ATHLOS
In The Shroud Of Legendry: Hellenic Myths Of Gods And Heroes
Etichetta: Secret Port Records
Anno: 2009
Durata: 49 min
Genere: epic / folk / power metal
Curioso lavoro questo proposto dai greci Athlos, band che si presenta
sul mercato con questo debutto pubblicato dalla Secret Port Records e
che potrebbe potenzialmente fare faville con un mix di power metal,
epic, folk e addirittura qualche accenno viking. Il tutto, però, non
inneggiando a Odino e compagnia nordica, bensì a Poseidone, Dioniso,
Ulisse ed altri miti della Grecia classica.
Andiamo con ordine, però, e vediamo chi sono gli Athlos. Questa
formazione nasce dalla mente di Polydeykis dei Sacred Blood, che qui
suona la maggior parte degli strumenti tra cui chitarra, tastiere,
piano, flauti vari, fisarmonica e anche alcune parti vocali; a lui si
affiancano ben altri 3 cantanti (voce pulita, voce growl, voce
femminile), basso, batteria e un altro musicista, Faarran, che suona la
cornamusa. Un bel casino, insomma, e in effetti non è che l'ascolto di
questo CD sia esattamente lineare. Sembra quasi che Polydeykis, con la
sua voglia di mettere tutte le sue influenze in quest'album, finisca
per perdere un po' il filo del discorso, rendendo il tutto
affascinante, sì, ma anche un bel po' confusionario.
Partiamo dal principio, per cercare di capirci qualcosa: "In The
Vineyards Of Dionysus" è una introduzione tutta chitarre rocciose e
cornamuse, tanto che sembra di avere a che fare con gli In Extremo o i
Subway To Sally; poi però arriva "The Wrath Of Hekatonkheives" e quella
che sembrava una intro non c'entra più niente, come se facesse da
preludio a qualcosa che non c'è. Qui si fa sentire molto di più il
pianoforte, mentre i classici strumenti metal disegnano un brano folk
epic dalle tinte black, date principalmente dall'uso dello screaming. A
metà brano, però, tutto si ferma e le tastiere si mettono a fare da
tappeto ad un lungo pezzo parlato che, oltre ad essere incomprensibile,
ammazza completamente il ritmo del brano, per poi riprendersi sul
finale.
"Aegean Blue (Poseidon's Realm)" viene suonata naturalmente tra le
onde del mare che si infrangono a riva, mentre una voce attacca con
l'ennesimo parlato, tra melodie di flauto, chitarre acustiche e
gorgheggi femminili. Un pezzo folk senza chitarre elettriche e con la
fisarmonica che impreziosisce la conclusione. Niente male, anche "The
Dance Of Kouretes", che continua la strada iniziata dal pezzo
precedente, per poi riprendere a picchiare con batteria e chitarre
elettriche.
Pensate di aver inquadrato il sound del gruppo? Bene, con "Enslaved (A
Slave's Odyssey)" si cambia di nuovo: una lunghissima introduzione di
tastiere eteree e sognanti come il canto delle sirene, fa da contorno
ad un brano in cui la voce principale diventa un canto possente e
vibrante maschile intrecciato alla voce femminile, che si lancia in
melodie a cappella, senza alcun accompagnamento se non questo
sottofondo mediorientale e l'ennesimo agghiacciante parlato. Otto
minuti tutti così. Affascinante, a suo modo, ma ancora una volta il
ritmo dell'album soffre non poco.
Si continua così, tra alti e bassi stranissimi, così se "Hellas
Eternal" torna alla forma-canzone più semplice, con i suoi tre minuti e
la struttura lineare, lo stesso non si può dire di "Ulysses Before The
Gates Of Hades (Necromantia)" che è, indovinate un po', l'ennesimo
intermezzo parlato, su sottofondo di fisarmonica. "Taurokatharpsia
(Horns Of Power)" convince nel suo essere un bel pezzo epic power, non
troppo veloce, ma ben costruito, e poi "Areth Kai Pomh" ricomincia la
litania onirica già descritta, questa volta tra arpeggi di chitarra.
Si va avanti così fino alla fine, che almeno arriva con un bel pezzo,
"The Son Of Amon-Ra", che sfodera una curiosa vena misteriosa in pieno
stile King Diamond. Un pezzo rubacchiato al mefistofelico frontman
danese, ma indubbiamente ben fatto.
Che altro aggiungere? A me piacerebbe dare un voto più alto a questi
ragazzi, perchè di solito mi piacciono gli album che vanno oltre gli
schemi di genere, ma qui non c'è un filo unitario e la scrittura è
davvero affossata da questi continui intermezzi senza senso. Sarà per
la prossima volta...
(Danny Boodman - Ottobre 2009)
Voto: 6.5
Contatti:
Mail Athlos: athlos88@gmail.com
Sito Athlos: http://www.myspace.com/athlos01
Sito Secret Port Records: http://www.truemetal.org/secretport/