Edo Notarloberti
(Danny Boodman - Dicembre 2008)
Un'intervista ad un violinista che ha appena pubblicato un album per
archi, piano e voce? E perché no! La parola ad Edo Notarloberti.
Ciao Edo, iniziamo subito raccontando un po' la tua storia: puoi presentarti e raccontarci il tuo percorso musicale?
Ciao, sono Edo Notarloberti, umile soldato al cospetto di sua
maestà la musica. Tutto cominciò a 8 anni. Già studiavo pianoforte ed
un amico di mio padre ci regalò un violino trovato in soffitta,
rivelatosi poi un preziosissimo violino di fine '700. Era un violino
per bambini di misura ¾ e da lì cominciai la mia avventura
violinistica. Gli studi classici e parallelamente la "cantina" di casa
mia dove mi riunivo con scapestrati individui a suonare la chitarra,
heavy metal, rock etc. Cominciai precoce l'attività concertistica nella
musica classica ed un giorno un mio amico mi propose di elettrificare
il mio violino e cominciare ad utilizzarlo dove utilizzavo la chitarra.
Da lì cominciai a suonarlo nelle più disparate situazioni, dal rock al
popolare, dal blues a l'irlandese. Fu l'incontro con Corrado Videtta
degli Argine ad aprirmi lo scenario della musica post punk, neo folk e
gotica. Da lì il mio percorso nel genere con Argine, Ashram e Corde
Oblique.
Come avrai letto, non mi intendo per niente di
musica classica, quindi ti va di spiegare ai lettori quali sono le tue
influenze?
La musica classica per me è la musica "somma". Contiene in sé alla
massima potenza tutto ciò che la musica puo proporre: POTENZA,
DOLCEZZA, TECNICA, PERFEZIONE, SOGNO E REALTA'. Amo smisuratamente la
musica di Bach ed anche il "personaggio" Bach. Un rivoluzionario
assoluto. Bach per me è Dio che si è fatto musicista, e non lo dico
come elogio ma per totale convinzione. La sua musica è cosi assoluta
che non appartiene al genere umano. Non è possibile che un uomo possa
creare quella "bellezza assoluta".
Credo che la musica barocca abbia influenzato molto il mio
linguaggio violinistico mentre per quanto riguarda la mia natura
compositiva credo sia piu "romantica" che barocca.
Come è nato "Silent Prayers"?
E' nato dalla voglia di convogliare le sensazioni di un momento
della mia vita in un progetto musicale. "Silent Prayers" è questo: una
fotografia di un "passaggio" della mia vita. Grazie alla collaborazione
di altri artisti il lavoro si può dire che ha raggiunto il suo scopo.
Riascoltarlo per me è come guardare un album di fotografie.
Come ti approcci alla composizione dei brani?
Ogni brano ha un approccio a sé. Nessun brano nasce come un altro.
In generale l'elemento comune è l'ispirazione e lo strumento. Il
pianoforte è lo strumento dove normalmente compongo cercando di avere
sempre una matrice emotiva da cui attingere. Difficilmente compongo se
non c'è un input emotivo... Questo spiega anche la brevità dell'opera
"Silent Prayers".
Mi piacerebbe che tu mi raccontassi qualcosa
di tre composizioni che ho davvero adorato: "The First Was A Death
Woman", "Dark Tango" e "L'Extravagance".
"The First Was A Death Woman" era nata per il disco Ashram ma poi tolta
per motivi tecnici. Quando fu registrata io e Gigi (il pianista degli
Ashram) l'ascoltammo nel suo mega-stereo ad un volume non proprio basso
senza renderci conto che proprio sotto la stanza di Gigi c'erano
radunate delle persone attorno ad una vecchina appena morta. Quando
scendemmo le scale ci rendemmo conto della nostra involontaria
maleducazione e ne rimanemmo dispiaciuti. Da qui il titolo "la prima fu
una donna morta" ad ascoltare il nostro brano!
"Dark Tango" è un brano che scrissi molto tempo fa. La mia
passione per il tango, che suono abitualmente con un gruppo di
danzatori e musicisti argentini, è davvero forte. Ne amo il calore, la
carnalità, il sangue che scorre in quel ritmo, la danza... Per questo
spesso mi ritrovo a comporre su quel ritmo e su quel "colore".
"L'Extravagance" è scritta sul secondo tempo di un concerto di
Vivaldi tratto appunto dalla raccolta di concerto "L'Extravagance". Ho
costruito un testo sulla melodia Vivaldiana leggermente variata. Parla
della stravaganza della vita, come da vittima si diventi assassino, in
questo caso di un amore. E' un testo assolutamente autobiografico,
un'altra fotografia. Questo è forse il brano che amo di piu dell'intero
disco.
Puoi presentarci un po' i musicisti che hanno suonato con te?
Valentina del Giudice è la cantante del disco ed inoltre coautrice
dei brani che interpreta. La sua voce non credo abbia bisogno di
ulteriori commenti, la sua bellezza la trovo unica, inoltre in una
tessitura altissima riesce a conservare intatta la purezza e l'energia.
E' un'artista dalla sensibilità estrema ed una persona dalla rara
bellezza.
Martina Mollo è una giovanissima pianista dal talento
spiccatissimo. Ha una sensibilità acutissima ed una dinamica sullo
strumento propria dei grandi pianisti. Con lei ho anche un progetto di
tango e per questo il mio violino ed il suo pianoforte sono partner
abituali e si conoscono benissimo. Con lei riesco ad esprimere il
massimo della mia espressione violinistica. E' davvero un'artista con
la A maiuscola e considerando la sua giovanissima età è destinata ad un
futuro ricco di soddisfazioni ed emozioni.
Salvio Sammartino anche lui è un giovanissimo interprete dalla
voce calda e profonda. Grazie a lui i brani del disco hanno assunto un
colore preciso e particolare. La sua bravura ed intonazione mi hanno
davvero regalato due gemme nel disco. La sensibilità che accomuna i
compagni di avventura di questo disco appartiene anche a lui.
Spiccatissima.
Invece per quanto riguarda le esibizioni live, com'è la situazione in un contesto come il tuo? Riesci a suonare dal vivo?
Pochissimo. La situazione dei live in Italia è davvero critica. I
posti dove suonare sono pochi e poco adeguati, inoltre il circuito è
molto povero, per questo con un progetto come il mio risulta
praticamente impossibile suonare spesso. Inoltre aggiungi la mia
incapacità cronica di organizzare, per cui le occasioni sono davvero
poche.
Qual è a tuo parere il target ideale a cui si
rivolge questo disco? Io ho visto molte recensioni in portali metal,
come il nostro, ma immagino che non sia esattamente questo l'unico
pubblico a cui ti rivolgi...
L'idea di rivolgermi ad un pubblico in particolare la trovo molto
restrittiva. Ho avuto modo di verificare che la mia musica piace ad
un'ampia fascia di fruitori. In linea di massima spero davvero che il
messaggio musicale ed emotivo del disco possa arrivare a chiunque.
Probabilmente il canale in cui sono inseriti i gruppi di cui faccio
parte, Ashram, Corde oblique e Argine, saranno privilegiati perché lì
il mio nome è forse piu noto, ma mi auguro davvero possa piacere a
tutti.
Una volta ho ascoltato una conferenza di
Giovanni Allevi in cui diceva che la musica classica si è un po' troppo
chiusa in una torre d'avorio e che invece dovrebbe tornare a rivolgersi
alla gente comune, piuttosto che all'elite. Sei d'accordo?
No. Non sono pienamente d'accordo. Credo che la musica classica ultimamente abbia perso un po' della sua
purezza proprio per far fronte, probabilmente, ad una crisi
discografica. I prodotti discografici ed i concerti ripropongono sempre
gli stessi repertori. Credo che la musica classica debba conservare
quello spirito di ricerca e rispetto che ha avuto dagli anni '50 in poi
fino agli anni '80. Alla musica classica ci si arriva, bisogna, come
dire, "conquistarla". Quello che invece credo che sia importantissimo è
che la televisione ed il teatro debbano permettere a tutti di fruirne.
Non significa che la musica si sia chiusa in una torre d'avorio, ma
probabilmente la cultura delle veline e di Gigi D'Alessio proposta dai
nostri mass media l'ha segregata in una torre ben più solida di una
torre d'avorio. Sarebbe bello avere una televisione che in prima serata
ti proponga musica classica di alta qualità, che una trasmissione come
"Amici" sia fatta in un conservatorio od in una scuola di ballo
classico. Ti ripeto, non è la musica classica che si è chiusa ma
l'hanno rinchiusa. Rinchiusa in orari televisivi da film hard, prezzi
nei teatri da 150 euro a poltrona. Mettiamoci in testa che il REGIME
culturale nel quale ci troviamo ci vuole ottusi e ci bombarda con
escrementi musicali sparati da televisioni, radio e giornali. Per cui
scalare la torre dove è rinchiusa la musica classica è solo un compito
nostro.
Qualche compositore moderno che ti piace e ci consigli?
Non ho un compositore moderno da consigliare. Credo che il più moderno di tutti sia e rimanga Bach.
Hai altri progetti in cantiere?
Sì, diciamo che in mente ho in progetto un altro disco. Spero di concretizzarlo nel prossimo anno.
Bene, è tutto, quindi lascio a te la conclusione.
Innanzitutto ti ringrazio per l'occasione che mi stai offrendo per
parlare del mio progetto. Concludo dicendo ed invitando tutti ad aprire
le orecchie: siamo in un mondo rumoroso dove il rumore è ciò che ci
distrae dalle cose silenziose. Quelle che sono lì e non fanno rumore,
ma che sono forse le più preziose. Invito tutti a spegnere radio e
televisione e cercare la preziosa arte dei silenziosi.
Sito internet: http://www.edonotarloberti.it/