BAD BONES
A Family Affair

Etichetta: Madhouse Music / Nadir
Anno: 2010
Durata: 43 min
Genere: hard rock/street


I Bad Bones si sono formati nel 2007, da un'idea di Steve "Bone" Balocco (già nei White Skull). In breve tempo, la formazione ha raggiunto il suo aspetto definitivo con gli arrivi di Meku "Bone" Borra e di Lele "Bone" Balocco, ed ha esordito con un album autoprodotto, "Smalltown Brawlers".
Dopo aver calcato diversi palchi in Italia, nel 2008 il gruppo si è lanciato in un tour di ventidue date negli Stati Uniti. L'anno successivo, i Bad Bones hanno girato anche l'Europa, dimostrando la propria abilità in Francia, in Svizzera ed in Germania.
Nel 2010, il gruppo ha firmato un contratto con la Nadir Music e la Audioglobe. "A Family Affair", l'oggetto di questa recensione, è il frutto di tale collaborazione. Nelle registrazioni di questo lavoro, Meku ha suonato le chitarre ed ha cantato, Steve si è esibito al basso ed al microfono e Lele ha giocato la sua parte sulla batteria.
"A Family Affair" è un bel disco della durata di 43 minuti, suddivisi in dodici tracce. In una di queste, "Desperado", i Bad Bones hanno goduto del contributo vocale dell'ospite Roberto Tiranti (Labyrinth).
"A Family Affair" è un lavoro molto professionale, ben equilibrato nella distribuzione dei brani ed impeccabile in quanto a produzione e realizzazione. E' un disco onesto, vigoroso, sentito e vagamente nostalgico. Infatti, "A Family Affair" è il parto artistico di musicisti veramente amanti del rock, anzi, di quel hard rock americano tanto in voga negli anni '80. Un hard rock spumeggiante in tanti frangenti, ma anche ruvido il giusto per meritarsi l'appellativo di "street", perchè la loro è una musica che sembra provenire dalla strada, dalle strade maledette e caotiche di Los Angeles anzichè (com'è invece nella realtà) da qualche parte della provincia di Cuneo. Quindi, ecco un rock figlio dei vari Faster Pussycat, Zodiac Mindwarp, ultimi Poison e così via. Ma, andando indietro nel tempo ed anche per le caratteristiche vocali del cantante, la musica dei Bad Bones può ricordare in qualche maniera anche gli storici Motorhead. Di conseguenza, nel corso della sua durata "A Family Affair" non può che trascinare con sè l'ascoltatore, affascinandolo e galvanizzandolo grazie al suo songwriting istintivo, all'attitudine di questi tre ragazzi ed alla loro intelligenza, che li ha portati a scrivere canzoni sveglie, ruffiane il giusto, assimilabili al primo ascolto. "Street Dogs" è un esempio del mestiere dei nostri, che pur senza stupire riescono a piacere. La title-track poi, e "Road To R'n'R" sono due composizioni acute e piene di appeal, che non possono certo lasciare indifferente l'ascoltatore. E, per non farsi mancare nulla, il trio ha deciso di registrare anche un classicissimo bluesone ("Ghost Town Blues") e la ballata di rigore ("Don't Let The Spirits Get In"). Nota di merito poi per "My Head Is Upside Down".
Scritto questo, non penso che ci sia molto altro da dire. "A Family Affair" è un disco più da ascoltare, che da commentare. I musicisti sono infatti bravi ed impeccabili, le canzoni sono come da copione ed il risultato finale è apprezzabile e divertente. Il sound virile dei nostri poi li rende abbastanza distinguibili tra tante altre band. Abbastanza, non troppo. Perchè comunque, i Bad Bones non riescono ancora a spiccare, qualitativamente parlando, rispetto a tante altre band simili ancora relegate all'underground. Certamente, i Bad Bones sono tra i gruppi più professionali, che hanno lavorato meglio e che quindi hanno potuto sfruttare con maggior successo le opportunità che si sono trovati davanti. Sicuramente, hanno rischiato più di altri. Ed un po' di fortuna e di esperienza hanno fatto il resto. Però, da un punto di vista meramente artistico, i Bad Bones non sono nulla di più di una onesta rock'n'roll band. Le canzoni di "A Family Affair" sono tutte belle, ma non ce ne sono di eccezionali, e nemmeno di originalissime. Un disco come "A Family Affair" va goduto per quello che è, ovvero un atto d'amore verso una scena musicale che ha prodotto ottimi lavori trent'anni or sono. Ma che, in futuro, potrà ancora dir la sua. Così come i Bad Bones, che hanno davanti tutto il futuro per poter personalizzare la loro proposta musicale, per poter affinare il loro songwriting e per poter diventare, in maniera indiscutibile, uno dei grandi nomi della scena hard/street rock italiana.
(EGr - Settembre 2010)

Voto: 6.5


Contatti:
Mail Bad Bones: steve.madhouse@gmail.com
Sito Bad Bones: http://www.badbones.it/

Sito Nadir Music: http://www.nadirock.net/