ARKAYIC REVOLT
Death's River
Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2010
Durata: 41 min
Genere: thrash metal
Arkayic Revolt: ne ha già scritto, qualche tempo fa, il nostro
recensore PaulThrash, commentando il loro MCD di esordio "Undead Man
Walking".
"Death's River" è il primo full-length di questo gruppo canadese,
attivo dal 2008. E' stato pubblicato dall'ottima etichetta italiana
Punishment 18 Records, un nome che è garanzia di qualità.
"Death's River" è stato registrato negli studi Sound Factory di
Kingsville, in Ontario. La formazione che ha inciso questo lavoro vede
Darryl Fletcher alla voce, alle chitarre ed al basso, Mike Hartigan ai
cori ed alle chitarre, ed infine Brett Swan alla batteria.
La copertina del CD è un po' ingenua, realizzata con tratti
fumettistici. Rappresenta la morte con una lanterna in mano, un
avvoltoio con un occhio che gli penzola dal becco, un fiume di liquame
e così via. Il libretto, di dodici pagine, contiene tutti i testi.
Furia e sangue aprono "Blood Will Follow Blood", brano cattivo
come pochi. La rabbia trasuda da ogni nota, da ogni battuta. Lo studio
di registrazione ha garantito al gruppo un suono marcio e cupo, grezzo
ma perfettamente adatto alla proposta musicale dei canadesi. Thrash di
vecchia scuola, senza compromessi, con un testo ruggito dalla voce
ultrarozza di Darryl. "Blood Will Follow Blood" è molto efficace come
traccia d'apertura, grazie alla sua immediatezza. Mi ha fatto venire in
mente qualcosa dei Destruction e degli Artillery, ma va segnalato anche
un'utilizzo intelligente della melodia e un assolo di chitarra di
valore.
Meno irruente e più ragionata, "From Hell" ci mostra un altro
aspetto del songwriting degli Arkayic Revolt: i vocalizzi del cantante
sono molto più melodici, così come tutta la composizione nel suo
insieme. Un ritornello molto diretto segue una strofa grintosa e
virile. Thrash metal infettato da spunti più tradizionalmente heavy:
"From Hell" è una prova discreta, ma senza dubbio vivace.
"Cohesive Disembodiment" è una cavalcata estremamene dinamica, che
potrebbe ricordare qualcosa dei Testament. Alla terza traccia, è
evidente che gli Arkayic Revolt non abbiano alcuna intenzione di
portare qualcosa di nuovo nella scena thrash. Al contrario, la loro è
un'attitudine decisamente conservatrice, intesa a riportare in auge le
sonorità del passato glorioso del genere. Il trio è credibile, anche se
a lungo andare queste scelte stilistiche potrebbero risultare
anacronistiche. Però, che tiro questi ragazzi! Se soltanto fossero un
po' più personali...
"Operation Overlord" potrebbe spingere più di un ascoltatore a
lanciarsi in un headbanging assassino. Una ritmica irresistibile, unita
ad un riffing semplice ma luciferino, non possono che fare la gioia di
tutti i veri amanti del thrash. Permeata da una certa oscurità di
fondo, e non priva di spunti melodici, "Operation Overlord" non fa che
confermare l'amore dei nostri per gruppi quali Exodus, i già citati
Testament, con qualche spruzzatina di Slayer ed Anthrax, più tutta una
serie di gruppi minori.
Nonostante una partenza ai limiti del mid-tempo, "Feed Them Fire"
è una canzone secca e letale. In questa situazione, il trio non è
andato tanto per il sottile. Non c'è molto da aggiungere: thrash
adrenalinico, capace di coniugare con successo impatto e melodia.
Seconda parte dalla ritmica moderata, caratterizzata da un riffone
principale che potrebbe ricordare (alla distanza) i Celtic Frost.
"Deadline" ha una struttura discretamente complessa, rispetto ad
altre canzoni presenti nel CD. Anche in questa prova, è evidente
l'affiatamento di Mike, Darryl e Brett: il trio procede con decisione,
senza prime donne, ma come un insieme compatto. Tutto questo garantisce
agli Arkayic Revolt un vigore esecutivo di tutto rispetto, enfatizzato
ovviamente dalla buona qualità di registrazione. Oltre ad essere un
cantante adattissimo per il ruolo, Darryl è anche un buon chitarrista:
la cosa è evidente dagli assoli, magari non geniali ma comunque più che
soddisfacenti. In effetti, proprio "Deadline" concede molto spazio al
lavoro solista della sei corde. La traccia non annoia, nonostante una
struttura meno stringata del solito.
"Wrath Of Poseidon" non dura nemmeno tre minuti, e cancella in un
istante tutti i "fronzoli" di "Deadline". Brano in parte alla Slayer
più lenti, in parte alla Testament, dice tuttto ciò che deve dire senza
ricorrere a chissà cosa. Schietta ed onesta.
Dinamismo e fiamme in "Dig Your Own Grave", altro brano-clou del
CD. Brano-clou perchè tenta di variare un po' la proposta musicale dei
nostri, puntando maggiormente sulle sezioni melodiche, con un vago
richiamo ai Metallica. Certo, qualcuno potrebbe accusare i nostri di
aver allungato il brodo, inserendo un intermezzo melodico nel tema
principale del brano. Però dimostra come gli Arkayic Revolt vogliano
evolvere la loro proposta musicale, non limitandosi agli stilemi più
semplici e diretti, ma mettendo in mostra altre qualità, magari non
apprezzatissime dai thrasher più intransigenti, ma comunque
interessanti. In "Dig Your Own Grave", i canadesi mostrano il loro
volto più personale.
La stessa cosa non può essere affermata per "Beware The Nothing",
un assalto all'arma bianca che non vuole prigionieri. Diretta,
sfacciata, con tanto di coretto in shout come da copione, gioca sulla
sicurezza senza rischiare nuovamente trovate personali.
Conclude il tutto "Death's River", ovvero la title-track. Cupa,
aggressiva, è caratterizzata da linee vocali secche e staccata, con
tanto di growling che affiora di sottofondo. Qui il thrash assume
connotati vicini al death delle origini, però con un ampio utilizzo
della melodia. "Death's River" è un po' la mosca bianca del CD, poichè
estende la gamma espressiva dei nostri, estremizzandola. Un oscuro
intermezzo orrorifico spiana la strada ad un passaggio dal groove
infernale. Chitarra solista come coda. Si avvertono echi dei primi
Death ed Obituary.
Questo album degli Arkayic Revolt non fa altro che confermare le
qualità già individuate in "Undead Man Walking". I musicisti sono molto
bravi, divertenti e sono in possesso di un'attitudine thrash genuina.
Ciò non toglie che i canadesi non brillino in quanto a creatività.
"Death's River" è un disco piacevole, che si lascia ascoltare con
passione: è thrash metal nel senso più vero del termine. Avere troppa
puzza sotto il naso di fronte a dischi simili non ha alcun senso.
Bisogna lasciarsi trasportare dalla musica, divertirsi e pogare. Punto
e basta.
(Hellvis - Giugno 2010)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Arkayic Revolt: http://www.arkayicrevolt.com/
Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records.com/