Necroscope Metalzine
Necroscope Metalzine
Anno: 2008
Numero: 20
Lingua: Inglese
Formato: A5, 156 pagine
Interviste: Ruins, Almighty Sathanas, Misgivings, Arson, Vomepotro, Putrefied Genitalia / Stench Of Virginity, Pathogen / Negatron, Pagana Usurpacion, Sacrifical Dagger, Necroholocaust, Chainsaw, Besatt, Septicopyemia
Sembra quasi che sia più veloce Adam a scrivere un intero numero di Necroscope che io a leggerlo! Quando volevo recensire il numero 18 era già uscito il 19, e non sono riuscito a recensire neppure questo in tempo, perché il 20 aveva già visto la luce. Adesso, nonostante il ritardo clamoroso (mi è giunta voce che il ventiduesimo è già in circolazione!), mi sono deciso a scrivere riguardo lo speciale Necroscope Metalzine #20, per elogiare il lavoro fatto da questo metallaro maniaco, che continua ancora a seguire e supportare l'underground con estrema passione, anche dopo tantissimi anni.
Adam ha fatto le cose in grande per festeggiare questo traguardo, che ha ribattezzato "the real devilish jubilee". Come potete leggere sopra, questo numero è composto da ben 156 pagine, tutte dense, zeppe di interviste e recensioni. Al solito, le domande sono sempre pertinenti e mirano a svelare aspetti curiosi e poco noti di ciascun gruppo (molti dei quali già di per sé sconosciuti...), mentre le recensioni sono molto soggettive, per cui vi troverete d'accordo nella maggior parte dei casi solo se vivete e concepite il metal allo stesso modo di Adam. Quello che lo contraddistingue è l'amore incondizionato e instancabile per le sonorità old school e, più in generale, per il metal estremo puro, privo di influenze estranee.
Troviamo, poi, i due classici articoli, "Pearl From Abyss", nel quale vengono descritti in breve molti gruppi underground vecchi, a volte mai sentiti nominare prima, e "Tape Traders - The Forgotten Race", che consiste in un'intervista a un tape trader con cui Adam è in contatto. Oltre a questi, fa la sua bella presenza una retrospettiva sui 14 anni di storia di Necroscope, nella quale troviamo una breve descrizione di ciascun numero e un parere oggettivo dell'editore riguardo il suo lavoro e la scena underground di quel tempo.
Insomma, questa fanzine è una vera e propria bibbia per i maniaci del metal estremo underground. Unico neo, al di là dei gusti musicali, è l'inglese un po' troppo zoppicante, che si fa sì capire, ma, per contro, rende un po' troppo lenta e pesante la lettura. Dal punto di vista grafico, l'impaginazione è quanto mai rozza e approssimativa: qui si bada solo a non sprecare troppo spazio, non si applicano altri criteri. Questa scelta indubbiamente facilita e velocizza il lavoro di chi scrive, però crea anche qualche problema a chi legge. Se, ad esempio, le recensioni fossero in ordine alfabetico, sarebbe più semplice trovarle tra centinaia d'altre, quando si va a sfogliare la 'zine tra qualche mese. Certo, questo toglierebbe magari un po' di spontaneità, ma semplificherebbe enormemente la vita di noi lettori.
Al di là di queste considerazioni personali, ritengo che Necroscope sia veramente una delle pochissime fanzine che si possono definire leader, sia nel senso della longevità, sia per ciò che riguarda l'importanza e lo status di culto che ha raggiunto. Non a caso, le interviste che Adam si presta a rilasciare per altre fanzine sono sempre più frequenti, a testimonianza di quanto sia stimato dagli altri fanzinari di tutto il mondo.
(BRN - Settembre 2009)
Contatti:
Necroscope Metalzine
c/o Adam Stasiak
Ul. Zakopianska 42/3
80-139 Gdansk
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