Guida al Death
(teonzo - Agosto 2002 - aggiornata da BRN con la consulenza di Linho e Hellvis - Ottobre 2009)


ORIGINI DEL DEATH METAL

Il death metal è un sottogenere del metal che ha preso vita dal thrash, in quanto alcuni gruppi thrash erano diventati sempre più estremi, e serviva quindi una maniera per distinguerli dal thrash normale. Venne quindi coniato il termine "death metal", che, a dispetto di quello che credono in molti, non deriva dal nome del gruppo di Chuck Schuldiner (ossia i DEATH, uno dei gruppi capostipite del genere), ma dalle tematiche ricorrenti in quella nuova corrente di gruppi estremi. Il death si è sviluppato in America nella seconda metà degli anni '80, e si distingue dal thrash per una maggiore violenza nella musica (ossia una maggiore velocità esecutiva e chitarre con una distorsione più cupa e molto spesso accordate ribassate), per le tematiche (ossia morte, sangue e squartamenti vari) e per la voce (ossia in growl, a differenza del cantato urlato ed incazzato del thrash); anzi, molto spesso era proprio la voce il criterio con cui si decideva se definire thrash o death un gruppo. Queste perlomeno erano le caratteristiche iniziali del genere; poi, come vedremo, molte di esse cambieranno, fino a dar luogo ad un casino di correnti diverse e che molte volte hanno pochissimo in comune tra di loro.
La maggior parte della gente tende ad essere d'accordo nel dire che il primo album death metal della storia sia "Seven Churches" dei californiani (San Francisco, tanto per cambiare...) Possessed, il loro esordio uscito nel 1985, in cui era presente oltretutto una canzone dal titolo proprio "Death Metal". Questo è il primo album in cui si riscontra un cambiamento nello stile vocale, visto che Jeff Becerra comincia ad usare un cantato più grezzo e cupo rispetto agli altri gruppi metal di quel periodo, e si trovano già le tematiche tipiche del genere. Certamente non è ancora death metal puro al 100%, ma si può considerare l'album che ha dato il via al genere. L'importante è tenere conto che il passaggio dal thrash al death è stato graduale, non c'era stata una distinzione netta, basti solo ricordare che i primi album che noi ora definiamo come "death metal" all'epoca dell'uscita venivano definiti con frasi tipo "thrash metal da macellai".
L'album che più di tutti ha influenzato la scena death metal è stato però "Reign In Blood" degli Slayer (pietra miliare del thrash ed uscito nel 1986). Con questo album gli Slayer (che già avevano stupito le scene con il seminale "Hell Awaits" del 1985) davano sfogo a tutta la loro violenza, sparando una serie senza fine di riff incazzati e di assoli atonali, e concentrarono in 29 minuti talmente tanta cattiveria da stupire tutti. Questo album sarà una delle influenze principali di quasi tutti i gruppi death metal che stavano per nascere, ancora più di "Seven Churches" dei Possessed. Oltre a "Reign In Blood" vanno ricordati come ispiratori del death anche altri album thrash, tra cui i primi dei tedeschi Kreator ("Pleasure To Kill" su tutti, datato 1986), quelli degli inglesi Onslaught, "Darkness Descends" dei californiani Dark Angel, e poi i sempre presenti svizzeri Celtic Frost.
Questi sono gli album che tutti riconoscono come fondamentali nell'evoluzione del death metal. Vanno però ricordati anche altri gruppi che non ottennero mai un grosso riscontro di vendite, ma, pur rimanendo nel circolo underground, ebbero una notevole influenza nello sviluppo del death. Il primo nome da fare è quello degli americani Death Strike, che nel 1985 stamparono un album autoprodotto intitolato "Fuckin' Death" che si potrebbe ritenere già death metal, essendo sicuramente più violento di "Seven Churches". A fare i pignoli credo che la cosa più giusta da fare dal punto di vista critico sarebbe ritenere questo come la prima opera death metal della storia, ma va tenuto conto che esercitò un'influenza praticamente nulla nella scena principale. E' utile però essere a conoscenza della sua esistenza, resta pur sempre un documento storico per il genere, non a caso la Nuclear Blast lo ristampò su CD nel 1991. Va inoltre fatto notare che dallo scioglimento dei Death Strike presero vita i Master, altro gruppo da annoverare tra i prime movers dell'underground death; in seguito Paul Speckmann (leader dei due gruppi appena citati) fondò anche gli Abomination.
Esiste un gruppo underground che esercitò una forte influenza tra i thrasher dell'epoca, diventando in breve un gruppo cult, e si tratta dei canadesi Slaughter, autori nel 1986 di "Strappado" e nel 1987 di "Not Dead Yet", due album di thrash/death rozzo e cattivo, ristampati anni fa dalla Nuclear Blast. Prima di incidere "Strappado" gli Slaughter chiamarono a suonare con loro Chuck Schuldiner, un ragazzo floridiano che si era fatto notare tra il circuito dei tape traders per dei demo che sprizzavano violenza in ogni nota. Schuldiner però restò poco tempo a suonare con i canadesi, e decise di tornarsene in Florida per mandare avanti un proprio gruppo, i DEATH.
Vale la pena ricordare anche i primi due lavori dei tedeschi Sodom, "In The Sign Of Evil" (1984) e "Obsessed By Cruelty" (1985), rozzissimi esempi di metal estremo. Non dimentichiamo neppure gli italiani Necrodeath, che con il demo "The Shining Pentagram" del 1985 si imposero come una delle realtà thrash più estreme dell'epoca e influenzarono molti gruppi dell'epoca, portandoli a suonare musica sempre più aggressiva. Stesso discorso vale pure per il loro album d'esordio, "Into The Macabre" (1987).
L'ultimo gruppo che cito tra quelli che si fecero strada nel 1985-86 a livello underground sono i brasiliani Sepultura. Nel 1985 stamparono il loro EP d'esordio dal titolo "Bestial Devastation", a cui fecero seguire nel 1986 l'album "Morbid Visions". Entrambi vennero stampati dall'etichetta brasiliana Cogumelo, che non poteva permettere una distribuzione in tutto il mondo, ma riuscirono ugualmente a farsi notare all'estero per la loro violenza senza compromessi. Questi due lavori sono due cose grezzissime in cui si distingue a malapena quello che stavano suonando... non c'è nulla di curato, non sono propriamente death, ma vanno segnalati sia perché sono due lavori tra i più grezzi dell'epoca, sia perché poi i Sepultura diventeranno uno dei gruppi più famosi del genere ed il primo a superare il milione di copie vendute con "Arise", sia perché la Cogumelo avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo del metal estremo underground (un nome tra tutti: i Sarcofago).
Il death cominciò la sua esplosione nel 1987, con l'uscita dell'album d'esordio dei floridiani DEATH (già autori di alcuni demo con il nome di Mantas), dal titolo "Scream Bloody Gore". Questo album può rappresentare il completamento del passaggio dal thrash al death, visto che qui vengono rispettate tutte le caratteristiche del genere per come lo intendiamo oggigiorno. Alcuni dicono che sia meglio considerare questo come l'album iniziatore del death metal al posto di "Seven Churches"... beh, questo dipende sempre dai punti di vista, è una questione che rimarrà sempre irrisolta, soprattutto perché non esistono regole precise ed assolute per definire il genere di un album.
Nel 1987 vanno segnalate anche le uscite di "Schizophrenia" dei brasiliani Sepultura e dell'EP "Deathcrush" dei norvegesi Mayhem. I Sepultura erano alla terza uscita discografica, ed alcuni considerano "Schizophrenia" come album thrash e non death, qui dipende sempre dalle opinioni, resta comunque ai confini tra i due generi, ed ha una importanza fondamentale perché fu il primo album death stampato dalla etichetta olandese RoadRunner (che sarà una delle due etichette, assieme alla inglese Earache, che faranno da faro-guida per il metal estremo all'inizio degli anni '90), e fu l'album che spalancò le porte della Florida al gruppo brasiliano. L'esordio dei Mayhem si può considerare death metal come stile, l'ho nominato solo per questo; poi questo gruppo prenderà altre strade e diventerà uno dei gruppi fondamentali (se non IL fondamentale) per il black metal, ma per questo vi rimando alla guida relativa a questo genere.
Nello stesso anno esce "Season Of The Dead" dei Necrophagia (attivi sin dal 1984, anno nel quale hanno pubblicato il demo "Death Is Fun"). Per onor di cronaca, indico anche il demo "Mutilated Death" dei Necrovore, un gruppo americano che si arrestò dopo due soli demotape, ma che ha riscosso una certa notorietà a livello underground.
Nel 1988 cominciano ad uscire un numero consistente di album death metal. I DEATH con "Leprosy" daranno alla luce il vero manifesto del genere, ossia l'album che va preso come l'espressione più pura del genere, e quindi l'album che va usato nei confronti per capire se un lavoro sia death metal o no. Poi vanno segnalati gli album d'esordio di gruppi come Pestilence, Sadus, Incubus (ad essere pignoli, "Serpent Temptation" è un album più thrash che death, e lo stesso vale per il successore "Beyond The Unknown", ma sono ricordati più dai deathsters che dai thrasher) e Bolt Thrower (questi ultimi furono gli iniziatori della scena death-epica).
Nel 1989 ormai il death metal è un genere ben definito, e sempre più gruppi si lanciano a suonare questo genere. I Sepultura, i Pestilence ed i Bolt Thrower confermano quanto fatto in precedenza. Vanno segnalati gli esordi di 3 gruppi floridiani che incideranno moltissimo nella storia del genere: "Pieces Of Time" degli Atheist, "Altar Of Madness" dei Morbid Angel e "Slowly We Rot" degli Obituary. Gli Atheist faranno vedere che il death metal può convivere con la tecnica, diventando qualcosa di raffinato e violento allo stesso tempo, ma per ulteriori dettagli vi rinvio alla guida al techno-death, dove viene trattato per bene questo argomento. I Morbid Angel erano attesi al varco, dopo essersi messi in luce con alcuni demo già prima del loro full-lenght ed essersi fatti conoscere grazie al tape trading. Assieme agli Obituary, diventeranno i paladini del death metal duro e puro, senza mai tradire i propri fan con evoluzioni stilistiche azzardate. Per questo motivo, oggigiorno sono due dei gruppi più amati dai fan del vero death metal. Parlando di Morbid Angel, segnalo anche l'esordio "World Downfall" dei Terrorizer, gruppo grind con influenze death che vantava in formazione la presenza di Pete Sandoval e David Vincent.
Il 1990 rappresenta l'anno del consolidamento del movimento death, e della nascita delle nuove correnti. Ormai il death metal è esploso totalmente, diventando il genere più seguito ed amato dai metallari estremi dell'epoca, anche perché il thrash stava sparando gli ultimi botti prima di collassare definitivamente nel 1991. In America il death era diventato quasi un trend, ed i gruppi nascevano come funghi.
Pure in Europa c'era l'esplosione del movimento death, grazie a gruppi come Entombed, Morgoth, Asphyx, Cancer e via dicendo. Sempre in questo anno si cominciano ad intravedere quali sono le nuove strade che percorrerà questo genere. "Spiritual Healing" dei DEATH e "Swallowed In Black" dei Sadus sono due lavori fondamentali per la nascita e l'affermazione del techno-death. "The Key" dei Nocturnus mostrò che il death metal si poteva apprestare anche agli esperimenti più impensati, visto che per la prima volta venivano usate le tastiere per caratterizzare lo stile di un gruppo death. I Cannibal Corpse con "Eaten Back To Life" estremizzeranno ancora di più il death metal, dando vita assieme ai Suffocation al sottogenere del brutal death metal. I Deicide con l'album omonimo d'esordio spostarono le tematiche dallo splatter all'anticristianesimo e al satanismo. Oltre a tutti questi lavori va anche citato "Harmony Corruption" degli inglesi Napalm Death, che uno dei principali album (assieme al già citato "World Downfall" che segneranno la congiunzione tra il grindcore ed il death metal, mostrando come questi due generi avessero molte caratteristiche in comune e potessero coesistere creando una commistione letale. Il grindcore, in futuro, si mescolerà sovente col death metal, dando vita ad ibridi molto interessanti e ricchi di prospettive.
Il 1991 è l'anno d'oro del death metal. In questo anno i fan del genere non si poterono lamentare di nulla, se non del fatto che per stare dietro a tutte le uscite meritevoli dovevano spendere i milioni! Ormai c'era un macello di gruppi che suonava questo genere, e quasi tutti hanno stampato nel 1991 il loro miglior album, o perlomeno uno dei migliori. Non credo che in nessun altro genere metal ci sia stata una annata d'oro come lo è stata il 1991 per il death. A citarli tutti non finirei più... mi limito solamente a fare un nome, ossia "Arise" dei Sepultura, l'album del botto per i brasiliani, visto che, come detto sopra, arrivò a superare il milione di copie vendute, cosa assolutamente impensabile un anno prima per qualsiasi gruppo di metal estremo.

DUE GRANDI SCUOLE: AMERICANA ED EUROPEA

Ormai nel mondo del death si potevano distinguere due scene principali: quella americana e quella europea. Chiaramente, il death conquistò anche altri paesi al di fuori di questi due continenti, ma non ci furono gruppi o scene nazionali che contribuirono ad apportare qualcosa di sostanzialmente nuovo e distintivo al genere al di fuori delle due correnti sopracitate.
La scena americana aveva come base principale la Florida ed in particolare i Morrisound Studios (dove sono stati registrati gran parte degli album storici), e tra i gruppi principali vanno citati i DEATH, i Morbid Angel, gli Obituary, i Deicide, i Cannibal Corpse, i Suffocation e tanti altri. Bisogna ricordare anche l'esistenza di gruppi che non hanno dato un contributo significativo per l'innovazione del genere, ma che troveranno lo stesso il consenso dei fanatici, ossia Autopsy, Master, Malevolent Creation, Monstrosity, Immolation, Incantation, Massacre, Broken Hope...
Dal Canada si fecero notare i Kataklysm e soprattutto i Gorguts, che nel corso degli anni introdussero nuove sperimentazioni. Lo stile americano si differenziava da quello europeo soprattutto per la maggiore rabbia e velocità d'esecuzione. In media i gruppi death metal americani pestavano molto di più sugli strumenti rispetto ai gruppi death europei, e senza dare la minima concessione alla melodia, seguendo sapientemente la lezione degli Slayer.
I gruppi europei, invece, suonavano mediamente un death metal più cadenzato, più lento ed opprimente rispetto a quello americano, un po' più rock insomma. E sopra a questa base di riff violenti si potevano trovare un po' di aperture melodiche. Certo, la base e la componente principale del death europeo erano sempre la violenza ed i riff incazzati, però basta prendere un gruppo come i Dismember per rendersi conto della differenza tra lo stile europeo e quello americano. La scena principale in Europa era quella svedese, con gruppi come Entombed, Dismember, Grave, Edge Of Sanity, Unleashed, Hypocrisy e Therion (questi ultimi due poi prenderanno una loro strada personale facendo categoria a parte). Ovviamente c'è sempre qualche eccezione alla regola: a titolo di esempio, cito i Seance, il cui stile richiamava quello dei Suffocation, piuttosto che gruppi loro conterranei.
Gruppi non svedesi che meritano di essere ricordati sono gli olandesi Gorefest, i tedeschi Morgoth, i danesi Asphyx, gli inglesi Benediction, Bolt Thrower e Cancer, i polacchi Vader, i cechi Krabathor, gli austriaci Pungent Stench.
Accanto alla scena svedese si colloca quella finlandese, sicuramente meno conosciuta e rimasta molto più limitata ai circuiti underground, caratterizzata da una certa propensione per la melodia, ma dall'impronta più oscura e sinistra. Gli esordi di Funebre, Purtenance, Demigod, Abhorrence (poi divenuti Amorphis), Disgrace, Depravity, Adramelech stilisticamente si collocano vicino alla frangia più estrema del death di scuola svedese. Tra questi, i Demilich si differenziarono per un approccio assai personale, più tecnico e contraddistinto da uno dei growl più profondi della storia del metal estremo (per quell'epoca, almeno). Particolarità di tantissimi gruppi finlandesi fu il cambio di stile che imboccarono verso la metà degli anni '90, spostandosi radicalmente verso lidi rock/psichedelici o death'n'roll. Negli ultimi anni molti gruppi storici finlandesi sono stati riscoperti e rivalutati, tanto che svariati classici sono stati ristampati.
Degni di nota, rimanendo sempre nel Nord Europa, sono anche i norvegesi DarkThrone, che dopo il notevole "Soulside Journey" salirono sul carrozzone del black, e i Cadaver.
In Spagna, la scena death/brutal è sempre stata attiva, ma non ha mai avuto un ruolo primario nello sviluppo del genere. Va comunque ricordata una casa discografica, nata dalle ceneri della Drowned Productions, ovvero la meglio nota Repulse Records, che si impose quale una delle più attive a livello internazionale. A gestirla fu un certo Dave Rotten, cantante degli Avulsed.
Nella vicina Francia, i Massacra (death/thrash) e i Loudblast sono stati tra i pochissimi a ritagliarsi un po' di spazio.
Restando in particolare nella scena europea, vanno citati assolutamente gli album "Necroticism: Descanting The Insalubrious" ed "Heartwork" degli inglesi Carcass, i quali, partiti come gruppo grindcore, arrivarono a suonare un death metal in cui la componente melodica (grazie all'innesto in formazione dello svedese Michael Ammott) aveva un'importanza fondamentale. Anche qui la base della musica di entrambi gli album era il death metal puro, però l'uso di assoli derivati dal metal classico aprì una nuova frontiera per il death metal, e nella seconda metà degli anni '90 ci saranno un casino di gruppi svedesi che seguiranno l'esempio dei Carcass.
Intanto, in Svezia nasceva il movimento del death melodico, grazie agli esordi di At The Gates ed Eucharist (siamo intorno al 1992). In questa sede ci tengo a specificare che l'etichetta "death melodico" ha sempre creato confusione nei metallari, e non sarebbe la definizione appropriata per quel genere, poiché a ben guardare non può rientrare nel death metal. La caratteristica principale del death metal deve essere la violenza, data da una serie di riff spaccaossa e da suoni altrettanto incazzati. Poi sopra a tutto questo, come fecero i Carcass, ci si può aggiungere un po' di melodia, ma la base deve sempre essere amelodica per poter essere definiti death metal. Il death melodico, invece, si basa sulla melodia, alla quale vengono aggiunti alcuni elementi incazzosi, ma la parte violenta è solo un'aggiunta, non una base, motivo per cui quello che viene definito oggigiorno come "death melodico" non può rientrare nel death metal puramente detto. Quindi, chiunque dica che i Dark Tranquillity o gli In Flames sono gruppi death, sbaglia. Sono "death melodico", non death, differenza sottile ma basilare.
Tornando negli USA, nel 1994 uscirono allo scoperto gli Infester, autori di un album tanto particolare quanto perverso, dal titolo "To The Depths, In Degradation", nel quale il death metal incontrava due generi praticamente opposti tra loro, ossia doom e grind. Tuttavia il gruppo si sciolse senza lasciare un seguito, rimanendo una tra le creature più oscure dell'underground.

IL DECLINO E GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI ANNI

Questa a grosse linee è stata l'evoluzione del death metal fino a metà anni '90. ad uscire caterve di album death che non dicevano nulla di nuovo. Certo, ci furono vari tentativi di rinnovare il death metal, ma i risultati portavano sempre a qualcosa che non poteva più essere definito come death metal. Questo causò una divisione dei fan: da una parte i puristi che ascoltano principalmente questo genere, dall'altra gli appassionati aperti anche ad altri generi. I puristi non hanno certo patito la mancanza di originalità, anzi, visto che a loro basta sentire un album violento e fatto bene, se poi non c'è nulla di nuovo non gli interessa minimamente. Chi invece cerca l'originalità nella musica cominciò a distaccarsi dal death metal nella seconda metà degli anni '90, perché ormai questo genere aveva detto praticamente tutto prima del 1995. In quell'anno va comunque segnalato l'ottimo "Pierced From Within" dei Suffocation, dopo di che il gruppo si sciolse.
Nel periodo peggiore per il death metal va registrata l'esplosione del fenomeno black. Questo nuovo genere estremo non contribuì direttamente al declino del death, dal momento che i gruppi death che passarono a suonare black erano per lo più emergenti o, comunque, non tra i più influenti. I casi più curiosi si registrarono in Norvegia nei primi anni '90: pensiamo, ad esempio, ad Amputation, Old Funeral, Thou Shalt Suffer, che ospitarono tra le loro fila membri, tra gli altri, di Immortal, Burzum ed Emperor. Questi gruppi, molto promettenti, si sciolsero prima di esordire con un album e, dalle loro ceneri, nacquero alcuni dei gruppi black più importanti in assoluto. Mayhem e DarkThrone furono gli esempi più significativi di gruppi che cambiarono radicalmente strada, però entrambi hanno avuto un ruolo fondamentale -a livello strettamente musicale- solo in ambito black. L'avvento di questo genere, d'altronde, ebbe l'effetto di calamitare su di sé l'attenzione della stampa e, conseguentemente, dei fan più giovani, specialmente in Europa, dando sempre meno spazio al death. A titolo di esempio, cito cosa scrisse Metal Hammer nella recensione di "In Mourning" dei Brutality nel numero 9/96: "[...] i Brutality hanno tutte le carte in regola per diventare in breve tempo uno dei migliori gruppi death del momento... proprio quando del death metal non gliene frega più niente a nessuno! [...] tutti quanti ascoltano black metal deviante, oppure doom [...]).
Ricordiamo in particolare due gruppi death che hanno dato alle stampe qualcosa di veramente personale dopo il 1995, ovvero i messicani The Chasm e i francesi Carcariass. Molti altri registrarono album personali, ma il risultato non era puramente death metal. Tra questi ricordiamo i Gorguts, che con "Obscura" (1998) partorirono un singolare death metal d'avanguardia.
Sul finire dello scorso millennio il death è tornato a dare segni di vita importanti, anche se si tratta di un genere oramai rivoluzionato rispetto a quello che si suonava dieci anni prima, sia nella musica che nell'attitudine. I tratti in comune con il brutal acquistano d'importanza, e questo è uno degli aspetti che differenzierà maggiormente tantissime delle produzioni a venire da quelle precedenti. Per fare maggior chiarezza, si parlerà di "old-school" quando ci si riferisce al death metal puro, suonato tipicamente come negli anni '80 - primi '90, in contrapposizione all'approccio moderno dei nuovi gruppi emergenti, spesso influenzati dalle produzioni di Suffocation, Immolation e Cannibal Corpse. Ancora una volta, gli Stati Uniti sono il motore trainante, anche se la controparte europea non sta a guardare.
Gli album che segnano l'inizio di questa nuova ondata death sono "Gateways To Annihilation" dei Morbid Angel (uscito nel 2000), in cui i floridiani suonavano canzoni più lente e claustrofobiche rispetto al passato, "Close To A World Below" degli inossidabili Immolation (sempre del 2000), caratterizzato da un approccio barbaro e un suono molto cupo, e "From Wisdom To Hate" dei Gorguts, che segna un'ulteriore evoluzione, essendo molto intricato, cervellotico; però, a differenza di quansi tutti i gruppi techno-death, si mantiene molto più cattivo. Ma è con "In Their Darkened Shrines" (2003), terzo album dei Nile, che il death passa ad uno stadio ulteriore: la band di Karl Sanders, che ha fatto del connubio tra melodie egiziane e musica estrema il proprio marchio di fabbrica, si candida con questo album come una delle realtà di punta del panorama death del terzo millennio, conquistando l'attenzione di una larga fetta di fan.
Al di là di questi casi piuttosto isolati, di vere e proprie innovazioni è difficile parlare. La tendenza è quella di orientarsi verso velocità sempre più elevate, puntando molto sui blastbeat, eventualmente aumentando anche il tasso tecnico (senza però sfociare nel techno-death). Il rischio, in questo caso, è quello di partorire musica aggressiva solo sulla carta. L'esempio più eclatante è quello dei tedeschi Necrophagist, che arriveranno a produrre album formalmente ineccepibili dal punto di vista esecutivo, caratterizzati da una pulizia pressoché assoluta, ma allo stesso tempo sterili, privi di quell'impatto che dovrebbe sempre accompagnare il death. Inutile dire che le varie opinioni a riguardo si scontrano: da una parte c'è chi vede in tutto questo un progresso, dall'altra chi lo considera uno smarrimento del giusto modo di interpretare il death.
Oltre a ciò, va registrata anche l'influenza che i Meshuggah hanno esercitato su un certo numero di gruppi death, che hanno preso dagli svedesi le ritmiche contorte e i tempi stoppati.
Gruppi importanti per l'ulteriore consolidazione e sviluppo del death metal tecnico e brutale del terzo millennio sono i polacchi Decapitated, i neozelandesi Ulcerate, e, dagli USA, Hate Eternal, Origin -capaci di esprimersi su velocità esasperate, tanto che sarebbe più corretto inserirli nel filone brutal, nonostante solo i primi due lavori vi rientrano di diritto-, i riformati Suffocation, Vital Remains, i Cephalic Carnage e altri ancora. A proposito di reunion, la seconda giovinezza che sta vivendo il death metal ha convinto tante vecchie glorie a rimettersi in pista. Segnaliamo il recente ritorno sulle scene di gruppi storici quali Pestilence, Asphyx, Cynic, Carcass, At the Gates e altri ancora.
Come sempre, da una parte si pongono i puristi, che amano il vecchio modo di fare death, contrapposti a quelli che, invece, supportano questo genere (anche) nella sua veste ormai rinnovata. La contrapposizione tra questi due modi di intendere il death si materializza con la nascita di nuove (contro)correnti old-school, secondarie sia per importanza, sia per quantità di gruppi e di vendite, che non aggiungono nulla di nuovo, ma semplicemente si contrappongono a quelle imperanti. Degna di nota, guarda caso, è soprattutto quella svedese, che qualche anno fa ha dato la luce a gruppi di discreto interesse, come Repugnant, Kaamos, Delve, Necrovation, Deviant (questi però sono più moderni e meno legati alle sonorità degli anni '90), Nauseant. Anche in Grecia si stanno muovendo dei gruppi in questa direzione, capitanati dai Dead Congregation, mentre in Finlandia gli Slughator costituiscono un faro guida per numerose altre realtà emergenti.
Rimanendo in Europa, ci sono almeno un paio di scene nazionali che negli ultimi tempi si sono distinte per la quantità e la qualità dei gruppi.
La Polonia, assieme alla Svezia, è probabilmente quella che può vantare il maggior numero di band. Più di una ha ottenuto riscontri a livello internazionale, svincolandosi dall'underground. I Behemoth dal 2000, con l'album "Satanica", passarono a suonare death metal e divennero il gruppo polacco più popolare, almeno dal punto di vista di vendite.
In Spagna, il death è soprattutto sinonimo di brutal. Vanno ricordati gli Scent Of Death, i Baalphegor, i Caustic, gli Human Mincer, gli Haemorrage, gli Infernal Hate (questi ultimi provenienti dalle Canarie). Infine, l'etichetta Repulse ha mutato pelle ancora una volta, diventando X-treem Music, la quale ha esercitato un forte interesse per la qualità dei gruppi che ha pubblicato.
Sempre rimanendo in tema "old school", dall'Australia stanno emergendo molti gruppi tradizionali, tra cui gli ottimi Ignivomous.

IL DEATH METAL IN ITALIA

In Italia non c'è mai stata una forte scena death metal. Gli unici gruppi italiani di puro death metal che siano riusciti a farsi notare oltre confine sono i pugliesi Natron, ma ormai parliamo del 1999-2000, seguiti di recente dagli Hour Of Penance. Anche gli inossidabili Horrid hanno riscosso, tardivamente, un discreto successo fuori dai confini nazionali.
Verso la metà degli anni '90 nel nostro paese c'erano molti gruppi death personali, ossia che suonavano un death metal sperimentale e poco legato ai canoni fissi del genere. Gli unici due che si fecero notare all'estero furono i Sadist ed i Detestor (fatalità entrambi genovesi), diventando gruppi di culto, specialmente i primi. Va citata l'esistenza di altri gruppi come Thy Nature, Desecration, D-Form, Schizo, Glacial Fear, Aydra, Gory Blister, Excidium, Maleficarum, Sinoath, Electrocution, i quali, pur suonando death metal personale e di qualità (in alcuni casi anche di eccellenza) non riuscirono mai ad imporsi al pubblico, nemmeno in Italia...
Dopo il 2000 la scena death italiana sta vivendo un periodo di forte crescita, ci sono molti gruppi che suonano death metal e qualche etichetta si sta pian piano ritagliando un proprio spazio, ma quasi nessuno ha ancora ottenuto un buon successo. Questo non significa però che la band nostrano siano tecnicamente e qualitativamente inferiori rispetto a quelle estere.

EVOLUZIONI DEL DEATH

Finita la carrellata del death metal puramente detto, passiamo ad elencare tutte le correnti che sono nate da delle costole del death metal.
La prima è stata quella del gothic/doom: i 3 gruppi cardine del genere sono tutti inglesi, ossia i Paradise Lost, gli Anathema, ed i My Dying Bride. Tutti e 3 cominciarono a suonare death/doom, per poi spostarsi su lidi gotici. A loro possiamo accostare anche gli svedesi Tiamat e gli americani Mindrot. Agli estremi, i finlandesi Thergothon e gli australiani Disembowelment (che però rimasero death/doom, senza approdare su lidi gotici).
Nel 1995 uscì il seminale "Slaughter Of The Soul" degli svedesi At The Gates, in cui si mescolava la furia del thrash/death con la melodia tipica dei gruppi svedesi. Ne nacque il filone del thrash/death svedese (ormai altamente inflazionato), un sottogenere non propriamente death ma che ha sempre un forte legame con esso.
Nel 1996 moltissimi fan del death metal si incazzarono con i Carcass per la loro ennesima evoluzione (alcuni usarono la parola "tradimento"), visto che sfornarono "Swansong", un album definibile come death'n'roll, in quanto si trattava di una miscela di death metal con del normale rock'n'roll, e viene tuttora considerato come un album scandaloso, anche a causa della sua qualità non certo elevata. Sempre nel 1996 pure gli olandesi Gorefest stamparono un album death'n'roll, ossia "Soul Survivor", ma almeno questo era un ottimo lavoro, come il successivo "Chapter 13". Anche gli svedesi Entombed si spostarono pian piano sul death'n'roll, facendo così incazzare i fan della prima ora, ma facendo contenti quelli nuovi con l'ottimo "Uprising" del 2000. Questi sono i casi più famosi di death'n'roll. Però i primi a suonare questo genere furono gruppi tutto sommato sconosciuti, ovvero i finlandesi Xysma e Convulse (assieme ad altri gruppi conterranei che, come già detto, a poco a poco si spostarono verso lidi rock), gli scozzesi Korpse (nel 1994, col loro album d'esordio dal titolo "Pull The Flood", vennero definiti come un miscuglio tra i Motorhead ed il death) e i danesi Konkhra con "Spit Or Swallow" (sempre del 1994).
Un'altra corrente secondaria è data dal roster dell'etichetta francese Holy Records, la cui maggior parte dei gruppi (perlomeno fino alla fine degli anni '90) suonava un incrocio tra il death metal, la musica classica, un po' di gothic e di musica folk del proprio paese di origine. I nomi sono quelli dei francesi Misanthrope, i greci Septic Flesh, gli israeliani Orphaned Land.
Dall'unione tra il death con parti industriali ed elettroniche uscirono fuori due grupponi come i Fear Factory e gli Strapping Young Lad. In qualche modo, ad essi possono essere accostati i Crisis.
A metà anni '90 nel nord-est degli USA nacque una nuova scena fondata dai Lethargy, che diedero alla luce dei lavori strani, derivati dalla fusione tra death metal, hardcore e jazz. Erano talmente innovatori che non vennero cagati da nessuno e finirono con lo sciogliersi tra l'indifferenza generale. Stessa sorte toccò agli Human Remains, che cominciarono a suonare qualcosa di simile poco dopo ai Lethargy. Solo verso il 1999 questo tipo di sonorità cominciò a riscuotere successo tra il pubblico, grazie soprattutto all'esplosione dei The Dillinger Escape Plan ed all'affermazione dei Candiria (questi però avevano già esordito nel 1995). Ci tengo però a sottolineare che i creatori di questo tipo di sonorità sono i misconosciuti Lethargy.
Sempre dal connubio tra death e jazz sono nati anche i norvegesi Diskord, autori nel 2007 di un singolare album intitolato "Doomscapes", nel quale il death metal classico si fonde appunto con il jazz e a tratti l'approccio diventa molto rock anni '70.

Ok, concludo qui la guida al death metal, sperando di essere riuscito a dare una panoramica generale dell'evoluzione di questo genere. Sicuramente ho dimenticato qualcosa e tralasciato qualche album importante, ma d'altronde questa è una guida generale e non un'enciclopedia...

Questa è una serie di album che consiglio di ascoltare per capire cosa sia il death metal (sia chiaro che è un elenco senza nessuna pretesa di perfezione, è pensato solo per dare una panoramica delle caratteristiche e dello sviluppo del genere):

Possessed - "Seven Churches"
DEATH - "Scream Bloody Gore"
Sepultura - "Schizophrenia"
DEATH - "Leprosy"
Atheist - "Piece Of Time"
Morbid Angel - "Altars Of Madness"
Obituary - "Sloly We Rot"
Terrorizer - "World Downfall"
Pestilence - "Consuming Impulse"
Sepultura - "Beneath The Remains"
DEATH - "Spiritual Healing"
Napalm Death - "Harmony Corruption"
Nocturnus - "The Key"
Gorguts - "Considered Dead"
Deicide - "Deicide"
Entombed - "Left Hand Path"
Obituary - "Cause Of Death"
Demilich - "Nespithe"
Carcass - "Necroticism - Descanting The Insalubrious"
DEATH - "Human"
Dismember - "Like An Ever Flowing Stream"
Entombed - "Clandestine"
Morbid Angel - "Blessed Are The Sick"
Sepultura - "Arise"
Suffocation - "Effigy Of The Forgotten"
Cannibal Corpse - "Tomb Of The Mutilated"
Carcass - "Heartwork"
Edge Of Sanity - "Purgatory Afterglow"
Infester - "To The Depths, In Degradation"
Suffocation - "Pierced From Within"
Morbid Angel - "Gateways To Annihilation"
Immolation - "Close To A World Below"
Gorguts - "From Wisdom to Hate"
Nile - "In Their Darkened Shrines"
Decapitated - "Horganic Hallucinosis"