JASON BECKER
Perspective
Etichetta: Warner Bros. (recensita la ristampa del 2001)
Anno: 1995
Durata: 61 min
Genere: emozioni allo stato puro
Ho passato degli anni alla ricerca di quest'album, in ogni negozio in cui
entravo la risposta era negativa, poi finalmente, grazie ad un mio amico,
"Perspective" poté finalmente entrare a far parte della mia vita.
La causa di questa difficoltà nel reperirlo era dovuta alla scandalosa
distribuzione dell'album, uscito originariamente nel 1995 con una differente
copertina e ristampato nel 2001 dalla Warner Bros., grazie ad un amico di
Jason, un certo Eddie Van Halen, che fece da tramite tra Jason e la major,
già etichetta degli stessi Van Halen, ma che purtroppo non risolse il
problema della distribuzione.
Chi ha avuto modo di conoscere il passato di Jason, dagli esordi con i
Cacophony ad oggi, ha avuto la fortuna di scoprire un'artista dalle capacità
immense, che non si preoccupava solo di scaraventare addosso all'ascoltatore
tonnellate di note, come era di moda negli anni '80 tra i guitar-hero, ma
con quel tocco magico riusciva a toccare l'animo più profondo, un dono che
solo pochi possiedono, ed anche "Perspective" ne è permeato in ogni singola
nota.
Questo è il secondo album solista, a ben sette anni da quel fantastico "Perpetual Burn"
del 1988, e la domanda è: perché tutto questo tempo? Beh, in mezzo ci sta la
collaborazione con David Lee Roth (ex Van Halen) sul buon "A Little Ain't
Enough" del 1991, e soprattutto quello che stravolgerà la vita del
chitarrista: poco prima di iniziare le sessioni di registrazione di "A
Little..." gli viene diagnosticata l'ASL (la sindrome di Lou Gehrig), che di
li a poco, più precisamente sul finire del 1992, lo porterà alla paralisi
totale.
Voglio chiarire subito una cosa: l'album in questione, per essere capito,
non deve assolutamente essere paragonato con quanto fatto in passato, questa
chiave di lettura/ascolto serve a non far correre il rischio a chi si
appresta ad ascoltare "Perspective" di restare deluso dai suoi contenuti.
Io stesso ero caduto in questo errore, l'album riusciva addirittura ad
annoiarmi, ma quando ho capito come andava ascoltato non sono più riuscito
a liberarmene.
Rispetto al passato la chitarra non ricopre più il ruolo primario, ma è
spesso relegata "solo" al ruolo di rifinitrice, quello che mi ha
stupito di più è l'utilizzo massiccio di tastiere e
campionatori (sicuramente anche per una necessità fisica), addirittura
alcune canzoni sono totalmente suonate con questi strumenti (la sinfonica
"Serrana" o "Life And Death").
Se posso utilizzare un aggettivo per "Perspective", questo è sperimentale,
non c'è stata paura di osare, immaginatevi nove canzoni, ognuna con una
personalità ben definita, che vanno dal tribalismo ispirato dal Peter
Gabriel solista di "Passion" in "Primal" (ultima canzone in cui Jason poté
suonare la chitarra, primi mesi del '92) dove compare come special guest
Steve Perry (ex voce dei Journey), la toccante "Rain" che rimane la mia
preferita, tre minuti di vera poesia, la stranissima "End Of The Beginning"
suonata in modo impeccabile da Michael Lee Firkins, che per l'occasione
studiò lo stile di Jason, sino a saper riproporre le più piccole sfumature,
facendo in modo da far suonare la canzone il più simile possibile al suo stile, il
blues appunto di "Blue" e "Meet Me In The Morning", quest'ultima cantata da
Brett Tuggle.
Come potrete capire le emozioni che ora trasmette la musica di Jason sono
molto più eterogenee che in passato, quasi spiazzanti, mettiamola così: se
prima con "Perpetual Burn" la sua musica era più fisica, più definita, con
"Perspective" viene rappresentato il lato spirituale dell'artista americano,
né più, né meno.
Per chiudere voglio fare i complimenti al fratello di Jason, che ha
realizzato il disegno posto nel retro, che raffigura una chitarra dalle
forme contorte, abbandonata su un terreno deserto, come se il dolore fisico
e psicologico accumulato da Jason negli ultimi dieci anni ne avesse preso
possesso.
(carma1977 - Maggio 2003)
Voto obiettivo: 9
Voto affettivo: 10
Contatti:
Sito internet: http://www.jasonbecker.com/