Play It Loud! Magazine - Sandro Buti


“PLAY IT LOUD!” è un festival heavy metal organizzato dall’etichetta My Graveyard Productions.
Anzi, se guardiamo al termine nella sua più stretta accezione potremmo dire che oggi è IL festival heavy metal (italiano).
La prima edizione si è svolta nel febbraio 2007; tra i partecipanti Raven, Blitzkrieg, Paragon, Battleroars, Ironsword e una pletora di gruppi italiani di prim’ordine formata da Crying Steel, Skanners, Dark Quarterer, Battle Ram, Assedium e Powerful.
A distanza di un anno – il 23 febbraio 2008 per la precisione - il “Buddha” di Orinuovi è stato preso nuovamente d’assalto da diverse centinaia di metallari cultori del verbo degli anni ottanta. I nomi di punta sono stati Manilla Road ed Helstar, oltre a qualche chicca come la prima calata italica per Elixir e Cloven Hoof, il rientro degli Steel Assassin ecc.
In occasione della seconda edizione è stato presentato il volumetto in questione, “Play it loud! – Magazine”, appunto, ad opera di Sandro Buti (personaggio che non ha bisogno di presentazioni per chi apprezza un certo tipo di metal…).
“Play It Loud! Magazine” raccoglie principalmente le interviste a tutte le band partecipanti all’edizione 2008, con tanto di foto, formazione ecc. Nell’editoriale Sandro dice “Ci sono molti motivi dietro a questa pazzia di mezza età….. L’idea di celebrare in modo adeguato il festival italiano più importante dell’anno, almeno per chi intende l’heavy metal in un certo modo. Ma anche il desiderio di dare a band, per un motivo o per l’altro sempre lontano dai riflettori, lo spazio che forse non potrebbero ottenere su un magazine regolare. O il desiderio rilasciare un segno, qualcosa di concreto che possa stimolare un’emozione, generare un pensiero o ravvivare un ricordo….”. In effetti è così. Le interviste sono fatte seguendo la storia del gruppo, permettendo anche a chi non ha mai sentito parlare di una band di farsi una cultura o di stimolarne l’ascolto. Per chi invece conosce molto dei gruppi in questione, beh… ci sono diverse chicche o aneddoti che rendono ugualmente interessante la lettura. Non capita infatti spesso di leggere sei pagine sui Manilla Road (con tanto di foto con Shelton che indossa anche una T-Shirt dei sardi Holy Martyr!!) o sugli Helstar! Lo stesso Shelton dichiara che non vive di musica – nonostante una discografia piuttosto ampia e rivalutata nel tempo.. – essendo, nella vita normale, responsabile di un magazzino…(…). Rivera parla a briglia sciolta degli Helstar e di tutte le sue collaborazioni passate (Vicious Rumors, Seven Witches ecc.). Dei Cloven Hoof si apprezza la perseveranza del bassista Lee Payne, vera anima del gruppo, mentre i loro compagni inglesi Elixir riescono a mantenere oggi una line-up affiatata e invariata nonostante la vita ponga giorno dopo giorno mille ostacoli (… e quanto orgoglio per aver realizzato “The Son Of Odin”!!). Gli Steel Assassin sono una vera e propria cult band, nota fino a poco tempo fa solo ai maniaci dell’US metal o del power/heavy più underground. Tornati prepotentemente nel 2007 con il valido “War Of Eigth Saints”, erano sicuramente una delle note più attese del festival e le parole del bassista Phil Grasso sprigionano emozione e convinzione. Le pagine dedicate ai Sabotage sono un autentico tuffo nei ricordi, per chi c’era. Anche l’intervista con gli Adramelch svela particolari ignoti ai più, credo… d’altronde la band non è mai stata troppo coccolata dalle riviste ufficiali. Si chiude con le speranze dei gruppi più “giovani”, ovvero i Berserker (progetto iniziato nel 1989 con ancora decine e decine di canzoni nel cassetto….), Alltheniko (un trio molto attivo… e il chitarrista spiega anche l’origine del loro bizzarro nome!), Frozen Tears (qui non dico nulla, visto che ci suono) e Tarchon Fist (ottimo il CD d’esordio e Lvcio Tattini è un fiume in piena!). Cinquanta pagine quindi, con pochissime inserzioni pubblicitarie e anche diverse recensioni inserite in rubriche “a tema”, come “US Metal”, “Thrash”, “Metal Iberico”, “Doom” e “Metal From The World” (e qui anche i setacciatori dell’underground più nascosto troveranno pane per i loro denti). In definitiva potremmo definire “PLAY IT LOUD! The Magazine” come una fanzine con un’ottima grafica e ottima carta. Un giornalino da conservare e rileggere nel tempo, utile magari anche come guida per gli acquisti.


Note sull’autore:
Potremmo definire Sandro Buti con un metallaro giornalista, più che un giornalista che si occupa di metal. Appassionato delle forme più pure di questa musica si è fatto notare negli anni grazie ai suoi articoli pubblicati su Flash, Metal Hammer e Metal Maniac; ha collaborato poi con gente di Rock Hard Germania, di Heavy (ex Heavy oder Was), e di altre magazine e fanzine (FTU - From The Underground, KIT History Book ecc. ). Nei primissimi anni ’90 scriveva sull’allora ottimo Flash, giornale che più degli altri cercava di dare informazione anche sull’heavy metal classico et similia, con recensioni, interviste ecc.; divennero quindi dei punti di riferimento, sia lui (che altri, ovviamente…) che la rivista. Oggi continua a propinarci la solita manciata mensile di nomi dalle colonne del mensile Metal Maniac, nomi spesso sconosciuti ai più ma comunque meritevoli d’interesse per gli appassionati del genere.

Per ricevere una copia di “PLAY IT LOUD! Magazine” contattare direttamente Sandro Buti al seguente indirizzo: Sandro.buti@metalmaniac.it. Il prezzo è di 5 euro comprensivi di spese di spedizione.



( Linho )


Contatti:
Sito internet: http://www.myspace.com/sandrobuti