Burning Churches


Anno: 2006
Numero: 3
Lingua: Inglese
Formato: A4, 28 pagine
Interviste: Ancient Rites, Surrender Of Divinity, Arkhon Infaustus, Necrophobic, Mantak, Bestial Holocaust, Loits, Infernal Execrator, Infernal Majesty, Unpure

Burning Churches è una fanzine francese dedita soprattutto al metal estremo. Nell'editoriale è scritto che questo è sicuramente il migliore dei primi tre numeri, ma francamente non ci trovo nulla di interessante. I contenuti sono estremamente poveri: le interviste, banalissime e laconiche, sono condotte tutte allo stesso modo: domande standard e generiche, alle quali fanno eco risposte secche e concise. Logico che dopo un po' ci si rompe le palle di leggere sempre gli stessi quesiti uguali per tutti. Quelle dei gruppi asiatici (Surrender Of Divinity, Mantak, Infernal Execrator) sono le peggiori in assoluto, in pratica costituite da una serie incessante di invettive contro la cristianità e nient'altro (ricordate i proclami dei gruppi black negli anni '90?). Soltanto l'intervista ai Loits riveste un minimo di interesse, ma per merito della band, non certo dell'intervistatore.
Le recensioni sono pochissime - i demo sono ben due! - e altrettanto inutili. Si parla spessissimo di gruppi famosi, una breve descrizione e quasi nessuna critica (è piaciuto addirittura l'ultimo album dei Dissection).
Di solito chi lavora ad una fanzine ha un atteggiamento underground e lo dimostra promuovendo gruppi emergenti, magari spingendo di più sui demo, non certo insistendo su band famose. Inoltre, se uno ha passione, dovrebbe trapelare dalle domande che pone agli intervistati, invece qui non vedo un minimo di curiosità. Non è neppure riportato l'indirizzo a cui contattare l'editore, anche solo per inviargli materiale promozionale; c'è soltanto una mail, e chi ha un minimo di dimestichezza con altre pubblicazioni underground sa quanto questa cosa sia ritenuta intollerabile da almeno il 95% dei fanzinari, che invece preferiscono le classiche lettere. Per ultimo, l'impaginazione è estremamente "allungata", zeppa di spazi vuoti; si poteva condensare il tutto in meno di metà delle pagine. Il tutto è fatto al computer e non dimostra un minimo di personalità.
Alla luce di tutto ciò, non vedo alcun motivo per consigliarvi questa fanzine. Deve essere rivisto ogni singolo aspetto.
(BRN - Ottobre 2008)


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