Exiled On Earth
(PaulThrash - Ottobre 2009)
Eccoci alle prese con una "nuova" realtà italiana appena uscita sul
mercato discografico underground con il primo full length, "The Orwell
Legacy", licenziato dall'etichetta indipendente americana Zero
Substance Records; un inizio al vetriolo, a parere del sottoscritto,
con tutte le carte in regola per far parlare di sé nel circuito minore.
Un amore viscerale per band molto spesso troppo dimenticate e scansate
dalle masse, che trasuda distintamente dagli 8 brani presenti
nell'album; ne sono un esempio i Control Denied, Heathen, Forbidden,
Spiral Architect, come già ho avuto modo di sottolineare in sede di
recensione. Un quartetto che fa della melodia la propria arma vincente,
senza contare la tecnica al di sopra della media di cui tutti i membri
danno sfoggio nei 46 minuti a disposizione. Seppur solo attraverso un
ben poco diretto ed interattivo "colloquio virtuale" via mail, ho
contattato ed avuto una simpatica discussione con il tuttofare degli
Exiled On Earth, Tiziano Marcozzi; qui di seguito quanto è risultato
dal nostro scambio di opinioni, enjoy!
Ciao Tiziano, visto che purtroppo c'è grande
necessità di promuovere gli Exiled On Earth, visto la scarsa conoscenza
(nonché il classico disinteresse italico verso gruppi nostrani, e
soprattutto verso l'underground) che sembra pervadere la nostra
benamata penisola, presenta questa tua avventura parallela ad altre più
note, che comunque è già esistente da anni e vuol affermarsi grazie
esclusivamente alla propria tenacia.
Ciao Paul, e grazie per lo spazio che ci state concedendo; non
siamo nuovi da queste parti, ma la scorsa volta eravamo qui a parlare
del primo demo su cd "Duality Conflicts". Gli Exiled nascono nel 2001,
e dopo svariati cambi di formazione, di assestamento, che vedono Piero
Arioni (attuale batterista) e Alessandro Croce (chitarrista) entrare in
pianta stabile, registrano il primo demo cd "Duality Conflicts",
seguito dopo 2 anni dal secondo promo "Seizure of Rationality". Abbiamo
suonato molto dal vivo in quel periodo e inviato il materiale
dappertutto, suscitando interesse anche purtroppo tra gli sciacalli che
facendo forza sulla voglia delle bands di emergere, poi ne approfittano
proponendo contratti a trabocchetto. Dopo questo periodo di incertezze
avevamo molto materiale pronto, e abbiamo così deciso di autoprodurre
un disco completo con tutte le carte in regola: è venuta fuori così
l'idea di "The Orwell Legacy", album che volevamo fosse registrato
professionalmente.
"The Orwell Legacy" è un concentrato di tecnica, melodia e potenza;
quanto è durato il processo compositivo? Vuoi parlarci in breve dei
brani e farci capire di cosa trattano le liriche dell'album, e se
stanno alla base di un concept (visto che purtroppo il booklet del cd è
un po' scarno e senza testi... anzi, direi proprio minimale, N.d.P.)?
Il processo compositivo è stato del tutto naturale, e al momento di
registrare il disco sapevamo già come avrebbe dovuto suonare, quindi è
stato facile mettere insieme il tutto. Per quanto riguarda gli
arrangiamenti, ognuno di noi è libero di esprimersi al meglio, in modo
da arricchire il brano fino alla sua naturale evoluzione massima. Il
disco non è un concept nel senso stretto del termine, le canzoni non
sono legate tra loro da una storia ma sono comunque accomunate da un
filo conduttore. Le liriche parlano di tematiche quali il controllo
mentale, dimensioni parallele, rettiliani, la manipolazione e la
creazione delle verità per i propri scopi da parte di organizzazioni
che operano nell'ombra, ma ci ispiriamo anche ad altre fonti come il
cinema o la letteratura, in particolar modo le opere di H.P. Lovecraft,
al quale in passato nel demo cd "Duality Conflicts" abbiamo dedicato un
brano ("Turmoil") e torneremo a farlo in futuro. Quelle del disco sono
tematiche forti che trovano sfogo nell'arco dei sette brani cantati;
abbiamo così deciso di affidarci ad un nome Ccome quello di Orwell che
è diventato famoso, oltre che per le importanti opere, per la "Guerra
dei Mondi", trasmissione radio durante la quale un suo annuncio a
proposito di un'imminente invasione aliena, scatenò il panico nella
popolazione americana, e il tema della manipolazione dell'informazione
trova il suo fulcro in "Maelstrom of Malice", brano che inizia proprio
con la radio che narra tutto ciò. Altro pezzo importante è "Seizure of
Rationality", che descrive come appunto la morsa della razionalità
possa farci evitare di vedere come stanno le cose.
Suonate un genere molto spesso snobbato, lo definirei technical heavy
metal; mi piacerebbe sapere da quali band voi tutti riuscite a trarre
ispirazione nel processo di songwriting e soprattutto... come viene
accolta la vostra proposta nel 2009?
Diamo moltissima importanza all'"estetica" del riff, se così si può
dire, e questo inevitabilmente influenza anche la sostanza del brano,
se usato nel modo giusto. Il fatto che un brano possa essere
tecnicissimo o meno è solo un effetto collaterale. La nostra musica è
stata per fortuna quasi sempre accolta bene, per noi è semplicemente
heavy metal suonato a modo nostro. Alcune delle bands da cui traiamo
ispirazione sono Megadeth, Annihilator, Agent Steel, Control Denied,
Death, Helstar, e tante altre... credo che abbiamo un sound più
americano che europeo da questo punto di vista. Siamo totalmente devoti
alla causa del Metal, ci ispiariamo a bands che hanno fatto la storia
di un genere non facile come giustamente accennavi prima, ma siamo
convinti di essere attuali e sono sicuro che il disco verrà apprezzato.
Vi siete accasati presso la Zero Substance
Records, etichetta americana nata da pochissimo tempo ("The Orwell
Legacy" è il secondo titolo del roster, giusto per intenderci); come
siete arrivati al deal? Avete da subito puntato all'estero, o avete
provato a cercare etichette italiane in grado di supportarvi? Credo che
attualmente ci sia chi potrebbe farlo...
Non abbiamo cercato di farci notare solo dalle major, ma abbiamo
inviato il materiale praticamente dappertutto, e siamo stati contattati
dalla Zero che ci ha proposto di far uscire il disco che abbiamo
autoprodotto; purtroppo abbiamo poi avuto dei problemi tecnici con la
label, che ci hanno portato alla rottura del contratto, ma stiamo già
vagliando altre proposte di cui ancora non posso parlare.
Non paghi della ricchezza musicale, vi siete
anche affidati ad una produzione di tutto rispetto: ne conseguono suoni
nitidi ed efficaci come quelli che possiamo sentire. A chi vi siete
rivolti? Vuoi parlarci del tempo passato in studio, magari con qualche
aneddoto particolare (se ce ne sono stati)?
Abbiamo registrato il lavoro ai 16th Cellar Studios di Roma, da
Stefano Morabito, dal quale ci siamo trovati benissimo; Stefano è molto
bravo, e ci ha fatto sentire a nostro agio per tutta la durata delle
sessions, considera che abbiamo prodotto noi il disco, quindi abbiamo
avuto il massimo potere decisionale in merito a suoni e idee, abbiamo
accolto comunque con entusiasmo qualsiasi suggerimento Stefano avesse
per noi. Ha un orecchio incredibilmente allenato a percepire la minima
imperfezione mentre stai registrando, e questo avveniva anche durante
le poche e brevissime pause che si concedeva, magari per riposarsi
cinque minuti sul divano bevendo un caffè.
Come viene recepito il vostro lavoro dal pubblico e dagli addetti ai
lavori? Comincia a girare la voce in tutta Italia che esiste una nuova
realtà davvero interessante, o siete per ora ancora esclusivamente
legati alla "dimensione provinciale", per non dire alla sola cerchia
dei conoscenti?
Le cose si stanno muovendo finalmente nella direzione giusta. Negli
ultimi due anni abbiamo avuto molti problemi, tra cui l'abbandono
dell'altro chitarrista Alessandro Croce, che ci ha fatto piombare nella
ricerca di un degno sostituto culminata quando abbiamo preso contatti
con Leonardo Noschese, che è l'attuale chitarrista. Tutto questo ci ha
un po' eclissato, e non siamo stati sempre presenti sulla scena.
Abbiamo molto da dire e da proporre, speriamo di essere presto tra i
portabandiera del Metallo Italiano nel mondo.
Situazione live: come la vivete? Riuscite a
promuovere "The Orwell Legacy" partecipando ad eventi live? E
soprattutto, la Zero Substance Records contribuisce a supportarvi
favorendo il vostro inserimento in eventi live in Italia o all'estero
(anche se è comprensibile la difficoltà, avendo base negli USA)?
Purtroppo la label ci ha subito detto che a livello di live avrebbe
fatto ben poco, comunque sia stiamo per organizzare delle date e vi
aggiorneremo al più presto.
Mi chiedevo se la tua instancabile vena
creativa si è momentaneamente fermata per fare spazio alla dimensione
live, oppure sei già impegnato nella stesura dei brani che finiranno
sul successore del debut album...
Non mi fermo mai. Nel periodo buio di cui ti parlavo prima ho
continuato a scrivere. e messo assieme molte idee che avevo solo in
parte sviluppato; tutto questo lavoro ha portato alla stesura di
numerosi nuovi brani, che finiranno in parte nel successore di
"Orwell". Qualcosa già viene proposto dal vivo, da sempre usiamo questo
metodo per verificare il gradimento del pubblico, e sembra funzionare a
dovere.
Considero fondamentale seguire la scena
underground: se si fa parte di un mondo, quel mondo va vissuto in tutto
e per tutto, anche se il più delle volte sono solo pochi membri delle
band che militano nello stesso underground ad avere un occhio di
riguardo per la nostra florida scena nazionale... tu come ti poni, in
tutta onestà? Segui in maniera distaccata, oppure supporti, vai ai
concerti, compri i cd di altre realtà italiane e straniere del
sottobosco metal?
Partecipiamo nel nostro piccolo alla scena metal underground con
molto interesse, ai concerti ci si scambiano i cd e ci si aiuta come si
può organizzando date o incontri per saldare ancora di più i rapporti
tra le bands... è vero, il panorama underground italiano è molto
florido, eD anche molto valido, e ha bisogno di un'attenzione maggiore
secondo me.
L'intervista si conclude qui. Ti ringrazio per
il tempo speso a rispondere alle domande anche da parte dei lettori di
Shapeless, e lascio a te la conclusione di questo nostro scambio di
parole, incitandoti a ricordare dove vi si può trovare e contattare...
alla prossima!
Grazie a voi, e colgo l'occasione per invitarvi ad ascoltare
qualche brano online in attesa che il disco veda di nuovo la luce, e ad
informarvi sui prossimi concerti.
Sito internet: http://www.myspace.com/exiledonearth