ACHERNAR
Spectral Universe

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 38 min
Genere: death/black melodico con frequenti cadenze gothic


Achernar è il nome di un gruppo sardo, composto da Okram (canto e chitarre), Misa (chitarre), Antonio Deriu (basso) e Reshaim (batteria). La band si è formata nel 2005, ma l'attuale formazione è attiva solo dal 2008. "Spectral Universe" è l'album d'esordio del quartetto, ed è stato registrato tra l'aprile ed il luglio del 2007, presso gli studi Red Warlock e Black Hole. Quando il CD è stato inciso, Reshaim non faceva ancora parte del gruppo: alle pelli, troviamo Francesco Lai.
La copertina di "Spectral Universe" è tanto semplice quanto evocativa: è la riproduzione di una galassia, immersa nelle tenebre profonde dello spazio. Il libretto, di otto pagine, contiene tutti i testi, stampati su sfondi che riproducono altre immagini astronomiche. Troviamo inoltre i ringraziamenti, le fotografie dei musicisti ed altre informazioni.
"Spectral Universe" è aperto da "Sky's Suicide". Introdotta da una lunga sezione acustica, la canzone entra nel suo vivo con aggressività e decisione. La qualità di registrazione è accettabile, anche se avrebbe potuto essere decisamente migliore. Gli strumenti comunque si sentono tutti nitidamente, anche se le sonorità risultano un po' soffocate. "Sky's Suicide" è un brano che mescola elementi black melodici ad altri vicini al doom/gothic dei primi anni '90, mescolati con influenze death sempre melodiche. Dunque, la melodia è un elemento fondamentale nella poetica musicale degli Achernar, che non scompare nemmeno nei frangenti più violenti.
Di chiara matrice death melodica svedese, "The Sign Of The Moon" ripropone gli stilemi più scontati del genere, con un'alone di oscurità che rende meno banale il tutto. Non si può però sorvolare sulla prevedibilità di molti passaggi, e soprattutto delle successioni armoniche. Meglio i passaggi più tradizionalmente death o black, che non pagano tributo ai maestri scandinavi. Il ritmo non è mai velocissimo, e questo va a tutto vantaggio della melodia e delle armonie che abbelliscono l'arrangiamento.
"Into The Depth" è un altro esempio del tipico songwriting degli Achernar: melodia vagamente malinconica, sostenuta da ritmiche mai eccessivamente veloci. Tutto questo conferma come il doom/gothic anni '90 sia un'influenza imprescindibile per il gruppo sardo. Un'influenza che dona alle composizioni una forte capacità espressiva, ma che si dimostra anche un terreno fin troppo fertile per adagiarsi sulle soluzioni musicali più semplici ed intuitive. Questo fa sì che le composizioni dei nostri siano immediate, ma anche terribilmente impersonali. Insomma, non si avverte un suono tipico degli Achernar, il quartetto suona esattamente come tanti altri gruppi simili. Una nota di merito, comunque, per l'arrangiamento di "Into The Depth".
"Morning Star" non sposta assolutamente le coordinate stilistiche dei nostri. Però enfatizza un po' di più l'aspetto oscuro del songwriting, con riferimenti più mirati al death tradizionale e vocalizzi tipicamente black metal. La seconda parte è più melodica, pregna di tristezza e di emozioni. Poi "Morning Star" riprende il tema iniziale.
"Infinity" alterna momenti decisamente nostalgici ed introspettivi, ad accelerazioni vivaci o rallentamenti carichi di rassegnazione. Sono evidenti dei richiami anche a certo black melodico inglese, tra l'altro. "Infinity" si segnala per alcune sezioni strumentali ricche di fascino, con il lavoro delle due chitarre in bella evidenza.
Eccoci ora alla title-track, un malinconico strumentale acustico, che chiude questo lavoro in maniera circolare, visto che riporta alla mente le battute iniziali, sempre acustiche, di "Sky's Suicide".
Ma "Spectral Universe" non è ancora finito: c'è il tempo per una traccia bonus, "Afflicted By Your Name". Si tratta di una canzone death/black melodica (più death che black), che nulla toglie nè aggiunge a quanto ascoltato nel corso del CD. Stessa perizia tecnica, stesso buon impatto, stessi validi arrangiamenti, ma anche i medesimi limiti creativi.
"Spectral Universe" è un disco piacevole, che parte da presupposti relativamente originali, cioè quelli di mescolare il death/gothic del tempo che fu col black/death più melodico, salvo poi scadere sovente nei clichè. Ho riscontrato poca personalità in questo lavoro: gli Achernar, infatti, non sembrano aver ancora trovarto nè un loro stile peculiare, nè un proprio suono. E' importante che il gruppo continui a lavorare, per poter veramente emergere dall'underground. Ora come ora, gli Achernar non sono altro che un gruppo onesto, che si confonde con altre migliaia di gruppi onesti, senza infamia e senza lode.
(Hellvis - Maggio 2010)

Voto: 6.5


Contatti:
Mail: achernar.band@tiscali.it
Sito internet: http://www.myspace.com/alahiralnhar