AL-NAMROOD
Astfhl Al Tha'r
Etichetta: Shaytan Productions
Anno: 2009
Durata: 59 min
Genere: black metal dalle melodie arabeggianti
"Astfhl Al Th'ar" è il primo album degli arabi Al-Namrood, dei quali ho
già avuto modo di tracciare un piccolo profilo biografico, nella
recensione del loro demo "Atba'a AlNamrood". Il disco conferma il buon
rapporto tra gli Al-Namrood e la giovane etichetta Shaytan Productions,
che ha anche pubblicato il demo del 2008.
Non mi dilungherò dunque sui particolari biografici, già trattati
ampiamente in altra sede, anche perchè il gruppo è molto giovane, ed
anche perchè "Astfhl Al Tha'r" è uscito a solo un anno di distanza dal
demo. Ci tengo però a ricordare ai lettori quello che è stato il mio
giudizio relativo alla band, in seguito alla recensione di "Atba'a
AlNamrood". Il demo mi ha presentato un gruppo piuttosto inesperto ed
ingenuo, non privo però di un suo carattere. Ormai siamo abituati ai
miscugli tra il black metal e la musica etnica più disparata, ma gli
Al-Namrood, nonostante tutto, riescono ad essere evocativi. Le melodie
arabe mescolate sia all'antipatia del black metal, sia all'oscurità
fredda del death metal più underground di fine anni '80-inizio '90,
sono una buona base sulla quale costruire una musica se non originale,
almeno gustosa ed intrigante. Peccato che gli Al-Namrood, nelle tracce
del demo, abbiano dimostrato alcune pecche dal punto di vista tecnico,
ed anche tante ingenuità, quasi tenere, dal punto di vista compositivo.
In particolare, l'utilizzo della melodia e le parti della tastiera.
Alla fine della fiera, ho assegnato al demo comunque un voto più che
dignitoso, che dev'essere visto come un incoraggiamento per il gruppo.
Questo perchè l'Arabia Saudita è ancora un paese molto restrittivo: il
metal, ed a maggior ragione il black metal, non sono certo ben visti.
Quindi, a parer mio va premiata la volontà ed il coraggio di questi
giovani musicisti, nella speranza che l'espressione artistica possa
acquisire una libertà sempre maggiore, al di là dei regimi e delle
religioni.
Dal punto di vista testuale, comunque, gli Al-Namrood non
rischiano più di tanto. Nel libretto di due pagine del CD, sotto il
titolo di ogni canzone è riportata una spiegazione del significato dei
testi (tutti in arabo). In generale, gli Al-Namrood si rifanno ai
personaggi mitici del folklore arabo, alle popolazioni pagane che hanno
preceduto all'avvento dell'Islam, ed anche a figure malvage e
leggendarie citate nel Corano. Il punto di vista è imparziale, ma non
ci sono contrasti con la religione mussulmana, così a prima vista.
Convinzione dei musicisti? O toni soft per non scontrarsi con la
censura, o avere ripercussioni legali? Non mi pronuncio, ma lascio che
il dilemma vi sia di spunto per trarre i vostri giudizi sui testi del
trio.
La copertina di "Astfhl Al Tha'r" è a colori, con il logo del
gruppo in primo piano ed il titolo dell'album, in caratteri arabi, in
basso. La formazione che ha inciso il CD vede il fondatore Mukadars
alla voce, Mephisto a tutti gli strumenti classici ed Ostron agli
strumenti orientali. Non ci sono note relative agli studi di
registrazione.
Una melodia di tastiera che più arabeggiante non si può
(immaginatevi le colonne sonore dei film hollywoodiani a tema), apre
"A'hd Al Jahiliyah" ovvero "L'Era Jahiliyah", quella dei pagani prima
della rivelazione di Maometto. Il ritmo è lento, basilare. Su di esso
si dipana la melodia introdotta dalla tastiera, ma proseguita dalle
chitarre e dal pizzicato di uno strumento a corda orientale. Il
growling di Mukadars è marcio come in passato, ma questa volta è meno
riverberato. La qualità di registrazione, nel suo complesso è
migliorata tantissimo. Non siamo a livelli eccezionali, ma va bene, sia
come potenza che come resa generale. E, fangosa com'è, rende questa
canzone ancora più malsana. "A'hd Al Jahiliyah" è una canzone molto
semplice, priva di sorprese. Facile da assimilare, esotica come poche,
intrattiene pur senza far gridare al miracolo. Rispetto al demo si nota
una cura maggiore, ma il tasso tecnico è sempre modesto.
"Ebadt Al Bashar" è introdotta da una sezione strumentale distesa
e calda, che ci trasporta con la mente al centro di un deserto torrido,
monotono, ostile. La batteria è così regolare e sempre uguale a sè
stessa, che sospetto fortemente sia programmata. Non è scritto da
nessuna parte, ma credo sia proprio così. Anzi, ne sono sicuro. La
canzone comunque funziona perchè la tastiera svolge un lavoro davvero
interessante, seppur minimale. I suoni sono migliorati, non si ha più
l'impressione di ascoltare una tastierina giocattolo. Mukadars inoltre
è meno monocorde del solito, e modula il suo gutturale molto bene. Il
suono d'assieme della band è abbastanza pieno e convincente; un po'
meno le percussioni, sintetiche e poco credibili. Rispetto ad un anno
fa, comunque, gli Al-Namrood sembrano un altro gruppo. Avessero
aspettato un po' di più, e pubblicato questo album come demo...
La melodia d'apertura di "Entesarat Al Ashawes" è davvero
maestosa, ed è stata realizzata sorprendentemente bene. L'intervento
degli strumenti al gran completo, dà vita ad un suono negativo ai
massimi livelli, che si autodefinisce black ma che deve tanto,
tantissimo al death metal più oscuro e basilare delle origini. Sì,
"Entesarat Al Ashawes" è un ottima canzone, realizzata con gusto ed
arrangiata benissimo. Le melodie, sempre semplici e di facile presa,
entrano subito in testa. Paradossalmente, proprio la facilità dei brani
potrebbe rivelarsi il punto di forza degli Al-Namrood. In effetti,
melodie così semplici potrebbero far distinguere ed apprezzare i brani
anche alle orecchie non allenate al metal. La lentezza del brano
enfatizza ancora di più la severità della composizione. Bravi, questa
volta bravi davvero.
"Fe Al Diajee Td'huh Nafs Rakhisa" dipinge un quadro caldo ed
orientale nella sua prima parte, con la voce sussurrata di Mukadars che
evoca tutta la magia (nera) dell'Arabia. L'intervento della chitarra
rende il tutto più potente, ma la melodia non cambia, mantiene la sua
andatura impassibile e distesa. La musica è molto piacevole, e credo
che gli Al-Namrood abbiano già raggiunto il loro scopo: l'atmosfera
evocata è decisamente araba. E non in maniera fittizia: loro sono
davvero arabi, e le tradizioni del loro paese, anche artistiche, fanno
parte del loro DNA. E, per gli amanti dei connubi tra il black e la
musica etnica, l'utilizzo degli strumenti tradizionali è un altro
motivo di interesse.
"Fe Zafrat Al Mout" è già stata commentata dal sottoscritto nella
recensione del demo. Evito di dilungarmi su di essa, perchè non mi
piace ripetermi. Però questa versione è realizzata meglio, con suoni
più appropriati, strumenti tradizionali (prima assenti) e più mestiere
e convinzione. L'avevo considerata una delle canzoni migliori del demo,
e devo dire che anche nell'album non sfigura.
Anche "Naqoos Al Khatar" faceva parte di "Atba'a AlNamrood". Come
già nella recensione del demo, anche in questo caso l'introduzione mi
sembra terribilmente ingenua, però la qualità di registrazione migliore
la salva un po'. In passato non l'ho considerata una grande canzone, ed
il mio giudizio non è mutato nel tempo. Anche l'arrangiamento è
ovviamente diverso, ma la canzone resta quel che è.
Atmosfere misteriose aprono "Ya'jooj Wa Ma'jooj", il cui titolo
traslittera i nostri Gog e Magog. E' una traccia lenta, evocativa, che
sembra narrarci gesta di popoli e civiltà lontane nel tempo e nello
spazio. Talvolta la cattiveria lascia lo spazio alle atmosfere, e
questa è la caratteristica più evidente di "Ya'Jooj Wa Ma'jooj". Finale
teatrale.
"Jabaroot Al Shar" è una composizione spedita, ed agile. Peccato
che non abbiano un batterista in carne ed ossa, perchè questo
gioverebbe al suono d'assieme. L'esibizione degli Al-Namrood ha un che
di battagliero, però l'arrangiamento mi sembra piuttosto scarno. Nel
corso del CD, il gruppo ha fatto di meglio. Gli Al-Namrood sembrano,
comunque, più dotati sui ritmi lenti. La velocità non dona più di tanto
alla proposta musicale dei nostri, per ora. Difatti il finale,
rilassato, è più bello del resto.
"Seher Aswad", cioè "Magia Nera". Questa è la canzone che conclude
"Astfhl Al Tha'r". E' una canzone di buon livello, lenta e sulla
falsariga di quanto ascoltato in precedenza. Nessuna sopresa, quindi.
Però è un altro tassello della poetica musicale degli Al-Namrood, come
sempre attentissimi alla tradizione del loro paese.
Rimane spazio per una traccia bonus, intitolata "Saddam, Ramz Al
Btula", il cui titolo significa "Saddam, Emblema Di Coraggio". Segue
una spiegazione che si candida subito come controversa: "Il
più efficace leader che ha marciato sulla terra, uno dei più solidi
guerrieri che le ere abbiano conosciuto, il demone della guerra,
l'onore dell'Arabia, la spada gloriosa, il leader di tutti, Saddam".
Ecco, io non sono stato affatto a favore dell'attacco degli USA
all'Iraq, ed ho odiato l'esecuzione frettolosa del dittatore iracheno.
Però, non l'ho nemmeno mai visto come il personaggio glorioso evocato
dalle parole degli Al-Namrood, anzi. La loro è una provocazione? O è
una convinzione? Comunque sia, la musica è aperta da una bella melodia
con tanto di flauto. Il brano è piuttosto ripetitivo, in perfetto stile
Al-Namrood. L'unica differenza sostanziale sta nella tematica trattata,
e basta.
"Astfhl Al Tha'r" rappresenta un deciso passo avanti, dal punto di
vista produttivo ed esecutivo in primis, per gli Al-Namrood. Credo che
la Shaytan sia stata coraggiosa a puntare su di loro sin dal demo. Il
gruppo ha ampi margini di miglioramento, ma dovrebbe avere la fortuna
di uscire dai confini del suo paese, per confrontarsi con altre realtà
musicali e migliorarsi ancora di più, grazie all'esperienza acquisita
sul palco. Oppure ascoltare tanta, tanta musica, così da rendere la
loro proposta ancora più coinvolgente e convincente.
Comunque, assegno al trio un bel voto, proprio perchè è
penalizzato di suo a causa della provenienza geografica. E' anche un
incoraggiamento. Ah, se qualcuno volesse controbattere che ho assegnato
all'album lo stesso voto del demo, voglio ricordare che per demo ed
album si usano due parametri di giudizio diversi. Su un demo si può
sorvolare su tanti difetti, proprio perchè non è un lavoro ufficiale,
ma solo una presentazione. Su un album, bisogna essere più severi.
Perciò, il 7 che assegno a "Astfhl Al Tha'r" va inteso in questa
maniera, e ritengo quindi che sia un giudizio lusinghiero.
(Hellvis - Ottobre 2009)
Voto: 7
Contatti:
Mail Al-Namrood: glorious.triumph@gmail.com
Sito Al-Namrood: http://www.myspace.com/alnamrood
Sito Shaytan Productions: http://www.shaytanproductions.com/