AKUMA
Under A Killing Moon
(MCD)
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 19 min
Genere: death metal melodico / metalcore
Gli Akuma sono una giovane band di Parigi, che ha mosso i suoi primi
passi nel 2007. Rodata da alcuni concerti e dall'ottima intesa fra i
musicisti, ha pubblicato quest'anno un MCD intitolato "Under A Killing
Moon". La copertina del promo ci mostra un uomo che urla, colpito da
quelli che sembrano due fulmini. I colori sono caldi, tendenti
all'arancione, al rossastro ed al giallo.
La formazione che ha inciso il MCD vede Al alla voce, Bastos alla
voce ed alle tastiere, Mike e Musli alle chitarre, Rem al basso ed
Aurel alla batteria.
Ascoltiamo e commentiamo quindi questo "Under A Killing Moon".
"The Beast Comes Alive" altro non è che un'introduzione orrorifica,
fatta di suoni spaventevoli, sirene e colpi poderosi, come i passi di
una bestia gigantesca.
Il MCD entra nel suo vivo con "Perpetual Improvement", un brano
massiccio e potente, che rende molto bene grazie al lavoro dello studio
TF e al mastering de L'Autre Studio. La strofa è contraddistinta da un
riffing poderoso, principalmente ritmico, che si apre nel ritornello
melodico, con le chitarre attente a creare melodie ben definite. I
vocalizzi principali, ad opera di Al, sono in gutturale e trasudano
aggressività. Ci sono anche dei vocalizzi in sottofondo, a volte
melodici, realizzati credo dal tastierista Bastos. Il quale svolge un
gran lavoro col suo strumento, principalmente atmosferico. In un certo
senso, sono proprio le tastiere a rendere un po' più originale la
musica di questi francesi, per il resto incatenata ai soliti, stanchi
clichè del genere.
"Scars And Poetry" è, se possibile, ancora più oscura della
canzone che l'ha preceduta. Interessante e teatrale la campana che
arricchisce l'arrangiamento nella strofa. L'atmosfera, sebbene spesso
nascosta dal suono deflagrante della band, è sempre in agguato. Merito
di Bastos che non si stanca mai di dare quel tocco in più, che sembra
quasi voler mescolare il metalcore più trito con il cyberdeath, ma con
un piglio da colonna sonora. Alla fin fine questa intuizione risulta
piuttosto gustosa, e credo che sia proprio questo il punto fermo dal
quale gli Akuma dovrebbero partire, nel corso della loro ricerca per
una personalità ben definita. Molto bello anche il passaggio
dell'assolo, con la sua accelerazione quasi thrash. Comunque sia, i
musicisti sono molto preparati e talentuosi.
L'inizio della title-track è molto tecnico, grazie a riff complessi,
che giustificano le loro aspirazioni death metal. Infatti, il sestetto
si definisce preferibilmente con l'etichetta di "death metal melodico".
Il problema è che, ormai, i confini tra "death melodico" e "metalcore"
si sono così rarefatti, che talvolta non è facile coglierne la
differenza. Comunque sia, è innegabile che gli Akuma suonino un genere
aggressivo e dalle tinte fosche, e la cosa è ancora più evidente nella
traccia che dà il titolo al MCD. I vocalizzi sono se possibile più
potenti, raddoppiati talvolta, e la tensione cresce battuta dopo
battuta. Avrei evitato le armonizzazioni di chitarra, troppo scontate
per funzionare ancora. Però "Under A Killing Moon" è una composizione
davvero personale, che dimostra come gli Akuma siano in possesso di
quella personalità, che potrebbe farli distinguere dalla massa. Coda
della solita tastiera: un finale in possesso di un'incedere e di un
riff che potrebbero benissimo essere remixati in versione elettronica.
Si tratta di una coda semplice e lineare, che conclude questo veloce
brano in maniera cupa
"Maximum Overkill" parte con un riff in maggiore che sorprende per
la sua spensieratezza, per trasformarsi successivamente in un assalto
concitato e violento, che mette in evidenza la sezione ritmica
assassina dei nostri. Tanto negativa è la strofa, e lento e pesante il
bridge, tanto è lieto ed agile il ritornello. Secondo me, questo tipo
di melodia stempera la tensione accumulata durante la strofa, e stona
un po' con un titolo quale "Maximum Overkill". Un bell'assolo di
chitarra rallegra le nostre orecchie, prima della ripartenza da
copione, variata da un cambio di tonalità. Canzone piuttosto nella
norma, anche se ben suonata.
La sapete una cosa, cari lettori di Shapeless Zine? "Under A Killing
Moon" mi è piaciuto, alla fine della fiera. Sapete quanto io sia
refrattario, negli ultimi anni, al death metal melodico di matrice
svedese, così come al cosidetto metalcore attuale. Qualche volta, però,
delle pubblicazioni di questo genere riescono comunque a farmi annuire
soddisfatto, ed a farmi sperare nel futuro del genere. O, quanto meno,
nel valore di quei (tanti) gruppi che vogliono suonare una musica
simile. Di solito, ascolto centinaia di demo o album che sembrano fatti
con lo stampino. Qualche gruppo, però, sembra essere in possesso di una
marcia in più. Gli Akuma sono tra questi, e per due motivi
principalmente. Il primo è l'utilizzo intelligente, atmosferico e
teatrale della tastiera, capace di donare sfumature interessanti e
talvolta personali al suono d'assieme. In secondo luogo, gli Akuma
stessi dimostrano di saper suonare un metalcore/death melodico valido
senza dover, necessariamente, proporre i soliti giri d'accordi che
ormai stanno stancando anche i morti. Mi riferisco principalmente alla
title-track, ma anche alla bella "Scars And Poetry". Un gradino più
sotto, secondo me, è la giusta collocazione per "Perpetual Improvement"
e "Maximum Overkill", troppo legate alle banalità di un genere che
sarebbe ora che facesse il suo tempo. Ovviamente, le canzoni potrebbero
essere gradite dai cultori di questi stili musicali, tanto più che
"Perpetual Improvement" è la canzone più scaricata dal sito della band.
Io credo che gli Akuma potranno dire la loro nella scena metal del
futuro, a patto però che abbandonino gradualmente gli stilemi e le
suggestioni del death metal melodico attuale. Occorre che i nostri si
rendano conto che è inutile traviare le proprie buone idee inserendo le
solite melodie di chitarra, le solite armonizzazioni, i soliti giri di
accordi. Data la buona partenza, è opinabile che battano strade
diverse, o che cerchino di non richiamarsi più ai soliti nomi noti. E'
un percorso difficile da seguire, soprattutto quando sono i musicisti
stessi ad amare un determinato tipo di musica. Ma è l'unica strada
percorribile, qualora si voglia restare nel tempo e ritagliarsi uno
spazio personale, e di un certo livello, nell'affollatissimo panorama
metal.
Credo che, come potenziale, gli Akuma potrebbero veramente dire la
loro in futuro. Sta a loro lasciare che il potenziale rimanga tale, o
riesca a diventare una bellissima realtà.
(Hellvis - Settembre 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail: akuma-music@hotmail.fr
Sito internet: http://www.myspace.com/akuma