Death Heaven
(Hellvis - Luglio 2008)


Tornano i Death Heaven con un nuovo, grande album. Non credo ci sia bisogno di dilungarsi in questo cappello introduttivo: lasciamo che siano gli artisti ad esprimersi!



Ciao ragazzi! L'attesa per il vostro primo full-length è stata piuttosto lunga, ma direi che ne è valsa la pena! "Viral Apocalypse" porta a maturazione le idee già espresse in "Techno Decomposition World", candidandovi come una delle migliori death metal band del nostro paese! Siete soddisfatti di come è venuto fuori questo "Viral Apocalypse"? C'è qualcosa che, a registrazioni ultimate, vi abbia lasciato perplessi e vorreste poter cambiare?
Ciao Hellvis, grazie per i complimenti. Siamo soddisfatti dell'album, ci abbiamo lavorato veramente a lungo e possiamo dirci orgogliosi del risultato finale. C'è sempre qualcosa che sarebbe potuta venire meglio, ad esempio la batteria non è il massimo, ma purtroppo per motivi principalmente economici abbiamo dovuto optare per i suoni triggerati. Adesso comunque guardiamo in avanti, quando torneremo a registrare cercheremo di migliorarci. Andrea non è persona da starsene con le mani in mano, continua ad imparare e sperimentare, sono certo che ci stupirà con un'altra ottima produzione.

Com'è stato accolto "Viral Apocalypse" dalla critica e dal pubblico? E come stanno andando le vendite?
Direi che è stato accolto abbastanza bene, ai concerti è capitato di ricevere tanti complimenti e anche di vendere diverse copie dell'album in una sola serata. A livello di critica, le valutazioni sono in genere positive, pur essendoci opinioni contrastanti.Qualcuno ci elogia, altri ci rimproverano una mancanza di personalità e così via, però finora non ho ancora letto una stroncatura vera e propria.
A livello di vendite non abbiamo dati precisi, sono state stampate un migliaio di copie come prima tiratura e più di metà sono già state vendute, scambiate o distribuite.

Siete soddisfatti del lavoro della Punishment 18 Records?
Sì, è un'etichetta giovane ma molto seria e motivata. Prima di firmare per loro ci siamo incontrati faccia a faccia e da quel momento abbiamo capito che sarebbe stata la scelta giusta. Penso che per un gruppo giovane sia importante avere alle spalle una label come la Punishment 18, che crede molto nell'underground italiano.

Del vostro nuovo CD stupisce il perfetto equilibrio tra complessità tecnica e fruibilità delle canzoni. Come sono nate queste nuove canzoni dei Death Heaven? Partite da uno scheletro compositivo che viene via via raffinato, oppure le composizioni assumono una forma quasi definitiva sin dalle prime prove? E quanto influisce, ognuno dei musicisti, nella realizzazione di un brano?
Matteo e Andrea compongono riff in continuazione; spesso non si limitano alle chitarre, ma delineano anche la ritmica della batteria che ci potrebbe star bene assieme. Quando abbiamo un buon numero di riff, si prova a metterli assieme, scegliendo quale sia più adatto ad aprire il brano, quali si legano meglio tra loro e così via. Non c'è assolutamente uno schema predefinito. Spesso è un processo lungo, e di quando in quando può capitare che il brano venga rifinito in seguito, perché magari alla lunga ci sembra che qualcosa non funzioni per il verso giusto. Ad esempio, proprio prima di iniziare le registrazioni abbiamo tagliato una parte in mezzo a "Sacrifical Ritual Of The Ugarit Dead", dopo quasi due anni che l'avevamo composta.

"New Virus Baptism" è una canzone piuttosto datata, ma di sicuro effetto. Si tratta, a parer mio, di una delle vostre composizioni più belle. Come mai avete scelto proprio questa canzone come opener, e come spunto per il titolo del CD? Ha qualche significato particolare per voi?
Non ha un significato particolare, ma è stata forse quella che ha segnato un punto di svolta per lo stile del gruppo. Ad Andrea è piaciuto molto il testo, e così ci ha proposto di richiamarlo anche nel titolo dell'album, tutto qua. E' un brano veloce e diretto, che non dà tregua, per cui ci stava bene in apertura. Anche ai concerti iniziamo sempre con questa canzone.

Altro brano di grande rilievo è "Interior War", che si distingue sia per l'alternarsi tra sezioni ultraviolente ed altre più evocative, ma anche per un arrangiamento spettacolare. Cosa ci potete dire su questa canzone?
Se non ricordo male, ci siamo trovati per due mesi di fila in sala prove a comporre questa canzone. All'inizio non ci convinceva, la strofa era strutturata in maniera diversa, non ci piaceva; così l'abbiamo riarrangiata da capo e il brano ha cambiato radicalmente volto, diventando uno dei più cattivi del CD. Andrea ci ha messo un testo molto incazzato, frutto di un periodo difficile che ha dovuto affrontare.
Anche sul prossimo CD ci saranno canzoni devastanti con qualche break molto rilassato, nel quale i chitarristi possono concentrarsi su assoli, melodie ed arrangiamenti. Il nostro intento, comunque, è quello di mettere insieme tanti elementi, a volte contrastanti, nel modo più brutale possibile.

Discorso a parte credo che meriti "Sacrifical Ritual Of The Ugarit Dead", secondo me un po' la mosca bianca del CD. Come stile compositivo, struttura, testo, utilizzo della melodia e potenziale evocativo, si distingue un po' da tutto il resto delle composizioni. Siete d'accordo con me?
Sì, "Sacrifical Ritual Of The Ugarit Dead" ha un fascino orientale e non assomiglia a nessun'altra canzone dei Death Heaven. E' diversa, ma non credo stoni moltissimo all'interno di "Viral Apocalypse". E' pur sempre un brano nostro, nel quale abbiamo sperimentato qualcosa di nuovo, come l'inserimento del didjeridoo.

Come state promuovendo il CD? State organizzando date particolarmente interessanti?
Rispetto ai nostri standard, abbiamo suonato un buon numero di concerti da autunno in poi, e a inizio dicembre siamo andati anche in Austria per una data. Per i prossimi mesi non si farà nulla, dopo le ferie riprenderemo con due festival, uno il 6 settembre in provincia di Vicenza e l'altro, il Metal Disorder, il 20 settembre a Milano. Se possibile, vedremo di organizzare qualche altro show, a riguardo il sito internet è sempre aggiornato.

State già componendo nuove canzoni? Cosa pensate che dovremmo attenderci dai Death Heaven per il futuro?
Come ti dicevo, Andrea e Matteo continuano a comporre senza sosta. Solamente durante le registrazioni non abbiamo il tempo per metterci a studiare nuove canzoni. Attualmente ne abbiamo già composte quattro, una delle quali la suoniamo regolarmente dal vivo. I testi non sono definitivi, quindi non posso darti alcun titolo. Un'altra canzone è stata cestinata perché non ci convinceva al 100%, comunque alcune parti non erano affatto male e forse verranno riutilizzate in futuro.
Stilisticamente si tratta sempre di un death metal aggressivo, più veloce che in passato; ci sono riff decisamente più tecnici, alcuni passaggi strani e ipnotici, qualche arpeggio e ritmiche contorte. Cerchiamo di evolverci, partendo da quello che abbiamo fatto su "Viral Apocalypse". Come novità, posso segnalarti che utilizzeremo anche chitarre a 7 corde.

Due parole sulla scena techno-death italiana: che opinione avete in proposito?
Indubbiamente gruppi come Coram Lethe, Illogicist, Gory Blister e i riformati Sadist sono di ottimo livello. Non so se questo basta a creare una scena vera e propria, però da qualche parte nel nostro paese ci sono di certo gruppi validi e anche fan che li apprezzano. Più in generale, vedo la scena death in buona salute, ci sono band che stanno riscuotendo ampi consensi anche all'estero, cosa che fino a qualche anno fa capitava con meno frequenza.

Bene questa breve intervista è finita! A voi le ultime parole!
Grazie dell'intervita e dello spazio concessoci! Grazie anche a tutti quelli che hanno apprezzato il nostro CD e che sono venuti a vederci dal vivo.



Sito internet: http://www.deathheaven.org/