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Hellbangers Metal Forces
Etichetta: Iron Pegasus Records
Anno: 2008
Durata: 54 min
Genere: vario
Hellbangers è il nome sotto il quale, dal 1996, gruppi di metalheads
provenenti dalle aree di Moselfranken (Germania) e Tampere (Finlandia)
decisero di riunirsi per organizzare feste, andare a concerti e
trovarsi per discutere del loro genere preferito: l'heavy metal!
Hellbangers quindi non è il nome di una band ma di un'associazione che,
da quando fu fondata, è andata espandendosi sempre di più, arrivando
anche ad organizzare un proprio festival, e che ora ha deciso di
riunire in questa compilation tutte le band formate dai propri
aderenti, con la benedizione della Iron Pegasus, etichetta di culto per
ogni amante del vecchio spirito del metal, che nel 2008 licenziò questo
disco. Ad aprire le danze ci pensano i finlandesi Urn con "Legions
United", black'n'roll tirato e malefico, dotata di grandi riff e di una
sezione ritmica da assalto alla baionetta; buona anche la
registrazione, curata ma con vago sentore retrò.
Dopo gli Urn ecco i Desaster, band di culto in Germania, nota ai più
per la personale miscela di thrash vecchia scuola con un black
fortemente influenzato dal folk medievale: il combo tedesco ha
dimostrato in passato di saper scrivere pezzi veramente spaccaossa,
cito la celeberrima "Metallized Blood" o "Teutonic Steel", e anche in
questo caso non si risparmia e, con la celebrativa "Hellbangers"
accantona le influenze black/folk e sputa sull'ascoltatore un gran
pezzo di thrash metal d'annata.
Restando sempre in Germania, mi accingo a presentare gli
Har-Shatan, duo attivo da quasi 8 anni e fresco di pubblicazione
nell'anno in corso del full-length "His Legacy", dopo due demo e due
split, di cui uno con i Front Beast: "Prophet Of Darkness" è una
canzone fortemente influenzata dai Darkthrone di "The Cult Is Alive",
quindi black mai velocissimo e con un rifferama devoto a punk e
rock'n'roll, un buon pezzo ma non trascendentale.
Passiamo ora ai Witchburner, qui alle prese con la cover di "Pounding
Evil" dei Destructor: il pezzo non è male, trattasi di thrash metal
tedesco vecchia scuola, ma l'esecuzione e la dedizione dei Witchburner
sono fin troppo scolastiche e ben poco coinvolgenti, il che fa capire
perché questa band, attiva dal '92, non sia mai riuscita ad imporsi né
in Germania ne tanto meno all'estero.
Le due band che seguono, invece, operano sicuramente in territori
più hard rock che metal in senso stretto: gli Angel Of Damnation, con
la loro "Warning From The Sky", hanno uno stile definibile come un
incrocio tra i Deep Purple più "duri" e l'epicità degli Iron Maiden; i
Midnight Rider, invece, nella loro "Opium Trail" hanno un approccio più
tradizionalista, con pesanti influenze derivanti dal rock americano e
dai Black Sabbath.
Si ritorna in territori più malsani con i thrasher Nocturnal, che,
seppur offendo una registrazione e una prestazione molto spartane e, in
certi tratti, dozzinali, riescono a plasmare una buona canzone,
sconfinante spesso in territori più propriamente black metal: pollice
in su quindi per questa "Death Is The Answer".
Il titolo della prossima traccia si presenta da solo: con "Metallic
warfare" i finlandesi Flame, nati da una costola dei già citati Urn, si
esibiscono in un black/thrash non dissimile da quello proposto dai
cugini, ma che differisce per una vena più barbarica e bestiale
derivante dal death più primitivo, forgiando così una delle highlight
assolute del disco.
Gruppo strano i Goat Messiah: la loro "Feralis" strumentalmente è molto
valida, con il suo thrash veloce e adrenalinico, ma la scadente prova
del cantante BlasphemYtong rovina tutto, con la sua voce ostentata e
stonatissima; peccato, musicalmente non sono male, ma quella voce!
Ora tocca alla mia canzone preferita in assoluto: ho già espresso
la mia ammirazione per i giapponesi Metalucifer, band alla quale
secondo me qualsiasi metalhead dovrebbe concedere un ascolto, ma qui ho
veramente sfiorato l'orgasmo. Ritornello anthemico, tempi veoci,
chitarre in puro stile N.W.O.B.H.M., più di due minuti di assoli
straordinari da far venire la pelle d'oca, un titolo, "Heavy Metal
Hunter", che parla da solo, per un'altra grande dimostrazione di come
anche in Giappone il seme metallico sia ancora forte e ben radicato.
Restiamo su territori simili con i Metal Inquisitor, qui presenti
con la cover di "It's Electric" dei Diamond Head, sicuramente ben
eseguita e che può contare soprattutto su una prestazione molto più
coinvolta e convinta da parte dei musicisti, a differenza di quanto
fatto vedere dai Witchburner. In questo finale è ancora il metal
classico a far da padrone con gli Evil Witch, altro duo, dallo stile
accomunabile ad Iron Maiden e , in minor misura, ai Mercyful Fate, e i
British Steel, cover band dei Judas Priest, che chiudono alla grande
con la versione live di "Ripper", dall'album "Sad Wings Of Destiny".
Piccola postilla: avrete sicuramente notato che le band coinvolte in
questa iniziativa sono tedesche o finlandesi, questo perché, come detto
ad inizio recensione, sono tutte provenienti dalle aree dove sono state
fondate le due sezioni, che sono situate in Germania e Finlandia.
Per concludere, penso che questa compilation possa essere
appetibile a tutti vista la sua trasversalità nell'omaggiare un po'
tutti i generi della nostra musica preferita, ci sono molte grandi
canzoni (imperdibili a mio avviso Urn, Desaster, Flame e Metalucifer) e
l'artwork è curato e abbastanza esaustivo, complimenti quindi a questi
"Hellbangers" per la loro onestà e attitudine, che meritano senz'altro
una chance da parte vostra.
(Ranstrom Gail - Ottobre 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Hellbangers (FIN): http://www.hellbangerstampere.net/
Sito Hellbangers (GER): http://www.hellbangers-moselfranken.de/
Sito Iron Pegasus Records: http://www.iron-pegasus.com/