ALKOHOLIZER
Drunk Or Dead...

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2009
Durata: 32 min
Genere: thrash metal


Siete degli inguaribili nostalgici del vecchio thrash? Non riuscite più a trovare, nel metal attuale, quella grinta, quell'attitudine sguaiata e spensierata, quel tiro così tipici del thrash metal di metà anni '80? Bene, allora cominciate pure a sgranchirvi il collo, in vista di un furioso headbanging: è uscito infatti "Drunk Or Dead...", l'album d'esordio dei sardi Alkoholizer!
Pubblicato dalla Punishment 18 Records, il disco ha visto la luce a due anni di distanza dall'unico demo del quartetto: "Demo-lizer".
La copertina di "Drunk Or Dead..." è ingenua ma ha un suo fascino retrò: nel disegno, si vedono i quattro componenti degli Alkoholizer nell'atto di nascondersi dentro un saloon. In primo piano, un muscolosissimo uomo-cinghiale si guarda attorno con aria minacciosa. Imbraccia un fucile, e sul suo giubbotto in pelle campeggiano una stella da sceriffo ed una spilletta col simbolo della Sardegna.
Il libretto, di dodici facciate, contiene tutti i testi. Ogni testo è accompagnato dallo stesso uomo-cinghiale, in atteggiamenti diversi. Le due pagine centrali sono costituite da un collage di diverse foto.
Il disco è stato registrato alla Necro's Cave, sotto la supervisione di Marcollà a.k.a. Necromaniac. La formazione che ha inciso il CD vede Alex "Dottò" Lucariello alla voce, Marco "Marcollà" Lai alla chitarra ed ai cori, Fabrizio "Mannà" Fele al basso ed ai cori e Gabriele "Gaberz" Tanda alla batteria.
"Drunk Or Dead..." contiene dieci tracce per un totale di 32 minuti di musica.
Come avrete notato nella mia descrizione dell'artwork, gli Alkoholizer hanno fatto incetta di clichè tipicamente metal: dalla creazione di una simpatica icona quale l'uomo-cinghiale, al grande collage fotografico che occupa le due facciate centrali del libretto. Ecco, anche dal punto di vista musicale il quartetto ricorre a soluzioni musicali già sentite centinaia, migliaia di volte. E lo fa con una spensieratezza stupefacente. No, non credo che gli Alkoholizer siano degli ingenui. Semplicemente, vogliono suonare questo tipo di thrash, questo genere di musica. Vogliono essere derivativi, anzi, si sentono obbligati ad esserlo! Perchè se suonassero diversamente, non raggiungerebbero lo scopo che si sono prefissati: divertirsi e divertire, con grande grinta e rumore. In più, i musicisti hanno dimostrato più volte di non essere delle pure e semplici macchine da thrash: Marco con i suoi Pagan Warrior 88, Gabriele con gli Smashhead e Fabrizio con i Mercyless Death.
Certamente, "Drunk Or Dead..." è un disco molto divertente. Veloce, diretto, senza fronzoli, non si concede lussi. Colpisce e fugge. Ed invita dannatamente al headbanging. Credetemi: per chi, come il sottoscritto, ha vissuto il thrash quand'era un bambino, è difficile non provare quel brivido ancestrale capace di smuovergli tutte le fibre del corpo!
Nel corso di questo CD, il quartetto si dimostra molto abile ed attento. La qualità di registrazione è ottima, e garantisce al suono degli Alkoholizer un tiro quasi "live". Inoltre, mette in evidenza il lavoro dei vari musicisti: ognuno di essi, si dimostra in stretta confidenza col proprio strumento. Per questa ragione, gli artisti riescono a coniugare alla perfezione un impatto devastante ed una tecnica convincente. Per il resto, arrangiamento e struttura dei brani sono assolutamente derivativi, ed affondano le proprie radici nel thrash metal degli anni '80, americano e no. Tra le influenze più evidenti, sono da citare assolutamente gli Slayer. Spesso, lo stesso timbro di Alex potrebbe ricordare quello di Tom Araya. Ci sono però anche molti richiami agli Exodus, così come ai Sodom od ai Tankard. Da questi ultimi, hanno preso in prestito soprattutto l'immaginario alcolico. In alcuni frangenti, ma soprattutto in "Sick Orthopedic", aleggia lo spirito dei S.O.D. . Non si possono poi negare taluni richiami agli Anthrax, o le strizzatine d'occhio allo speed metal degli Exciter. "Alkoholik Metal" è anche abbastanza motörheadiana.
Insomma, avete visto quanti termini di paragone ho utilizzato, per descrivere la musica degli Alkoholizer? In effetti, traccia dopo traccia, sono tanti i gruppi che possono venire in mente agli ascoltatori. E, se da alcuni questo verrà considerato sicuramente un difetto, per altri tali similitudini non potranno che essere le benvenute. Personalmente, credo che occorra accostarsi a "Drunk Or Dead..." con l'atteggiamento giusto, ovvero divertendosi e lasciandosi trascinare dalla musica. E, credetemi, gli Alkoholizer sono trascinanti e capaci. Le canzoni, oltretutto, sono anche tutte molto carine. Tra le mie preferite: "Pay With Your Blood", "Sardinian Metal", "Kill Without Remorse" e "Drunk Till Death". Ma a conti fatti, è impossibile trovarne una migliore o una peggiore: sono tutte di qualità elevata. E perfettamente godibili, anche se sono state composte con lo sguardo rivolto a vent'anni fa. Tante volte però mi chiedo se sia giusto trincerarsi sempre dietro gli intellettualismi di rigore da critici, oppure sia forse più utile lasciarsi andare, e riportare alla luce il giovane metallaro sbevazzone che, in fondo, vive sempre nei nostri cuori. E' vero: gli Alkoholizer non portano nulla di nuovo alla scena metal. E molte scelte compositive sono di maniera. Ma ciò che fanno, lo fanno davvero bene. Perciò, mandate a fare in culo tutti i pregiudizi ed acquistate questo "Drunk Or Dead...": sicuramente vi farà divertire. Divertendovi, e scuotendo il capoccione, starete sicuramente meglio: per riaccendere l'entusiasmo dentro di sè, non c'è cura migliore del thrash metal!
(Hellvis - Marzo 2010)

Voto: 7


Contatti:
Sito Alkoholizer: http://www.myspace.com/alkoholizer

Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records.com/