciasassi inarrestabile ed esaltante. Le chitarre alla Zakk Wylde
di Thomas "Pede" Pedersen e Michael Larsen restano ancora il punto di
forza del CD, ma anche il resto della band non si lascia distanziare e
si cimenta in una prova di ottimo livello, soprattutto per quanto
riguarda il cantato di Jan Lundstrøm.
I due brani già presenti nel promo, "Blood And Flames" e "Time To
Get Even" bisogna dire che sono sicuramente tra i migliori presentati,
segno che i Black Succubi hanno saputo scegliere bene il loro biglietto
da visita; allo stesso tempo, però, non mancano episodi con un taglio
diverso: soprattutto il brano iniziale, "Troubled Times" mostra il
meglio di questa band grazie ad un riffing cattivo e più pesante, ritmi
serrati, ma anche una parentesi acustica che aggiunge dinamismo e
colore.
Da citare assolutamente anche "Dark Ride" e "Psychotic Meltdown", due
pezzi cupi e trascinanti che rappresentano un po' il lato più scuro dei
Black Succubi. In alcune composizioni, infatti, le atmosfere si fanno
più opprimenti ed emergono echi dei Black Sabbath più metallici, dando
un retrogusto doom alle composizioni. Allo stesso modo non posso fare a
meno di nominare "Cry For Your Brother" che vira quasi al thrash con un
riff tagliente e affilato come un rasoio e un ottimo assolo ad opera di
un ospite di lusso come Hank Shermann (Mercyful Fate).
Insomma, tutto perfetto? No, non esattamente, ma poco ci manca. Se
vogliamo proprio fare le pulci a questo pregevolissimo episodio,
potremmo giusto citare una certa monotonia nel songwriting, che rende
tutto un po' troppo lineare, tanto da lasciare che alcuni brani si
confondano tra di loro senza una loro identità specifica. Poco male,
comunque, perché l'energia e la forza di questo lavoro fanno da
controparte a questa piccola imperfezione.
A questo punto non posso fare altro che ribadirvi l'altissima qualità
di questo CD, che fa tirare un sospiro di sollievo a chi, come me, era
rimasto affascinato dai due pezzi proposti un anno fa. Ora possiamo
dirlo senza timore di sbagliare: i Black Succubi hanno fatto centro.
(Danny Boodman - Ottobre 2008)
Voto: 8
Contatti:
Mail: berglid@yahoo.tk
Sito internet: http://www.blacksuccubi.dk/