ANCIENT DOME
Perception Of This World

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2010
Durata: 47 min
Genere: thrash/heavy metal


A un anno di distanza dal validissimo "Human Key", ecco di ritorno i lombardi Ancient Dome con un nuovo capitolo della loro discografia, il full-length "Perception Of This World". Il disco è uscito sempre per la Punishment 18 Records, ed è stato registrato allo studio Dedolor tra il marzo ed il giugno del 2010. La formazione che ha inciso questo lavoro consiste in Paul (voce e chitarra, nonchè compositore principale), Cuzzo (basso), Joe (batteria) ed Ale (chitarra solista). Alle registrazioni hanno inoltre contribuito alcuni ospiti: Enrico Falzone, Gianluca Cristofoli ed Egidio Casati.
La copertina di "Perception Of This World" ci mostra un paesaggio glaciale sul quale domina un vulcano attivo, Da sotto il ghiaccio, spuntano i resti della Torre Eiffel e della Statua Della Libertà. Il libretto, di dodici pagine, contiene tutti i testi, due pagine di fumetti, una foto a colori dei musicisti e le informazioni relative alla registrazione del CD (oltre che i ringraziamenti).
Il disco, della durata di più di tre quarti d'ora, è suddiviso in undici tracce, delle quali una è un'introduzione ed altre due ("Gordian Knot" e "Collision") sono due strumentali.
Non differentemente da "Homan Key", "Perception Of This World" è un esempio di thrash metal eclettico e proteiforme, che spesso si allontana dai canoni del genere per fare più di un occhiolino al heavy metal ed al prog metal. Se però in "Human Key" erano avvertibili cadenze speed metal, nel nuovo disco queste incursioni sono meno frequenti. Piuttosto, è aumentato il tasso tecnico delle composizioni. Di alcune composizioni, almeno. E questo done al disco un aspetto curioso, perchè sovente le tracce sono estremamente diverse le une dalle altre. In pratica, gli Ancient Dome riescono sempre a sorprendere l'ascoltatore. Quando il disco sembra avviato verso una direzione ben precisa, ecco che Paul e soci cambiano decisamente direzione. Nel bene e nel male. Perchè se da un lato dimostrano una creatività notevole e frizzante, dall'altro confermano di non aver ancora imbrigliato il proprio entusiasmo in uno stile maturo, coerente e costante. Ragion per cui le idee di ottima fattura si trovano spesso affiancate da passaggi più nella norma, mentre composizioni dirette ed assassine stridono vicino a brani tecnici e dalle strutture complesse ed arzigogolate.
Il disco parte alla grande, con tre perle thrash metal che mozzano il fiato all'ascoltatore. Dopo l'introduzione "Intro(mission)", ecco un trittico thrash che sorprende l'ascoltatore. L'idea, così di primo acchito, è che gli Ancient Dome abbiano deciso di suonare un thrash puro senza compromessi, tecnico il giusto e dannatamente coinvolgente. "Liar", "When Day Dies..." e "Predominance" fanno lacrimare di nostalgia chiunque abbia vissuto con passione gli anni d'oro del thrash. E' musica derivativa, sì, ma gli Ancient Dome hanno l'attitudine giusta ed un talento cristallino che fanno chiudere un occhio anche di fronte a passaggi risaputi. Ma il thrash è bello proprio per questo. Tra l'altro, i vocalizzi di Paul mi sembrano mescolati meglio col suono d'assieme rispetto al passato. Sprazzi di melodia rendono il tutto più godibile, anche se è l'impatto a farla da padrone.
Successivamente, il disco abbandona l'agilità delle cavalcate thrash per aprirsi a soluzioni meno prevedibili e più tecniche. Questo è il caso della melodica e stupenda title-track, della complessa "Confused Certainty" e della ahimè poco convincente "Dream Again". Le prime due canzoni citate sono bellissime, in particolare quella che dà il titolo all'album. Il thrash è sì presente, ma le ritmiche sono meno lineari e meno veloci. Gli arrangiamenti sono ottimi, ed anche gli incroci vocali. Inoltre, qualche passaggio mi ha portato alla mente anche i compianti, storici Death. Insomma, in queste composizoni gli Ancient Dome hanno superato i confini del thrash per giocarsi altre carte. In due casi hanno successo. "Dream Again" è invece fiacca e prevedibile, e non mi piace per niente la prova del cantante, con tanto di sovraincisioni. Insomma, qui gli Ancient Dome non mi sembrano proprio a loro agio.
A seguire, ecco uno strumentale dal notevole tasso tecnico quale "Gordian Knot". Qui l'influenza progressive è evidentissima, anche se la natura thrash del brano non può essere messa in discussione. Sicuramente, il gruppo è composto da musicisti preparatissimi e professionali.
Il disco si conclude con altre due canzoni thrash, "Face The Facts" e "Devasthate", intervallate dal secondo strumentale "Collision". La parola fine è dunque pronunciata nella maniera più aggressiva e trascinante.
Gli Ancient Dome si confermano il solito ottimo gruppo, che però non ha ancora focalizzato al meglio i propri obiettivi. Nel senso che come in "Human Key" si dimostrano eccessivamente eclettici, mettendo troppa carne al fuoco così da spiazzare l'ascoltatore, che alla fine non riesce a comprendere quali siano le caratteristiche stilistiche del gruppo. E' chiara soltanto una generica adesione al thrash metal. Però c'è ancora uno stacco troppo profondo tra le composizioni thrash tout-court e le tracce più tecniche e sperimentali. Comunque sia, il gruppo è validissimo, personale ed il disco è bello e divertente. Si presta tra l'altro anche a molti ascolti. Auguro quindi al gruppo di trovare al più presto un'identità artistica inconfondibile e coerente, ma al tempo stesso mi complimento con i musicisti per l'alto livello artistico e qualitativo delle loro composizioni.
(EGr - Aprile 2011)

Voto: 7.5


Contatti:
Mail Ancient Dome: info@ancientdome.com
Sito Ancient Dome: http://www.ancientdome.com/

Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records.com/