Jacopo Meille & Tygers Of Pan Tang
(J.L. Seagull - Febbraio 2009)


La sera del concerto dei Tygers Of Pan Tang al Sottotetto di Bologna del 9 Gennaio scorso, ho incontrato Jacopo Meille, cantante della band, oltre che di Mantra e Fools' Moon. Dopo alcune rapide battute riguardo gli impegni musicali più a breve termine, ci siamo accordati per un'intervista con lui e con il resto del gruppo via e-mail. Quello che trovate di seguito è il risultato, che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e la grande disponibilità di Jacopo, che si è offerto di tradurre per me le domande rivolte al resto dei Tygers.
Grazie mille Jack! Cheers!!



Un saluto a tutti i Tygers of Pan Tang da Shapeless 'zine.
Vorrei cominciare continuando la chiacchierata che avevo iniziato con Jacopo in occasione del concerto di Bologna. Come mi dicevi, l'impegno con i Tygers ti ha, per forza di cose, un po' distolto dai tuoi progetti made in Italy, Mantra e Fools' Moon. Mi puoi riassumere la situazione per quanto riguarda queste due band: ci sono novità in arrivo, concerti o magari altri nuovi progetti in preparazione oltre a quelle situazioni?

Jacopo: Con i Mantra stiamo iniziando a comporre nuovi brani per un futuro disco. Abbiamo anche un po' di concerti in Toscana:
12 Febbraio - Dark Side Pontassieve (Fi)
20 Febbraio - Binario 3 Grosseto
1 Maggio - Colle Valdelsa (SI)
Da due anni abbiamo un nuovo bassista: Andrea Bartolini che ha donato nuova energia e potenza al gruppo. Per quanto riguarda invece i Fools' Moon, non ci sono progetti a breve scadenza. Quel disco è nato come un progetto da studio. Sono in contatto sia con Matteo Panichi che Lorenzo Tanini, e ci siamo scambiati dei Cd con delle idee negli ultimi mesi, ma i miei continui impegni con i Tygers hanno reso sempre difficile la possibilità di trovare il tempo necessario per vedersi e comporre nuovo materiale. Per contro ti lascio questo link: http://it.youtube.com/watch?v=SqbQYsy1PS0. È un corto nel quale è stata utilizzata 'Night Music'; una piccola soddisfazione, che deve molto al contributo di Antonio "Sky" Benedetto il bassista che ha suonato sul disco e che è coinvolto nella realizzazione del corto.

Per quanto riguarda Fools' Moon, che ho recensito per la 'zine (vedi archivio album), il disco mi era piaciuto parecchio perché fortemente legato all'hard e al rock-blues degli anni '70. Le tue caratteristiche vocali mi sembrano particolarmente adatte a quel repertorio e l'interpretazione, sempre molto sentita, mi fà pensare che anche tu sia emotivamente legato a quella musica. Sei d'accordo con me e in particolare quali sono i tuoi punti di riferimento, le bands e i cantanti che più ti hanno influenzato?
Jacopo: 'Beyond The Sky' è un disco a cui sono davvero molto legato perché mi ha dato la possibilità di sperimentare con la mia voce. Sono un cantante hard rock, profondamente legato alla scuola inglese di Paul Rodgers, David Coverdale (quello pre 1987 ci tengo a precisare) e, ovviamente, a Robert Plant. Mi piacciono i cantanti che si mettono al servizio della canzone, e che sono pronti ad osare senza però essere schiavi del virtuosismo.

Questa potrà sembrare una sviolinata, ma vedere un cantante, o più in generale un musicista, italiano nella line-up di una formazione straniera di grande importanza, mi fà sempre un grande piacere. Fortunatamente questo avviene sempre più spesso, vedi la band di Bruce Dickinson o quella di Paul Di Anno, o le collaborazioni di Dario Mollo o Daniele Liverani, etc.. Ci puoi raccontare come sei entrato nei Tygers?
Jacopo: Sono stato contattato da un management che mi ha chiesto del materiale per conto di "una storica band inglese"; la richiesta mi ha incuriosito e, per la prima ed unica volta, ho inviato un curriculum e qualche mp3. Dopo poche settimane mi è stato rivelato il nome della band e, cosa più importante, mi è stato chiesto se ero interessato a fare un provino in Inghilterra. Era il novembre 2004.

Dalle note interne di "Animal Instinct" è evidente la tua partecipazione attiva nella composizione delle canzoni. E' facile creare insieme agli altri elementi della band e come si sviluppa la composizione (partite da una linea di cantato, da un giro di chitarra, che poi elaborate insieme, etc.)? Le linee del cantato vengono influenzate anche dal parere degli altri?
Jacopo: Con i Tygers abbiamo composto in sala prove tutti insieme. Ciascuno ha proposto le sue idee che sono state poi sviluppate dagli altri. Un esempio: 'Cry Sweet Freedom' è una canzone proposta da Craig Ellis, il batterista che aveva testo e melodia; Dean Robertson ha scritto il riff iniziale ed io la parte del solo di chitarra. Testi e melodie sono per lo più opera mia e di Craig. È stata la prima volta che mi sono trovato a scrivere in coppia ed è stata un'esperienza molto appagante.

Il concerto di Bologna è stato esaltante e la scaletta che avete suonato aveva un tiro micidiale (forse influenzata dal freddo terribile del Sottotetto). Come sono andate le altre date italiane? Come scegliete la track-list della serata, varia di volta in volta o più o meno è la stessa per tutta il tour?
Jacopo: Grazie per i complimenti! Troppo buono. La scaletta del tour italiano è rimasta pressoché la stessa. Abbiamo però intenzione di aggiungere qualche altro brano di 'Animal Instinct': 'If You See Kay' e 'Bury The Hatchet' che già abbiamo suonato dal vivo qualche volta. Stiamo poi pensando di recuperare qualche pezzo da 'The Cage', un album che in Europa è ancora molto amato.

Vorrei rivolgere ora alcune domande a Robb. I Tygers of Pan Tang sono state indubbiamente una delle prime e tra le più importanti formazioni della New Wave Of British Heavy Metal. Nel 1981, quando iniziai a suonare, la prima cover che imparai a suonare fu "Suzie Smiled" da "Wild Cat". In Italia quel fenomeno musicale arrivò, come il punk e la new wave, di riflesso e sicuramente con una intensità minore rispetto all'Inghilterra. E già così segnò in maniera indelebile la nostra cultura musicale e i nostri gusti.
Potresti raccontarci, da musicista protagonista di quel periodo, com'era l'atmosfera che si respirava e quali sono stati gli episodi e le emozioni che ti sono rimaste maggiormente nella mente e nel cuore di quegli anni?

Robb: C'erano concerti ovunque. Ogni band aveva un sound personale. C'era voglia di musica. Noi Tygers ci siamo ritrovati in tempi rapidissimi da essere una band di Geordies (soprannome per coloro che vivono nel Nord Est dell'Inghilterra) ad una band che aveva i suoi dischi in classifica. È stato inebriante e molto veloce.

Com'è il panorama musicale inglese adesso: oltre alle grandi band che arrivano dagli anni '80, ci sono a tuo parere nuove formazioni in grado di portare avanti la tradizione del metal britannico?
Ci sono buone band come gli Airbourne, che non saranno inglesi ma certo fanno del sano rock. Tutti aspettano poi il nuovo album dei The Answer... staremo a vedere.

La formazione dei Tygers che ha suonato nelle quattro date italiane, a parte Jacopo, comprende gli stessi elementi già da circa 10 anni (correggimi se sbaglio): oltre a te, Dean Robertson alla chitarra, Craig Ellis alla batteria e Brian West al basso. Come è nato questo combo e la vostra collaborazione? Come è avvenuto il passaggio dalla formazione degli anni '80 a quella attuale?
Questa è non è soltanto la formazione più duratura dei Tygers ma anche la più forte! Siamo una vera band, che compone insieme ed è sempre in sintonia sul palco così come nel backstage per non parlare poi di quando siamo tutti insieme nel tour bus...

"Animal Instinct" è un album molto fresco e potente, dove prevalgono le canzoni veloci. E' casuale oppure è stata una scelta voluta? Dobbiamo aspettarci questo tiro anche dai prossimi album dei Tygers?
'Animal Instinct' è l'album che i Tygers avrebbero dovuto pubblicare da molto tempo. Con questa formazione sento che non potremo far altro che migliorare.

Tornando al passato, penso ci sia una grande differenza tra i Tygers di "Wild Cat" e quelli di "Spellbound" e "Crazy Night". Senza nulla togliere all'ottimo esordio, gli altri due album sono veramente grandiosi. Per quale motivo fu presa la decisione di cambiare cantante e di aggiungere una seconda chitarra? Una scelta artistica o imposta da qualcuno (es. casa discografica)? Come hai conosciuto Jon Deverill e John Sykes?
Nessuna pressione esterna. Jess voleva suonare altro ed io volevo che la band avesse un suono ancor più grintoso. Credo che sia John Sykes che Jon Deverill fossero la miglior scelta in quel momento. Anche loro avevano voglia di successo!

Parlaci un po' del futuro dei Tygers of Pan Tang: è in previsione un nuovo album e come continuerà il tour? Tornerete presto in Italia?
Suoneremo quanto più possibile. Abbiamo già confermata qualche apparizione a festival europei. Tutte indicazione le puoi trovare sul sito http://www.tygersofpantang.com/.
Per quanto riguarda un nuovo disco dei Tygers, stiamo già iniziando a lavorare a dei riff ma non so dirti al momento quando inizieremo a registrarlo. Siamo convinti che 'Animal Instinct' debba regalarci ancora tante soddisfazioni.

Un'ultima domanda, che vorrei rivolgere a Dean Robertson. Nella data di Bologna hai utilizzato un amplificatore (testata + cassa) prodotto da un noto artigiano italiano. Il risultato è stato che avevi un suono devastante, veramente molto bello. Per orgoglio tutto italiano, ti ricordi di questo particolare e cosa ne pensi, visto che hai potuto fare dei confronti, nelle altre serate, con altre strumentazioni? Normalmente, quando girate con la vostra amplificazione, cosa usate tu e Robb?
Dean: La data di Bologna è andata benissimo. Era l'ampli del chitarrista dei Planet Hard. Mi sono trovato benissimo: gran bel suono potente. Io ho due casse e teste Peavey mentre Robb usa Hughes & Kettner.

Grazie a tutti per la vostra disponibilità e per la pazienza con cui avete risposto alle mie domande.
A presto e buon lavoro.

Tygers: Keep Rocking forever!



Sito inernet: http://www.tygesofpantang.com/