Black Succubi
(Danny Boodman - Novembre 2006)


Non si risparmia Thomas Pedersen, il chitarrista dei Black Succubi, e ci racconta con dovizia di particolari la storia del gruppo, le speranza e i sogni di questa ottima realtà della scena danese.



Ciao ragazzi, benvenuti su Shapeless Zine e grazie per questa intervista. Vi va di presentare un po' la band e la vostra storia?
Ciao Danny, io sono Thomas Pedersen, il chitarrista. I Black Succubi sono nati nel 2004 come progetto da studio mio e di Jems B (il batterista). Suonavamo assieme in un altro gruppo, i Sons Of Tomorrow, ma volevamo provare qualcosa di nuovo. Abbiamo scritto 4 canzoni e le abbiamo registrate con il nostro vecchio amico Stefan Krey alla chitarra solista e Mike Moses, il cantante dei Black Rose (cover band dei Thin Lizzy).
Il demo venne bene e decidemmo di continuare come un gruppo a tutti gli effetti. Purtroppo Mike Moses ci lasciò presto. Noi continuammo a scrivere canzoni e presto reclutammo come cantante il norvegese Yngve, che stava studiando nella nostra città, Copenhagen. Si aggiunse anche Jesper Brogaard al basso e registrammo 13 nuove canzoni. Purtroppo non vennero mai pubblicate dal momento che Stefan Krey lasciò il gruppo e più tardi Yngve tornò in Norvegia. Ci rifiutammo di mollare e chiamammo il nostro vecchio amico, nonché cantante della nostra vecchia band, Jan Lundstrøm e gli chiedemmo di unirsi a noi. Accettò la sfida. A quel punto avevamo bisogno di un secondo chitarrista. Avevamo visto Michael Larsen suonare nei locali della zona e come band di supporto ai Black Succubi con il suo gruppo, i Crafted. Pensavamo che questo tizio davvero spaccasse il culo, così lo chiamai e gli chiesi di fare degli assoli nel nostro nuovo demo. "No Problem", disse, e dopo alcune prove divenne un membro stabile del gruppo.
Così questa è la nostra attuale line-up:
Voce: Jan Lundstrøm (ex Sons Of Tomorrow )
Chitarra: Thomas Pedersen (PitchBlack, ex Sons Of Tomorrow, ex Bleak )
Chitarra: Michael Larsen (Crafted, Judas Priest cover)
Batteria: Jens Berglid (Fate, Martie Peters Group, ex Iron Fire)
Basso: Jesper Brogaard (Judas Priest cover, ex 7Thorns, ex Symbolic)

Quali sono sono state le influenze maggiori del vostro sound?
All'inizio eravamo molto ispirati dai Black Label Society. Probabilmente lo puoi ancora sentire, ma abbiamo aggiunto molta altra roba thrashy, tipo Testament/Exodus e mischiati con alcuni ritornelli catchy influenzati da Europe e Whitesnake.

Come mai avete scelto il nome Black Succubi?
Come tutte le nuove band avevamo bisogno di un nome. Volevamo qualcosa con "Black" dal momento che sia io che Stefan (il primo chitarrista) suonavamo delle Custom Les Paul's nere. Ci imbattemmo nel mito dei succubi. I Succubi sono demoni femminili che fanno l'amore con uomini addormentati. Gli uomini non si svegliano più perché prosciugati delle loro energie. I Succubi sono creature incredibilmente belle, pur avendo code di gatto, corna demoniache e ali di pipistrello. E così siamo finiti col chiamarci Black Succubi.

Penso che la vostra proposta sia al tempo stesso moderna e classica, sei d'accordo? Si tratta di qualcosa che è nato così per caso o è una scelta deliberata?
Sì, sono assolutamente d'accordo. Come ti dicevo prima noi tutti amiamo il thrash della vecchia scuola, così come la roba melodica e un po' glam degli anni '80. Siamo delle vecchie bagasce, ahahahah. Ci piacciono anche delle cose più nuove come Black Label Society, Alter Bridge, Disturbed, In Flames, Arch Enemy ecc. Non che ci pensiamo molto: suoniamo solo quello che ci piace e sentiamo adatto a noi. Cerchiamo di prendere dei riff duri e di combinarli con delle melodie catchy, per poi ficcarci dentro qualche assolo bluesy e melodico.

Come mai avete deciso di autoprodurvi questo album? Ora avete trovato un'etichetta?
Due etichette ci hanno fatto un'offerta, ma erano davvero pessime. Nessun tour di supporto al CD, dovevamo essere legati a loro per 6 dischi e MERDA! Cose così. Così abbiamo deciso di pubblicarci da soli su iTunes e portali simili. Abbiamo firmato un accordo di promozione con la Two Side Moon e la SLW Promotion per il Regno Unito e adesso stiamo cercando qualcosa di simile per la Germania e la Danimarca.
Penso che entro 10 anni le case discografiche così come le conosciamo spariranno: ora è molto più facile ed economico registrare un CD e l'iPod è entrato nell'industria musicale. La maggior parte dei giovani non sono interessati al CD con libretto e tutto. Si scaricano la musica che preferiscono e basta. Dobbiamo accettarlo. E' il futuro e l'industria discografica deve capirlo, invece continuano a combatterlo pubblicando edizioni speciali in differenti colori, bonus track e ogni genere di paccottiglia. Personalmente amo leggere i testi e i ringraziamenti nei CD, ma io sono uno della vecchia scuola, ahaha.

Cosa puoi dirmi della scena danese?
La scena danese sta andando bene. Abbiamo un sacco di band di talento come i Volbeat che sono la band del momento. Stanno avendo un sacco di successo con il loro rockabilly metal. Poi c'è ancora la vecchia guardia come gli Illdisposed che vanno alla grande nonostante i molteplici cambi di line up. Poi ci sono Mnemic, Mercenary, Raunchy, As We Fight, Royal Hunt e i miei preferiti, i Pretty Maids.
Poi ci sono un sacco di giovani band che devono ancora emergere dall'underground danese.

E cosa puoi dirmi degli ospiti che si sentono nell'album?
Su "Troubled Times" e "Psychotic Meltdown" abbiamo Kirk Backarach che suona alcuni assoli. Kirk è il chitarrista di una band power danese, gli Iron Fire. Kirk è un chitarrista di grande talento e un nostro grande amico; Jens B suonava la batteria negli Iron Fire e io ho suonato un paio di volte con loro come session. Quindi è stato un divertimento avere Kirk a duettare con Mike su queste due canzoni.
Su "Cry for your brother", invece, abbiamo il leggendario Hank Shermann che ci regala uno dei suoi classici assoli. Hank è davvero una leggenda ma è anche uno dei musicisti più gentili e disponibili che abbia mai incontrato. Lo conosco fin dal 1999 quando provavo nello studio di fianco al suo. Hank è anche un ottimo fotografo e sono sue la maggior parte delle foto della band negli ultimi nove anni.
Su "Troubled Times", inoltre, volevamo una voce femminile, così quando Hank ha iniziato un progetto con questa ragazza californiana, Rachelle Ramm, le abbiamo chiesto di raggiungerci in studio e lei ha registrato tutto quello di cui avevamo bisogno: ha un talento incredibile ed è anche un'ottima persona.

Di cosa parlano i testi?
Di tante cose, ma principalmente di demoni interiori e cose del genere, ma anche di problemi ambientali e della civiltà occidentale che compra, usa e abusa di cose di cui non ha davvero bisogno.

Come sono andate le registrazioni?
Ho la fortuna di avere uno studio personale, gli Eraplug Studios. Abbiamo fatto delle pre-registrazioni di tutte le canzoni, poi le abbiamo ascoltate bene e abbiamo cambiato qualcosa qua e là prima di registrare tutto di nuovo. È filato tutto liscio e pio abbiamo discusso un po' su chi avrebbe dovuto fare il mix finale. Abbiamo alcuni produttori davvero in gamba in Danimarca, specialmente Tue Madsen (Rob Halford, The Haunted, Hatesphere) e Jacob Hansen (Volbeat, Raunchy, Mercenary, Destruction) ma loro vengono usati dalla maggior parte delle band danesi e noi volevo provare qualcun altro, in modo da avere un sound diverso. Sono molto contento di come sia venuto il missaggio che senti sull'album.

Cosa ascolti in questo periodo?
Al momento mi sto gustando il nuovo CD degli AC/DC, "Black Ice". Mi piace molto, anche se c'è un pezzo, ma anche cinque, che si poteva tranquillamente escludere, ahahah. Sto ascoltando anche "The Formation Of Damnation" dei Testament, "The Atrocity Exhibition" degli Exodus, "Christ Illusion" degli Slayer e il mio preferito di sempre: i Pride 'n' Glory di Zakk Wylde.

State pensando a un tour?
Faremo un mini tour di sette date in UK a partire dal 16 novembre. Sono le nostre prime date fuori dalla Danimarca come Black Succubi e quindi siamo molto eccitati. Speriamo di poter venire presto in Italia e nel resto d'Europa.

Altre novità?
Abbiamo un paio di date in Danimarca, dopo il tour inglese, e poi ci metteremo a scrivere le canzoni per il prossimo album. Abbiamo già un demo di sei pezzi ma probabilmente cambieranno un po' prima di essere registrate. E poi speriamo di poter fare un vero tour europeo.

E' tutto, a te i saluti finali.
Grazie per l'interesse nei confronti dei Black Succubi. Lo apprezziamo molto. Scaricatevi il nostro album da iTunes, apritevi una birra, fate headbanging e cantate forte. Grazie!



Sito internet: http://www.blacksuccubi.dk/