ANCIENT DOME
Human Key

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2009
Durata: 43 min
Genere: thrash metal


Ecco che i lombardi Ancient Dome sono giunti al traguardo del primo full-length. "Human Key", pubblicato dalla valida etichetta Punishment 18 Records, è il traguardo di una carriera cominciata nel 2000, e che ha fruttato negli anni, oltre a numerosissimi concerti, un demo nel 2005 ed un promo nel 2008. Ambedue i lavori sono stati recensiti da Shapeless Zine.
La copertina di "Human Key" ci mostra una figura umana e meccanica al tempo stesso, priva di pelle, al cui corpo sono attaccati alcuni cavi. Un'immagine inquietante, e dalle suggestioni cyberpunk. E l'artwork mantiene un tale indirizzo anche nelle dodici facciate del libretto, con testi ed immagini verdastri su sfondo nero. I testi sono riportati integralmente, ed il libretto contiene anche una foto dei musicisti, i ringraziamenti e le informazioni relative alla registrazione.
"Human Key" è stato registrato nel Diana Studio di Solbiate Olona, in provincia di Varese, tra il novembre 2007 ed il maggio 2008. La formazione che ha inciso il CD vede Joe alla batteria, Ale alla chitarra, Cuzzo al basso e Paul all'altra chitarra ed alla voce. Questo ultimo, lo scrivo per trasparenza, scrive anche su Shapeless Zine sotto lo pseudonimo di PaulThrash.
La danze sono aperte da "Ancient Dome". Ho già avuto modo di commentare questa canzone nella recensione del "Promo 2008", ma ne scrivo nuovamente: repetita iuvant, dicevano i latini! L'attacco è micidiale: un vero e proprio assalto alla baionetta! "Ancient Dome" è una cavalcata thrash con tutti i crismi: ritmica avvincente, riffing serrato, coretti in shout e l'appassionata interpretazione del cantante. Paul crea linee melodiche molto efficaci, e non si nega qualche acuto. Si segnala un bell'assolo melodico di chitarra. Stilisticamente, il quartetto ci propone un thrash metal piuttosto vario, sfacciato e legatissimo agli anni '80. L'opener è infatti una canzone molto tradizionale, ma pregna del fascino e della grinta che solo questo tipo di musica può comunicare.
Anche "State Of Regression" era presente nel vecchio promo. E si tratta di un'altra canzone cazzuta e concitata, più oscura e decisa rispetto alla traccia d'apertura. Nel promo era stata piazzata al terzo posto della tracklist, qui invece al secondo posto. La cosa garantisce a "Human Key" una partenza spaventosa, carica di energia e rabbia. Sin dalle prime battute, è evidente la cura del quartetto negli arrangiamenti. La melodia è presente, sì, ma la canzone punta tutto sul dinamismo di riff e ritmiche. In questo caso, gli Ancient Dome mettono in mostra un sound piuttosto minaccioso, ed il cantante si esibisce in una prova arrabbiata e stuzzicante. Molto bello l'assolo di chitarra, melodico e puntuale come al solito. La traccia prosegue attraverso vari cambi di tempo e di melodia, sviluppandosi in maniera avvincente, pur non pigiando mai eccessivamente sull'acceleratore. Un'altra prova di grande impatto, che mette in mostra il lato più oscuro dei nostri. Certo, talvolta i riff non suonano così taglienti come dovrebbero, ma alla fin fine "State Of Regression" si fa apprezzare.
Ecco ora partire un quintetto di composizioni, racchiuse dal titolo "The Human Key Saga". Il primo capitolo è rappresentato dall'introduzione "The Defeat", che ci introduce in un clima fantascientifico. Si tratta solo di un dialogo, e la musica torna a farsi viva con "Tyrants". Partenza molto heavy, ma sviluppo decisamente thrash. E' caratterizzata comunque da un ritornello schiettamente melodico, e da un arrangiamento piuttosto curato. Alcune caratteristiche stilistiche, tra le quali alcune armonizzazioni delle chitarre, risultano di stampo piuttosto classico. In realtà, l'anima della canzone è thrash, com'è evidente dalla cavalcata centrale del brano, con tanto di assolo ubriacante di chitarra. L'attitudine degli Ancient Dome è sincera e convincente, e proprio per questo il loro stile risulta così comunicativo: la sincerità e la passione sono alla base di tutto. La traccia tocca anche rallentamenti consistenti, dimostrandosi variegata, e differente rispetto ai due assalti thrash che hanno aperto l'album.
Si passa ora alla title-track, della quale ho avuto già modo di scrivere recensendo il "Promo 2008". Già in quella recensione, ne avevo sottolineata la natura melodica. Si senta l'inizio morbido, con chitarra e basso. La partenza della band è repentina, inaspettata. Paul dà vita a linee melodiche semplici su un accompagnamento rabbioso. Si segnala poi un rallentamento, che però mantiene elevata la tensione, sul quale si libera un bell'assolo cantabile di chitarra. Quando la strofa riparte, i vocalizzi sono molto più incazzati e rozzi. Molto bella l'alternanza tra le urla del coro e la voce del cantante, che ci portano nei territori del thrash della Bay Area più raffinato, ma al tempo stesso virile. La coda finale è melodica e lenta.
"Aeons" è il quarto capitolo di "The Human Key Saga". Ed è uno strumentale. Il buon tasso tecnico dei musicisti dà la possibilità di creare trame interessanti e coinvolgenti, unendo la melodia al tiro di un ritmo vigoroso e irrefrenabile. In questa occasione, è evidente l'ottimo lavoro del basso, ed anche la forte intesa tra le due asce, per non parlare della batteria puntuale e precisa. Piano piano, poi la canzone sfuma: scelta questa che non mi fa gioire, ma che fa tanto anni '80.
La "Saga" si chiude con "Fall Of The Dominion", già apparsa all'ultimo posto della tracklist del "Promo 2008". Può essere considerata come una gemella di "Ancient Dome", per quanto riguarda l'impatto e la vigoria dell'esecuzione. Come di consueto l'arrangiamento è molto curato, e anche il lato melodico, caratteristico di tutta la "Saga", non è mai in secondo piano. Il songwriting è davvero convincente, ed ogni nota della composizione trasuda sfacciataggine. I riff utilizzati sono tantissimi, così come le coloriture ed i passaggi di raccordo tra un cambio di ritmo e l'altro. La creatività del gruppo è spumeggiante, e riesce a trascinare l'ascoltatore. Anche quando il ritmo si fa più cadenzato. Ma è quando il gruppo picchia che l'headbanging diventa irrefrenabile, e che la voglia di pogo si impossessa dell'ascoltore, rendendolo irrequieto ma terribilmente soddisfatto. Ottima canzone, adrenalina pura! Matteo si occupa di alcuni vocalizzi aggiuntivi. Coda melodica con chitarre acustiche.
"Cold September", che gode del contributo vocale di Cesare "Rad" Zanotti dei RAD1 (ma che in passato ha militato con i Deathworm, i Tutticontro ed i MisterX). In questo caso, gli Ancient Dome danno espressione al loro lato più confidenziale e catchy. In effetti, "Cold September" è una power ballad molto ben realizzata, con passaggi decisamente evocativi, nei quali i musicisti si limitano ad accarezzare i propri strumenti, anzichè a picchiarli. Anche la chitarra acustica svolge un ruolo fondamentale. Il ritornello, più vigoroso, riesce a ficcarsi subito in testa. La melodia è decisamente americana, e porta in mente tanti ricordi ai vecchiacci come il sottoscritto. Assolo puntuale di chitarra, e ripresa del ritornello. Insomma, tutto secondo le regole, tutto soddisfacente. Ed una nuova testimonianza della ricchezza stilistica degli Ancient Dome.
I musicisti tornano a far male con "Lost Creature". Traccia severa, caratterizzata da una grande tensione, e non distante da "Tyrants" per il suo miscuglio di elementi thrash e suggestioni classicamente heavy metal. Il gruppo conferma il suo eclettismo, com'è evidente dallo stacco acustico carico di malinconia, presto interrotto da una ripartenza virtuosa e bruciante. Imprevedibile e creativo, il quartetto prosegue per la sua strada regalandoci ottimi momenti strumentali, e sezioni cantate di facile presa. Nonostante comunque la vigoria esecutiva, "Lost Creature" resta una canzone stranamente mesta ed ombrosa.
"Architect Of Dreams" è una traccia aperta da successioni armoniche bizzarre e stuzzicanti. La ritmica è davvero carica, ma il tutto crea una forte suspence, che si risolve solo nell'apertura melodica del ritornello. I punti di forza del brano, però, stanno nei frequenti stacchi strumentali, negli assoli puntuali della chitarra, e nello sviluppo emozionante. Peccato che le successioni armoniche, a partire dal primo ritornello, tornino ad essere abbastanza nella norma. La pecca è compensata dalla struttura complessa delle canzone, e dalle varie coloriture dell'arrangiamento.
Eccoci ora giunti all'ultima canzone di "Human Key": "Total Command". Un grandioso assalto thrash, trascinante e perfetto in ogni sua parte. Deciso, fragoroso, istintivo ma controllato: è così che dev'essere un brano thrash! Gli elementi utilizzati sono più o meno sempre gli stessi, ovvero gli stilemi classici della tradizione. Non una virgola è fuori posto. Tutto funziona. Bravissimi.
Dunque, nel suo complesso "Human Key" mi ha convinto di più rispetto al "Promo 2008". Con undici tracce a disposizione, è decisamente più facile farsi un'idea della proposta musicale, e delle qualità, del quartetto. Io credo che gli Ancient Dome abbiano dalla loro un'attitudine vera e sentita, che li porta ad esprimersi naturalmente nel linguaggio del thrash, ed anche dello speed metal. La passione per il thrash della Bay Area, ma anche di quello europeo, unito alle frequenti incursioni negli stilemi caratteristici dell'heavy/speed metal, è evidente in ogni nota, in ogni cambio di ritmo, in ogni passaggio vocale. L'unico difetto degli Ancient Dome è ancora una certa discontinuità. A fianco di canzoni perfette e di gran valore, quali "Ancient Dome", "Cold September", "Total Command", "Fall Of The Dominion", "Human Key" e anche "Tyrants", troviamo degli episodi sì piacevoli, ma meno convincenti. Mi rifersico a "State Of Regression", che non sempre picchia come dovrebbe, ma anche e soprattutto a "Lost Creature" ed anche ad "Architect Of Dreams", che non reggono la tensione per tutta la loro durata, e contrappongono idee brillanti ad altre più scontate. Anche la melodia di "Aeons" è abbastanza semplice, e forse avrebbe potuto essere resa un po' più sghemba o particolare. Si tratta comunque di piccolezze, e data la passione dei musicisti sono certo che col tempo troveranno quella continuità che attualmente è ancora un po' latitante.
Scritto questo, non mi rimane che consigliare questo disco agli amanti del thrash, e non solo. Perchè, alla fin fine, è un disco sincero e ben realizzato: l'opera prima di un gruppo promettente.
(Hellvis - Giugno 2009)

Voto: 7.5


Contatti:
Mail Ancient Dome: paolo.thrasher@gmail.com
Sito Ancient Dome: http://www.ancientdome.com/

Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records.com/