Guida al Thrash - Evoluzioni Varie
(teonzo - Ottobre 2002, riveduto PaulThrash - Ottobre 2009 con la consulenza di Linho)
In questa carrellata, si cercherà di parlare dei vari gruppi e delle varie correnti che traggono origine dal thrash, per poi evolversi verso altri lidi, a seconda dei casi più o meno distanti dal punto di partenza. Pertanto non si potrà definirla una vera e propria guida ad uno specifico genere, essendo più che altro un elenco di nomi sparsi e senza continuità; ciò poiché dal thrash si sono diramate un notevole numero di "concezioni" differenti, e cercare di intessere un discorso logico e filante è pressoché improbabile, se non impossibile. Così come è impossibile descrivere "ad hoc" ognuna di queste evoluzioni, causa l'elevato numero di esse e la loro diversità intrinseca; si cercherà di riassumere tutto all'osso. Per ulteriori informazioni, basta spulciare fra l'elenco delle centinaia di recensioni già inserite nel database di Shapeless, e scoprire più nel dettaglio gli album in questione.
Troverete di seguito una panoramica riguardante tutti quei gruppi che non sono catalogabili in un genere ben preciso, e che nella maggior parte dei casi hanno ottenuto meno successo di quanto realmente ne meritassero, risultando peraltro sconosciuti alla maggior parte dei metalheads, seppur dotati di qualità artistiche decisamente elevate. Sia chiaro, prima di lanciarsi alla scoperta di questi gruppi, è consigliabile conoscere almeno i capostipiti e le colonne portanti del thrash canonico, al fine di non "rischiare di fraintendere" quanto si cela dietro a queste varie evoluzioni.
I due gruppi alla base delle varie evoluzioni del thrash sono sicuramente gli svizzeri Celtic Frost ed i texani WatchTower.
I Celtic Frost (N.B. la pronuncia corretta è "keltik frost", non "seltik frost") con i loro album "To Mega Therion" (1985) ed "Into The Pandemonium" (1987, questo il titolo del loro apice compositivo, nonché un disco semplicemente epocale) mostrarono al mondo metal come fosse possibile sperimentare nuove soluzioni, includendo nel proprio stile le influenze più disparate. Si usa definire "Into The Pandemonium" col termine "avantgarde-thrash", proprio perché ha una riconoscibile base thrash, ma va oltre il pensiero del genere, diventando il primo lavoro metal d'avanguardia della storia. I Celtic Frost risulteranno una delle più grosse influenze per tutto il metal estremo, dal thrash, al black, al death e tutto ciò che ne consegue. Soprattutto non si può parlare di metal d'avanguardia (o sperimentale, che dir si voglia) senza conoscere questo gruppo.
I WatchTower sono la band che ha dato i natali al techno-metal, in questo caso al techno-thrash. Prima del loro "avvento" il genere metal non era certo rinomato per una tecnica strumentale posta in primo piano, né tantomeno esistevano gruppi con obiettivo principale una forma canzone dalla struttura elaborata. Fino al 1985 compreso, i gruppi metal si proponevano come fine ultimo principalmente l'impatto sul pubblico e la violenza sonora, badando più alla sostanza che alla forma. Nel 1986 uscì l'esordio dei WatchTower dal titolo "Energetic Disassembly", un vera pietra miliare che diede una forte scossa al mondo dell'heavy metal. Tra questo e tutti gli album usciti in precedenza v'era un abisso in termini di esecuzione tecnica e complessità dei brani: la sezione ritmica si muoveva con disinvoltura fra tempi pari e dispari, risultando tutt'oggi una delle migliori nella storia del metal. Il punto a favore dei WatchTower, nonostante l'enorme complessità delle canzoni, è proprio il forte impatto che la band è sempre comunque riuscita a mantenere nel proprio stile; non si può negare che "Energetic Disassembly" sia un album thrash. Questo prodotto influenzò moltissimi gruppi, nonostante non fosse stato stampato in un gran numero di copie, e sarà la base di partenza per tutto il metal tecnico che uscirà negli anni a venire, partendo dal techno-thrash, passando per il techno-death e finendo al "prog metal" (seppure quest'ultimo abbia da sempre basato le proprie radici sul prog rock degli anni '70; si legga il nome Rush in particolare, essendo il super trio canadese punto di riferimento per la maggior parte delle band sorte in seguito, N.d.P.). La band pubblicherà un secondo album dal titolo "Control And Resistance" (1989), ancora più spinto in termini di tecnica di "Energetic Disassembly", ma mancante di quella evidente venatura thrash che aveva caratterizzato il suo predecessore.
Come già detto, dal primo album dei WatchTower prese il via il movimento del techno-thrash (che a sua volta ispirerà quello del techno-death). Con techno-thrash ci si riferisce esplicitamente a quegli album che hanno una base thrash, ma fondano la propria peculiarità principalmente sulla tecnica e sulla laboriosità delle canzoni; non troviamo di conseguenza proposte puramente e prettamente violente, ma una raffinata ed elaborata mescolanza fra l'aggressività dei riff thrash e strutture intricate e cervellotiche. Da notare, a scanso di equivoci, come il prefisso "techno" sia la contrazione di "technical", senza avere nulla a che vedere con la techno-dance in voga in altri "ambienti", anche perché si parla di techno-thrash dalla fine degli anni '80, mentre il termine techno-dance risale solo all'inizio degli anni '90.
Gli album definibili techno-thrash sono un numero decisamente esiguo, ed il passo migliore (per la piena comprensione di quanto si sta introducendo) non può che risultare sempre l'ascolto diretto dei lavori. Comunque sia, i due album che più si avvicinano all'esordio dei WatchTower sono il debut dei tedeschi Sieges Even, dal titolo "Life Cycle" (1988), ed il secondo album degli australiani Taramis, "Stretch Of The Imagination" (1991), a dimostrare fin dove fosse arrivata l'influenza dei WatchTower. Due fra i migliori gruppi techno-thrash seguiti ai WatchTower sono stati sicuramente Realm e Toxik, entrambi statunitensi, ed entrambi autori di due soli album (anche se per i secondi si parla proprio attualmente di un ritorno sulle scene con un nuovo lavoro, N.d.P.), di cui non si possono che consigliare il debut dei Realm ("Endless War", 1988) ed il secondo capitolo discografico dei Toxik ("Think This", 1989), due album che condensano il significato di melodia e tecnica con risultati assolutamente impagabili. Un altro combo meritevole di attenzione sono gli americani Anacrusis, che dopo aver esordito come seguaci di sonorità tipicamente Slayer, arrivarono a sfornare due album di thrash totalmente cervellotico, ossia il terzo "Manic Impressions" (1991) ed il quarto "Screams And Whispers" (1993); resta da dire che le avvisaglie del cambiamento già potevano essere riscontrate nel precedente "Reason", edito dalla Active nel 1989. Da ricordare, sempre provenienti da oltreoceano, gli americani Tourniquet, noti le tematiche cristiane e per una densa discografia alle spalle, senza aver mai raccolto il minimo successo; si può vivamente consigliare "Microscopic View Of A Telescopic Realm" (2000), relativamente recente. Per concludere la panoramica, una rapida citazione di altri album techno-thrash apparsi in periodi ravvicinati: il terzo dei tedeschi Deathrow dal titolo "Deception Ignored", del 1988 (la proposta iniziale del quartetto teutonico era legata al thrash del proprio paese, con puntate decisamente riconoscibili alla Bay Area, per poi virare con il sopracitato album ed il seguente ed ultimo "Life Beyond" verso sonorità techno), il secondo dei belgi Target "Master Project Genesis", del 1988, il secondo dei canadesi DBC "Universe", del 1989, "Presage of Disaster", del 1989, dei Midas Touch e l'unico degli americani Arcane "Destination Unknown", del 1990. Ultimo, non come importanza, l'unico album dei californiani Blind Illusion dal titolo "The Sane Asylum" (1987): il membro principale era il chitarrista cantante Mark Biedermann, la stessa persona che si curò della chitarra di "Imaginos" dei Blue Öyster Cult, oltre al basso di "Victims of Deception", secondo album degli Heathen, ma va fatta notare la presenza in line-up del chitarrista Larry Lalonde (proveniente dagli storici Possessed) e del bassista Les Claypool (che rimase in lizza fino all'ultimo per colmare il vuoto lasciato da Cliff Burton nei Metallica). Questi due musicisti in seguito daranno vita ai Primus, uno dei gruppi più folli e geniali degli anni '90.
Per chiudere con il discorso techno, non è scorretto annoverare fra le fila degli esponenti del filone technical thrash i canadesi Annihilator, che sotto la guida del leader e compositore (nonché uno fra i migliori axeman in circolazione nel panorama metal) Jeff Waters, hanno dato alle stampe, in particolare ad inizio carriera, album epocali e dai forti connotati tecnici; per farsi un'idea della proposta, è consigliabile l'ascolto di "Alice In Hell" (1989) e "Never, Neverland" (1990).
Seppur ne sia già stata fatta menzione nella Guida al Thrash "generico", non ci si può esimere dal far notare come molti nomi famosi (e meno famosi) abbiano cercato di arricchire ed evolvere il proprio sound verso la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. La critica volle indicare questa propensione etichettandola come techno thrash: si può assumere che il concetto alla base sia la proposta primigenia, infarcita di una maggiore consapevolezza degli stessi musicisti nell'utilizzo delle proprie "armi". Attenzione: il concetto di techno thrash in questi casi è completamente differente dalla piega che assume a fianco di un nome come quello dei Watchtower, non avendo a che fare il più delle volte con raffiche di tempi dispari e controtempi in successione (giusto per dare una semplicistica idea di fondo). In ordine temporale, potremmo citare alcuni degli esempi che ricorrono tutt'ora, ovvero l'"...And Justice For All" (1988) dei Metallica (e già si spiega la differenza insita nello stesso aggettivo "technical", parecchio distante da un album come "Energetic Disassembly"), il secondo album dei tedeschi Paradox (attualmente ritornati sulle scene con due ottimi prodotti), "Heresy", del 1989, "Rust In Peace" (1990) dei Megadeth, riconosciuto da molti come il capolavoro della band di Mustaine, chiaro esempio di come velocità, tecnica, melodia ed un sano concentrato di thrash metal possano convivere in un unico album, "Twisted Into Form" (1990) dei Forbidden, "By Inheritance" (1990) dei danesi Artillery, "Time Does Not Heal" (1991) dei Dark Angel, "Victims of Deception" (1991) degli Heathen, ed infine "Nothing'$ $acred" (1991) dei Laaz Rockit. Sia ben chiaro ancora una volta, questi sono solo alcuni degli album che si potrebbero citare, forse gli esempi più brillanti, e occorre ribadire come siano comunque distanti dalla concezione di techno thrash fornita in principio di questa carrellata.
Un'altra corrente partita dal thrash è quella del cosiddetto "thrash progressivo". Il termine non è propriamente corretto, perché non si tratta di musica realmente progressive, ma è divenuto d'uso comune. Si parla di thrash progressivo quando si ha a che fare con gruppi che mescolano l'impatto del thrash con le soluzioni tipiche del "prog metal"; la differenza che lo separa dal techno-thrash è molto sottile (quasi inesistente), e possiamo dire dipenda esclusivamente dall'opinione personale. E' curioso notare come i primi gruppi thrash progressivo siano antecedenti ai primi gruppi prog metal. Nel thrash progressivo potrebbero rientrare gli stessi WatchTower (soprattutto con il secondo album, ed in parte col primo), ma i veri capostipiti sono i texani Juggernaut (fra le cui fila si annoverava Bobby Jarzombek, fratello di Ron dei WatchTower, nel ruolo di batterista), autori di due album, "Baptism Under Fire" (1986) e "Trouble Within" (1987). Altri gruppi che possono rientrare nel genere sono i tedeschi Battlefield, gli americani Believer, i tedeschi Depressive Age (anche se sarebbe più corretto definirli "thrash depressivo"), i tedeschi Despair, gli olandesi Donor, gli svedesi Hexenhaus, gli italiani Lost Innocence, i tedeschi Megace (la cui particolarità era legata alla cantante Melanie Bock, la quale passava dallo scream, al growl, al cantato melodico senza particolari problemi), gli americani Tension, i danesi Unleashed Power ed i tedeschi End Amen, band nata da una costola dei Deathrow (Uwe Osterlehner, al lavoro su "Deception Ignored" e "Life Beyond") con un solo album all'attivo, "Your Lost Orison" del 1992.
Seppur non li si possa definire in maniera definitiva thrash metal, ma inconfutabilmente progressive, due nomi che hanno fatto molto parlare di sé negli ultimi anni sono stati quelli degli Spiral Architect e dei Control Denied, entrambi con un solo album all'attivo. I primi e meno conosciuti, provenienti dalla fredda Norvegia, hanno dato alle stampe "A Sceptic's Universe" nel 2000, grazie alla Sensory; forse uno dei pochissimi album che può davvero essere avvicinato all'esordio dei Watchtower, per lo meno per quanto riguarda la tecnica ed il modo di concepire i brani. I secondi altro non sono che il progetto parallello del compianto Chuck Schuldiner, che nel 1999 ci regala "The Fragile Art of Existence", prodotto dalla Nuclear Blast; l'idea iniziale del fondatore dei Death era stata creare una band di semplice heavy metal, ma ascoltandolo non si potrà non notare l'influsso che la scena thrash più articolata aveva avuto in lui e nel suo modo di comporre.
Per quanto riguarda l'Italia, va detto che anche da noi ci fu anche qualche timido tentativo di provare a far qualcosa di tecnico e personale.
Limitando il campo d'azione ai primissimi anni '90, da menzionare sicuramente l'esordio dei torinesi Broken Glazz, che contiene diversi spunti avvicinabili al techno-thrash, oppure i Techrome di Torino, che rilasciarono come unica testimonianza discografica un brano sulla compilation "Nightpieces 2" curata dalla Dracma records, oltre ovviamente ad - almeno - un demotape.
Diverso il discorso per una band come i cosentini, ma torinesi di adozione, Headcrasher, che seppur non inquadrabili come puro techno-thrash, furono caratterizzati da un approccio e una maturazione notevole, almeno per l'epoca. Il secondo disco, intitolato "Introspection", è un buon esempio di quanto detto; non trascendentale, ma certamente rimarchevole, sopratutto se rapportato alla scena italiana dell'epoca.
Stesso discorso per i Braindamage - guardacaso anch'essi di Torino - molto personali, voiviodiani a tratti e decisamente coraggiosi nell'ambizioso esordio "Signal De Revolta".
Si fecero notare anche i napoletani Randagi, che ebbero breve esistenza ma arrivarono alle incisioni discografiche, non immuni in seguito da influenze crossover.
Potremmo infine ricordare anche gli Anactoria di La Spezia, l'unico demo dei Blind Mirror di Roma, i laziali Nemesis (che per un periodo schierarono in formazione un chitarrista fenomelale) oltre ai già citati Lost Innocence, il cui unico disco è comunque del '96.
Dal thrash nasce anche quanto si è soliti chiamare "post thrash", o raramente "power thrash" (che va inteso come "thrash potenziato", e non come incrocio tra power metal e thrash metal; attualmente il termine assume al contrario questa concezione, e potremmo citare gli Iced Earth, anch'essi dagli USA, per esplicare il concetto). Gli esponenti senz'altro più noti sono gli americani Pantera, che col loro quinto album "Cowboys From Hell" cambiarono completamente stile, passando da un classico heavy metal ispirato ai propri compatrioti americani del cosiddetto filone US Power, ad un thrash decisamente più tirato e carico di groove. Questa corrente ottenne un grosso successo negli anni '90, basti solo citare i primi Machine Head e tutta la serie di cloni che ne conseguirono. Quanto è sfuggito ed è tutt'ora oscuro alla gran parte del mondo metal è che i veri ed indiscutibili creatori di questo sottogenere sono stati gli americani Exhorder. I Pantera hanno ripreso lo stile di questo gruppo, riuscendo a raggiungere il proprio successo planetario grazie alla produzione da parte di una major, con la conseguente maggior pubblicità e visibilità che ne deriva. I veri antesignani del genere sono gli Exhorder; sarà facile, ascoltando i loro lavori, pensare a come lo stile vocale di Kyle Thomas sia pressoché identico a quello di Phil Anselmo. La frase andrebbe letta esattamente il contrario: Anselmo, su "Power Metal" (precedente a "Cowboys From Hell"), cantava in maniera decisamente differente, e prese spunto da Thomas dopo aver essere venuto a conoscenza degli Exhorder. Ne sono una prova il fatto che gli Exhorder siano citati nei ringraziamenti di "Cowboys From Hell", ed il fatto che mentre i Pantera incidevano "Power Metal" (1988), gli Exhorder davano alle stampe il loro primo demo, con distribuzione a livello mondiale. Non fatevi ingannare dalla concomitanza dei due album: il primo dei due Exhorder ("Slaughter In The Vatican") risale al 1990, esattamente come "Cowboys From Hell" dei Pantera: neofiti, stampatevi in testa questa verità incondizionata, ovverosia che la nascita di uno dei generi maggiormente in voga attualmente la si debba agli Exhorder in primo luogo.
Un gruppo che merita un discorso totalmente a parte sono i canadesi Voivod. Partiti come seguaci dei Venom con i primi due album, aggiunsero prima atmosfere tecnologiche ed industriali al loro sound (nel terzo "Killing Technology" del 1987), poi influenze dal rock psichedelico e da quello progressivo ("Dimension Hatröss" del 1988 e "Nothingface" del 1989), perdendo in seguito quasi totalmente la componente thrash ("Angel Rat" del 1991 e "The Outer Limits" del 1993), per tornare alla violenza del passato con "Negatron" del 1995 e "Phobos" del 1997.
Un altro gruppo molto personale, che non ha raccolto quanto meritava, sono gli svizzeri Coroner. Partiti come roadies dei Celtic Frost (difatti Tom G. Warrior figura come ospite vocale nel primo demo della band, "Death Cult"), questo gruppo sfornò cinque album, tutti di qualità decisamente elevata. Lo stile è sempre risultato molto oscuro ed oppressivo, e se inizialmente la velocità nelle composizioni era una componente fondamentale, insieme alle indubbie influenze di stampo neoclassico, con gli ultimi due album ("Mental Vortex", del 1991, e "Grin", del 1993) si giunge a lidi altamente cervellotici e complessi, che pur perdendo la dinamicità e l'impatto primigenio, elaborano una visione tecnica del genere ancora una volta personale ed originale, insomma, un trademark. Un gruppo da riscoprire, assolutamente.
In precedenza si era accennato al primo album dei tedeschi Sieges Even, qui di seguito una retrospettiva dei quattro successivi, che possono essere suddivisi in due coppie. La prima è composta da "Steps" (1990) e da "A Sense Of Change" (1991), in cui il gruppo aggiunge influenze derivate dalla musica classica e da band seminali come i Rush, creando due album molto complessi ed ostici, che poco hanno di thrash e di metal, e molto di progressive. La seconda coppia è composta da "Sophisticated" (1995) ed "Uneven" (1997), in cui il gruppo torna a sonorità metal, con canzoni dall'aspetto commerciale e dall'impatto immediato, nonostante nascondano una elevata complessità di fondo data da una struttura ritmica altamente complicata. Il punto forte del gruppo è da sempre la stessa sezione ritmica, composta dai fratelli Alex (batteria) ed Oliver Holzwarth (basso), gli unici due membri rimasti fissi nel gruppo dall'inizio alla fine. Questi due strumentisti si annoverano fra i migliori della scena metal, anche se devono la maggior parte del proprio successo in seguito alle militanze negli Angra prima e nei Rhapsody Of Fire attualmente (Alex), ed alle session al basso per i Blind Guardian (Oliver). Un vero peccato che la fetta maggiore dei metalheads li conosca per ciò, e non per l'ottimo lavoro da sempre svolto con i Sieges Even. La band si è riunita per dare alla luce altri due album, "The Art Of Navigating By The Stars" (2005) e "Paramount" (2007), seguiti nel 2008 dal live "Playgrounds", tutti lavori editi dalla Inside Out: la proposta rimane sulla scia progressiva intrapresa dopo il primo album. La band ha attualmente cessato le attività, per la seconda volta dopo il primo scioglimento.
Una miscela che ebbe un buon seguito fu quella tra thrash e funky. Vale la pena ricordare anche i due album degli inglesi Ignorance, i due degli americani Panic ed i due album degli inglesi The Beyond (sicuramente i più personali tra questi citati). Dal miscuglio tra thrash e funky presero vita anche i californiani Mordred, forse il gruppo più noto e rappresentativo di questa particolare categoria: sfornarono un ottimo esordio dal titolo "Fool's Game", datato 1989. In seguito cominciò a sperimentare sempre maggiormente, aggiungendo parti dance (in formazione entrò addirittura uno scratcher) ed un cantato rap, perdendo strada facendo la componente thrash.
Improbabile ma vero, esiste anche una sorta di ibrido fra thrash e country: i primi a muoversi in questa direzione furono gli americani Dead Horse, autori di due album nel 1989 e nel 1991.
Un'altra particolare evoluzione sviluppatasi prevede una componente thrash ed una psichedelica; sicuramente i migliori rappresentanti di questo connubio sono gli americani Fear Of God, con il loro debut "Within The Veil" (1991).
I tedeschi Mekong Delta meritano di certo l'inserimento in questa carrellata. Partiti proponendo un thrash piuttosto canonico nel classico stile che contraddistingue la nazione di provenienza, col tempo hanno aggiunto molte influenze derivanti dal progressive rock (Emerson Lake & Palmer e Rush su tutti) e dalla musica classica. Sono famose le loro riletture dei brani di Mussorgsky, in particolare il rifacimento di "Una Notte Sul Monte Calvo", presente sul quarto album "Dances Of Death" del 1990. Pietra miliare della loro discografia resta il sesto album, "Visions Fugitives" del 1994, dove è presente una suite per gruppo ed orchestra di 20 minuti composta interamente dal bassista Ralph Hubert (mente del gruppo e padrone della AAARRG! Records). Sicuramente uno dei gruppi più personali, meritevoli e sottovalutati della storia del thrash.
Discorso a parte per gli svedesi Meshuggah, partiti come band di thrash canonico per poi diventare sempre più sperimentali e personali, creando uno stile definibile come cyber-thrash, in cui la componente principale è data dalle atmosfere claustrofobiche ed ossessive risultanti. La loro particolarità è data dalla complessità ritmica delle canzoni, grazie all'uso della poliritmia, una soluzione usata raramente in ambito metal. Assieme ai Meshuggah vanno citati anche i compatrioti Agretator, loro contemporanei e caratterizzati da uno stile similare, meno compatto ma più vario (grazie anche a qualche spunto jazz). Gli Agretator non ottennero il successo dei Meshuggah e finirono per sciogliersi; dalle loro ceneri nacquero i Darkane.
Dal thrash presero vita anche gli americani Sanctuary, autori di due album molto buoni nella seconda metà degli anni '80, il cui stile si può definire a cavallo tra il thrash ed il power americano. Il punto forte del gruppo stava di certo nel cantato teatrale di Warrel Dane. Dalle ceneri dei Sanctuary nasceranno i Nevermore, il cui stile all'inizio era molto legato alla band primigenia, per poi prendere una strada personale e poco definibile; si può comunque dire che vi sia una sottile linea che li ricollega al thrash metal, seppur la definizione calzi poco con l'attuale proposta.
Un gruppo decisamente al di fuori dei canoni, che iniziò col suonare qualcosa di simile al thrash metal, sono gli americani Thought Industry. Il loro esordio "Songs For Insects" (1992) è un album in cui thrash e jazz, oltre ad un pizzico di psichedelia, si fondono in un tutt'uno dai connotati a sé stanti. In seguito la componente psichedelica prese sempre più piede, col secondo "Mods Carve The Pig" (1993) e col terzo "Outer Space Is Just A Martini Away" (1996), due album totalmente indescrivibili nella loro pazzia. Il gruppo perse totalmente la componente metal, virando lo stile verso lidi più commerciali, seppur sempre particolari.
Al termine non resta che citare gli americani Prong: partiti con uno stile prettamente hardcore, si sono poi avvicinati al thrash, creando uno stile personale che mescola il thrash a parti industriali e glaciali.
Va fatto notare come il cosiddetto nu-metal affondi le radici nel thrash, ossia in gruppi come Pantera, Sepultura, Mordred, Prong e svariati altri. Anche il produttore Ross Robinson (uno degli artefici della scena nu-metal) ha un trascorso nel genere, avendo suonato la chitarra nei dimenticati (ed attualmente riformatisi, con Ann Boleyn alla voce) Détente.
La nuova generazione metal tende a definire "evoluzioni del thrash" proposte di band come Killswitch Engage, Lamb Of God, Avenged Sevenfold e derivati (a loro volta, questi prendono le proprie basi dal sound dei Pantera, o come i più attenti di voi faranno notare, dagli Exhorder...); chi scrive non ritiene la definizione corretta, per cui non se ne farà menzione all'interno. E' ancora presto per dirlo, ma le band sorte con l'attuale ritorno in voga che possono rientrare del tutto nei canoni del thrash metal e ne stanno apportando modifiche (non sostanziali, ma comunque mirate e vincenti) potranno scrivere nuove pagine nel processo infinito di evoluzione; inutile fare nomi, e chissà che con il conseguente aggiornamento della guida non possiate leggere a riguardo di nuove storie e nuovi protagonisti...
Questa è una serie di album consigliati per entrare in contatto con i vari percorsi intrapresi dalle band sorte dal thrash:
Anacrusis - "Manic Impressions"
Annihilator - "Never, Neverland"
Believer - "Dimensions"
Blind Illusion - "The Sane Asylum"
Celtic Frost - "To Mega Therion"
Celtic Frost - "Into The Pandemonium"
Coroner - "R.I.P."
Coroner - "Mental Vortex"
Death Angel - "Act III"
Exhorder - "Slaughter In The Vatican"
Fear Of God - "Within The Veil"
Juggernaut - "Baptism Under Fire"
Megace - "Human Errors"
Mekong Delta - "Dances Of Death (And Other Walking Shadows)"
Mekong Delta - "Visions Fugitives"
Meshuggah - "Destroy Erase Improve"
Mordred - "In This Life"
Nevermore - "The Politics Of Ecstasy"
Prong - "Cleansing"
Realm - "Endless War"
Sieges Even - "Life Cycle"
The Beyond - "Crawl"
Thought Industry - "Songs For Insects"
Toxik - "Think This"
Voivod - "Dimension Hatröss"
Voivod - "Nothingface"
WatchTower - "Energetic Disassembly"