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Granducato Di Metallo - Invasione Totale Vol.3
Etichetta: Granducato Di Metallo
Anno: 2009
Durata: 79 min
Genere: vari
Eccomi qui pronto a presentare questo terzo volume di "Invasione
Totale", la nota compilation di Granducato Di Metallo, realizzata anche
col contributo del gruppo Dragonia. L'operazione ha portato alla
distribuzione totalmente gratuita di 20000 copie. I gruppi qui presenti
sono stati selezionati tra 70 partecipanti.
Quest'anno la copertina è più metal che mai, con un gruppo di
forzuti che si dimena su un palco, tra un tripudio di fulmini e
chitarre fiammeggianti.
La compilation è aperta, ovviamente, dai Dragonia (http://www.dragonia.org/)
con la traccia "Forever Night". Si tratta di una canzone molto pesante,
caratterizzata da un suono possente, denso e ribassato. La melodia
comunque è sempre in primo piano. Molto belli i vocalizzi, sia i
registri puliti che il gutturale virile. Il loro stile mescola, come al
solito, una melodia e tante suggestioni epiche e heavy (forse anche
prog), con qualche indizio di death metal melodico (gutturale e certi
suoni). La tecnica del gruppo è sicura (si ascolti l'ottimo assolo di
tastiera): "Forever Night" è una bella canzone, a conferma della
crescita costante dei Dragonia.
I Chaos Core (http://www.chaos-core.com/),
da Pistoia, si presentano con "Kingdom Of Dust". Si tratta di una
canzone decisamente malinconica, nonostante la grande potenza
esecutiva. Il death metal melodico dei nostri è infatti espressivo, e
pur presentando alcune partiture ricche di note, non eccede mai come
velocità, relativamente al ritmo. I Chaos Core sembrano più decisi ad
esibire la loro tecnica sicura, capace di rendere questa composizione
interessante e gradevole per svariati ascolti. Oltre al gutturale
violento del cantate, i Chaos Core possono vantare una capacità di
arrangiamento notevole, frutto di un talento genuino ed in continuo
miglioramento.
Passiamo quindi ai pisani Subhuman (http://www.subhumanmetal.it/),
con la loro "Nata Troia", tratta dal loro ultimo album "Profondo
Rozzo". Si tratta di una composizione davvero intensa ed aggressiva,
giocata su ritmiche devastanti e riffing taglienti. I Subhuman
propongono un thrash/death metal davvero cattivo, mirato a far male
all'ascoltatore. I vocalizzi sono senza dubbio estremi, esasperati come
l'esecuzione complessiva del quintetto. Mano a mano che la canzone
avanza, i Subhuman picchiano sempre di più, e "Nata Troia" finisce in
maniera violenta e repentina.
E' ora il turno dei The Archetype (http://www.myspace.com/thetruearchetype),
da Firenze, con "The Fall". I The Archetype mettono in mostra un suono
teso e deciso, dove il gruppo sostiene con sicurezza i vocalizzi, vuoi
distorti vuoi puliti, del cantante. La melodia, sempre in primo piano,
è parte integrante della formula espressiva dei nostri, in una continua
altalena tra suggerimenti death melodici e stilemi prog. I musicisti
sono molto competenti, e la composizione è realizzata con tutti i
criteri. Non sono rilevabili difetti maggiori, anzi, i The Archetype
dimostrano di saper effettuare scelte talvolta molto interessanti.
I Rattlesnake (http://www.rattlesnake.it/),
con "Just Better", ci portano con la mente direttamente in California,
pur essendo un gruppo toscano come gli altri. Come al solito, i
Rattlesnake si producono nel loro street metal caldo e solido, tutto
giocato sulla nostalgia dei gloriosi anni '80 e della formidabile scena
americana. Certo, degli interpreti di questo genere, i Rattlesnake sono
tra i migliori d'Italia. Lo sono sempre stati, sin dagli esordi. Nella
sua semplicità, "Just Better" riesce a galvanizzare l'ascoltatore,
grazie ad un arrangiamento essenziale ma sopraffino, e la prestazione,
tutta sul registro acuto, del cantante. Bravi Rattlesnake.
I Delyria (http://www.delyria.net/),
da Grosseto, partecipano alla compilation con "Eulogy". Molto decisi e
violenti, i musicisti puntano subito al sodo con una valida prova in
bilico tra il death melodico più moderno ed il cosidetto metalcore. I
pregi ed i difetti di questo genere ci sono tutti. I Delyria, infatti,
dimostrano di non essere inferiori ad altri gruppi simili della
penisola, ma al tempo stesso non si dimostrano superiori. Pur essendo
in possesso di una tecnica sicura, e pur avendo realizzato un
arrangiamento intelligente e vario, i Delyria difettano dei consueti
limiti di personalità. Infatti "Eulogy" è una canzone come tante altre,
di quelle molto simili a sè stesse che, da anni, stanno inflazionando
la scena death melodica/metalcore. Occorre una svolta, per riuscire non
ad imporsi, ma a creare una musica che rimanga nel tempo.
I fiorentini Underskin (http://www.myspace.com/underskin2006)
calano le loro carte con "Invasion". Il loro è un metal deciso e
vigoroso, che soffre purtroppo di una produzione di basso profilo. La
voce rozza del cantante comunica comunque una gran grinta, e nel
ritornello viene doppiato da una voce femminile. L'arrangiamento è
arricchito da una tastiera, che però non ammorbidisce il suono
d'assieme. La musica del gruppo è molto tradizionale, ed il gruppo non
sembra essere, attualmente, eccessivamente promettente. Per ora, gli
Underskin danno l'impressione di essere degli ottimi mestieranti. Manca
però quel qualcosa in più.
I pistoiesi Bleed Someone Dry (http://www.bleedsomeonedry.com/),
con "Killing Depression", tratta dal loro album "The World Is Falling
In Tragedy", lasciano il loro segno su questa compilaton con il loro
stile secco e violentissimo. Il loro metalcore moderno e schietto,
privo di fronzoli e di matrice thraseggiante, punta tutto su una
potenza d'impatto impressionante. Si ascoltino, a titolo
esemplificativo, i vocalizzi eccessivi del cantante. I riff sono tutti
ben squadrati, e la sezione ritmica è molto ligia al suo dovere. La
canzone presenta anche un passaggio più espressivo e delicato, ma i
Bleed Someone Dry tornano presto a far male. Sicuramente uno dei gruppi
più cattivi dell'intero CD, che hanno fatto del songwriting essenziale
il loro punto di forza.
"First Pass Person" è il biglietto da visita dei Surgery Of Sorrow (http://www.myspace.com/surgeryofsorrow).
Il loro stile è un death metal melodico piuttosto cupo e marcio, più
vicino ai Carcass di "Swansong" che alla scena svedese. Anche il
growling del cantante potrebbe indirizzare le similitudini in tal
senso. Semplici e schietti, danno prova di un buon affiatamento e di un
songwriting discreto. Sono ancora un po' carenti in quanto a
personalità, infatti la canzone, pur piacevole, non fa gridare al
miracolo. Però la base di partenza è buona: relativamente, almeno, a
questa canzone che ho ascoltato.
Torniamo a Firenze dai Weirdream (http://www.weirdream.it/):
la loro traccia si intitola "End Of It All". Questa canzone presenta,
per gran parte della sua durata, una tensione di tipica derivazione
thrash, ma si apre a passaggi diversi e più rilassati, dove la melodia
prende il sopravvento. I musicisti sono in possesso di una tecnica
sicura, com'è evidente in tante sezioni dell'arrangiamento, o anche in
fase d'assolo. I vocalizzi sono sempre distorti, e mettono in luce
influenze death metal, o meglio, death melodiche. "End Of It All" è una
canzone sufficientemente interessante, ma che manca di quel guizzo in
grado di renderla unica ed esaltante. I Weirdream sono molto bravi, ma
dovrebbero lavorare di più sull'originalità: il mondo è pieno di gruppi
simili.
Torniamo su territori più tradizionali con gli Astral Dive (http://www.myspace.com/astraldive),
capitanati dalla bella Chiara. Soprano dotato di una certa sicurezza,
non riesce però a conferire carattere alla musica dei toscani. Questo
perchè, pur essendo bravi, richiamano gioco forza gruppi più famosi, ed
in qualche modo simili nello stile. Se infatti gli Astral Dive suonano
un valido power metal, arricchito da tastiere eccessive ed evocative,
con l'aggiunta della voce operistica danno il via a fin troppo facili
richiami a gruppi quali Nightwish, e soprattutto Epica. Da rivedere
soprattutto nel concetto. Va bene la voce operistica, ma occorrerebbe
lavorare maggiormente per evitare paragoni tanto facili quanto
antipatici. La loro canzone si intitola "Gathering Of Lost Thoughts".
I Tarchon Fist (http://www.tarchonfist.com/),
si presentano con "Eyes Of Wolf", tratta dall'album "Tarchon Fist".
Quasi sicuramente i nostri lettori conosceranno già questa realtà
musicale, una delle più interessanti del panorama heavy metal nostrano.
Tra l'altro, il gruppo è bolognese, quindi sta giocando fuori casa,
eheh. "Eyes Of Wolf" è una canzone molto semplice e facile, heavy metal
fino al midollo, contraddistinta da una strofa di facile presa ed un
ritornello che si stampa in testa. Molto lineare, riproduce bene la
schiettezza dell'heavy metal delle origini, proponendosi come una manna
per i fanatici del genere. Davvero piacevoli.
"Nations" è il brano con il quale i Luthien (http://www.myspace.com/luthienmusic)
partecipano a questa raccolta. E' una canzone che alterna sfuriate
death melodiche a passaggi molto melodici, cantati da una bella voce
femminile. In parte, si ritrovano anche suggestioni di quel gothic di
inizio/metà anni '90, che contrapponeva growling maschile e voce pulita
femminile. Però, i Luthien si dimostrano anche capaci di accelerazioni
consistenti. Comunque sia, una canzone nella norma.
I 4th Dimension (http://www.myspace.com/4thdimensionmetal)
ci portano un pò fuori dalla Toscana, in provincia di Vicenza per la
precisione. "The Sun In My Life" ci presenta un sound fresco, poco
pompato ma contraddistinto da una tecnica sufficientemente precisa. La
musica dei nostri è un power metal ispirato alla scena di metà anni '90
e dopo, in particolare da Stratovarius e Sonata Arctica, ma anche in
parte da Labyrinth, Vision Divine e Kamelot. Nella loro musica sono
presenti tutti i pregi ed i difetti dei continuatori di questo genere:
la melodia è spiccata e di facile presa, però il tiro non sempre
sorregge l'esecuzione, al punto che "The Sun In My Life" risulta una
canzone innocua.
Ecco ora i fiorentini Louder (http://www.myspace.com/loudertheband),
con "Panic People". Il trio suona uno stoner rock caldo ed avvolgente,
caratterizzato da suoni torridi e da vocalizzi in linea con il genere
proposto. Riff tipicamente hard rock si stagliano su una ritmica
coinvolgente, e vengono create melodie facili e dirette. Preparati
tecnicamente, i Louder mostrano carattere ed una giusta attitudine. Da
seguire con attenzione, perchè "Panic People", pur estremamente
derivativa, è una canzone molto buona, e prende sin dal primo ascolto.
Anche gli Aleph (http://www.alephmetal.org/)
non sono toscani, ma è un piacere trovare in questa compilation un
altro gruppo piuttosto noto tra gli appassionati. "Bringer Of Life" è
una canzone tratta dal loro ultimo disco, "Seven Steps Of Stone". Una
musica di qualità, dotata di una certa personalità, presente in alcune
scelte ritmiche e di arrangiamento non scontate, e sull'interpretazione
grintosa e teatrale del cantante. La melodia è dosata nella giusta
misura, e nel suo insieme "Bringer Of Life", anzichè tener fede al suo
titolo, risulta essere piuttosto oscura ed inquietante. Quando poi il
gruppo accelera, la violenza esecutiva aumenta esponenzialmente, ma è
impreziosita dall'ottimo assolo di chitarra, e da una arrangiamento
essenziale e moderno. Personali ed impeccabili come al solito.
Anche i Fomento (http://www.fomento.it/),
da Roma, sono un gruppo in continua crescita artistica. "The Die Is
Cast" è un brano tratto dal loro full-length "Either Caesar Or
Nothing". Molto concitati e sanguinari, i Fomento propongono un thrash
metal negativo e moderno, con vocalizzi devastati ed estremi. La
canzone, molto trascinante, avanza in maniera testarda, quasi marziale.
Il quartetto è molto affiatato, e non tradisce affatto le aspettative.
L'influenza degli Slayer è molto evidente in tanti passaggi, ma i
Fomento riescono comunque a personalizzare la propria proposta
musicale. Molto interessanti e piacevoli.
Da Lucca, i Festering Disgust (http://www.myspace.com/festeringdisgust)
ci propongono un deathcore molto marcio, melodico il giusto e parecchio
concitato. "In Eternal Regret" però, pur ben suonata e prodotta, mi
convince poco per due motivi: innanzitutto il riff di partenza sà di
già sentito, ed a parte qualche rallentamento, alla fin fine la melodia
conduce la composizione nella solita direzione inflazionata di miliardi
di altre composizioni deathcore. I Festering Disgust, alla luce di "In
Eternal Regret", danno il loro meglio quando lasciano la melodia in
disparte, per avvicinarsi a territori più puramente death.
Il terzo volume di "Invasione Totale" si dimostra veramente
interessante, perchè oltre a presentarci tante nuove band, questa volta
ci propone anche gruppi un po' più noti, spaziando inoltre un po' fuori
dalla Toscana. Questa iniziativa, lodevole come al solito, anche perchè
sostenuta da una buona professionalità, permette la diffusione dei nomi
di alcune band, ed essendo distribuita gratuitamente, avrà come al
solito un impatto maggiore rispetto ad una compilation a pagamento. In
effetti, si sà, gli amanti della musica non sono molto attratti dalle
compilation. Ma una gratuita è sempre ben accetta. Ed il supporto
fisico fa anche la differenza, rispetto ai molti prodotti anonimi
scaricabili in rete.
Speriamo che questa iniziativa continui ancora per anni, dando
così la possibilità a tanti giovani gruppi di mettersi in mostra, sia
in Italia che all'estero.
(Hellvis - Agosto 2009)
Voto: 8
Contatti:
Sito Granducato Di Metallo: http://www.granducatodimetallo.it/