Legion Of Darkness
(Hellvis - Marzo 2009)


"Meridies", il nuovo lavoro dei Legion Of Darkness, riprende il discorso interrotto dalla band qualche anno fa. E lo fa nel miglior modo possibile. Il tempo e le vicissitudini non sembrano aver intaccato il talento dei siciliani, e mi auguro che i buoni riscontri relativi a "Meridies" possano ridare ispirazione ed entusiasmoi ad una delle più belle realtà metal del nostro paese.



Ciao ragazzi. Il promo di "Meridies" ha posto fine ad un silenzio durato fin troppo a lungo. Come mai è passato così tanto tempo dalla pubblicazione di "Cantus" e l'uscita di "Meridies"?
Ciao! Sono successe tante cose da quando "Cantus" è stato dato alle stampe. Qualche mese dopo l'uscita del disco sono stati reclutati Adranor al basso e Oengus alla batteria. In quel periodo iniziammo a provare assiduamente in modo da compattare la formazione per proporre un buon live show. Purtroppo la cosa non andò per il verso giusto, poiché grazie alla scarsa professionalità dei gestori dei locali palermitani e non solo, le date alle quali avremmo dovuto partecipare furono cancellate. Ricordo addirittura che nella nostra città una serata fu annullata il giorno prima con una scusa del cazzo, per permettere a un gruppo pseudo reggae-ska di suonare al posto nostro e di altri gruppi metal.
In questo frangente Oengus decise pure di lasciare la band poco prima di iniziare le registrazioni di "Meridies", per problemi di natura personale. E' stato un periodo molto duro, ma grazie anche all'entusiasmo di Adranor, che è riuscito a far da collante alla line-up in un momento difficile, dimostrandosi non solo un musicista di valore ma anche un vero amico, il gruppo non si è sfaldato.

Come stanno reagendo pubblico e critica all'uscita del vostro nuovo disco?
Il promo è dedicato solo agli addetti ai lavori; quindi parliamo di magazine ed etichette. La critica sta reagendo benissimo; stiamo ricevendo ottime recensioni in Italia e all'estero. Per quanto riguarda le etichette al momento non ti saprei dire, ma non mi aspetto chissà che cosa e sinceramente inizia anche a fregarmene sempre di meno; un modo per fare avere il CD o CDr che sia a chi lo desidera si troverà.

Il promo di "Meridies" che ho avuto la fortuna di ascoltare, è riuscito di nuovo a soddisfare sia il mio cuore che la mia mente. Infatti, l'unione tra tecnica, potenza e capacità evocativa è sempre presente nelle vostre corde. A parer vostro, che cosa differenzia maggiormente "Meridies" dai vostri lavori precedenti, in particolare da "Cantus"?
Domanda piuttosto difficile. La differenza principale sta nella genesi, penso. "Cantus" è un disco nato in modo frenetico, un continuo riverberarsi di emozioni e stati d'animo intrisi di paganesimo mediterraneo e trasformati in musica.
Da questo punto di vista concettualmente è un disco più aggressivo rispetto a "Meridies", perché per certi versi è più avvertibile la forza primordiale del black metal vecchio stile, dato che ne mutua la continua ansia dell'esprimersi al massimo (velocità, emozione, melodia, violenza), poi ordinata dai nostri canoni estetici.
"Meridies" è un disco che è nato in modo graduale, parallelamente al periodo difficile che ha vissuto la band, fino al suo superamento.
Nasce anche da una maggiore esperienza. I brani sono nati più "levigati", più indirizzati verso l'impronta personale che abbiamo già affermato, verso il nostro sound, che penso sia oramai riconoscibile.
E' sicuramente un disco più maturo rispetto a "Cantus", per certi versi più intimista, anche se non lesina attacchi frontali come in passato. Un'altra differenza sostanziale sta nelle parti di basso, qui connotate dalla presenza di Adranor, che le rende più ricche e personali rispetto al passato.
Amiamo comunque entrambi i nostri dischi allo stesso modo.

Le canzoni da voi proposte sono suonate col cuore, ma hanno una struttura davvero complessa che tradisce un processo di composizione lungo ed attento. Quanta parte dei vostri brani è frutto dell'ispirazione, e quanta invece è ragionata e studiata per dar vita ad una canzone equilibrata e non banale?
Direi che per noi ispirazione e composizione sono due cose strettamente legate. A chi ci rimprovera di essere troppo tecnici o artificiosi vorrei dire che dopo avere studiato una strumento per vari anni la tecnica diventa un qualcosa di interiorizzato e perfettamente asservito all'idea. E' l'idea alla base di tutto.
Se per creare una certa atmosfera abbiamo bisogno di lavorare a lungo su una canzone ben venga. Un motto antico ma sempre valido dice "il fine giustifica i mezzi", ecco penso che queste parole spieghino in buona parte il modo in cui componiamo. Partiamo da un fine e cerchiamo di realizzarlo, se è il caso utilizzando tutto il nostro bagaglio musicale e tecnico. Artificioso per noi sarebbe semplificare forzatamente i nostri brani, ma fortunatamente non dobbiamo compiacere nessun guru del norse sound e del resto chi vuole ascoltare i soliti tre accordi in minore è libero di farlo; la scelta non manca.
Concepiamo l'ispirazione come un qualcosa che permea tutto il processo di creazione, una sorta di musa il cui aiuto permette una serena genesi per i nostri pezzi.

La vostra abilità strumentale è davvero stupefacente, ed è il vero punto di forza della vostra musica. Quante volte provate in settimana, e quanto tempo passi sui tuoi strumenti, generalmente?
Flagellum è un tipo folle, uno che suona la chitarra in continuazione, in qualsiasi momento della giornata: rock, blues, country, metal in tutte le salse. Non so quante ore suoni al giorno, ma sono tante.
Di Adranor invece ci ha subito colpito la pulizia di esecuzione e il suo modo perfettamente maturo di approcciarsi allo strumento.
E' un bassista di razza, fantasioso ma sempre sobrio, e in questo è molto "old style". Ha suonato in una miriade di band, oltre a portare avanti il suo progetto Heruka da diversi anni. Anche lui pone molta cura verso l'aspetto tecnico, sebbene fra noi sia il più istintivo.
Per quello che mi riguarda, essendo il cantante, sono lo scansafatiche del gruppo. Nelle prime due demo ho suonato anche la chitarra ma in breve tempo Flagellum ha raggiunto picchi per me inarrivabili, così uso la sei corde solamente per comporre insieme a lui. Circa le prove della band quando avevamo la line-up a 4 ci si vedeva anche 3 volte a settimana. Per la composizione invece dipende dagli impegni, anche se ci sforziamo di mantenere un'alta frequenza. E' capitato per la composizione di "Meridies" che per diverse settimane ci vedessimo anche tutte le sere.

Ho apprezzato davvero la prova alla batteria di Zakrathor. E' possibile che in futuro entri in pianta stabile nei Legion Of Darkness?
Zakrathor ci ha dato il suo aiuto per "Meridies" senza volere niente in cambio e cogliamo qui l'occasione per ringraziarlo anche pubblicamente. Purtroppo però non entrerà in pianta stabile nella band; è una persona molto impegnata nella sfera privata, inoltre ho saputo che i Nazgul, la sua band (anni fa uscì "The Expugnatione Elfmuth", un disco molto personale, che fu bene accolto dalla stampa) si è rimessa al lavoro e non ci potrebbe garantire la sua disponibilità. Spero comunque che in futuro, se ne avremo bisogno, ci darà di nuovo una mano come session.

Dal punto di vista testuale non avete abbandonato le tematiche epiche (e l'attitudine epica è ancora più evidente nella vostra musica, rispetto al passato). In più, l'utilizzo sporadico dell'italiano dona al tutto un sapore particolare. Quanto sono importanti i testi, per i Legion Of Darkness?
I testi sono molto importanti. Nel metal però sappiamo bene che è la musica a far la parte del leone, tanto più nel metal estremo, dove spesso le parole diventano incomprensibili.
La cosa fondamentale per noi è che testo e musica siano le due facce di una stessa medaglia. La musica deve creare la stessa atmosfera che si proverebbe leggendo il testo senza suono e naturalmente viceversa.
Il collante è il titolo, che deve riassumere il contenuto sia musicale che testuale del brano. Da questo punto di vista abbiamo sempre operato scelte precise, sia con le singole canzoni che con i titoli degli album; dove è possibile e giustificato cerchiamo significanti che abbiano una profonda densità semantica, che possano quindi esprimere le diverse sfaccettature della nostra musica.
Crediamo fermamente nella potenza della parola, nel suo spirito evocativo e in un certo senso sacrale.

Come di consueto, i vostri arrangiamenti sono arricchiti da strumenti quali archi e flauto. Vuoi presentarci i musicisti che hanno collaborato con voi, in occasione di "Meridies"?
Certo. Per prima cosa vorrei sottolineare che gli ospiti hanno partecipato gratuitamente e con grande entusiasmo alla realizzazione di "Meridies".
Di Zakrathor, guest alla batteria, abbiamo già parlato.
Al flauto traverso ha suonato Vito Guarrata, un mio vecchio amico che conosco dall'infanzia. Vito ha studiato al conservatorio per diversi anni.
Al violino invece troviamo Rossella Aprile un'allieva del conservatorio "Bellini" di Palermo, amica di Flagellum.
Giuseppe Civiletti, guest al violoncello, è diplomato al conservatorio, ed è stato tra l'altro anche allievo del noto Giovanni Sollima.
Giulio Di Gregorio si è occupato invece delle voci pulite su "Meridies". Si tratta di un cantante con un solido trascorso nel power-prog e ha fatto sui cori un lavoro che reputo ottimale.
Sono tutte persone oneste e valide, ma soprattutto amanti della buona musica in tutte le sue forme.

"Ithaca" è un po' la mosca bianca del CD, quasi integralmente uno strumentale acustico (se si eccettuano i cori), carico di fascino, che sembra aprire nuovi orizzonti ai Legion Of Darkness. Come mai avete scelto proprio questa canzone per girarci un video? E cosa potete dirci del video in questione?
Le ragioni per cui abbiamo scelto "Ithaca" sono almeno due.
Per prima cosa il brano è nato di per sé già ancorato all'idea di svilupparne un video. Volevamo un filmato che richiamasse le origini classiche della civiltà italica e mediterranea in particolare, pertanto nel video si alternano riprese e immagini della Sicilia (ma non solo) e di opere artistiche connotate in questo senso. In secondo luogo il titolo rimanda in modo diretto all'"Odissea", poema omerico che in passato ci ha già influenzato. Anni fa te ne parlai in occasione di "Cantus", se ben ricordo.
Concettualmente il brano si ricollega a "Forgotten Path To My Salvation", canzone presente su "Cantus", che in questo video potrebbe trovare un seguito ideale, dato che grazie al girato viene ripreso il tema del viaggio, ma considerata la serenità della musica e delle immagini, questa volta è un viaggio che si è concluso nel migliore dei modi.
C'è evidentemente un collegamento diretto con il lieto fine dell'opera omerica, che giustifica dunque anche il titolo scelto, perfetto a mio giudizio per riassumere il contenuto del video.

Cosa dobbiamo attenderci ora dai Legion Of Darkness? State componendo nuove canzoni? L'uscita di "Meridies" vi ha ridato nuovo slancio ed entusiasmo?
Ancora non abbiamo iniziato a comporre, ma è probabile che metteremo mano agli strumenti a partire da maggio. L'uscita di "Meridies" ha senza dubbio rivitalizzato i Legion of Darkness; è stata fondamentale per riprendere coscienza delle nostre possibilità. Tuttavia vorrei sottolineare che ancora non si tratta di una vera e propria uscita ufficiale e non sappiamo quanto tempo passerà prima che "Meridies" venga stampato e distribuito. L'importante è comunque essersi rimessi in marcia.

Bene, questa breve intervista è finita. A voi le ultime parole!
Ringrazio di cuore tutti quelli che durante questi anni ci hanno supportato, anche nel periodo di silenzio. Alcune mail che ci sono arrivate ci hanno fatto un gran bene.
Grazie anche a te per la bellissima chiaccherata, è sempre un onore essere intervistati da Shapeless (grazie! - nd Hellvis).



Sito internet: http://www.legionofdarkness.it/